Fino al 1 settembre al Museo Nazionale Romano – Palazzo Altemps la seconda tappa di EMPIRE, progetto di Elisabetta Benassi in cui antico e moderno si fondono grazie al recupero ed alla trasformazione di materiali e simboli in un gioco di rimandi all’Impero Romano ed alle sue vicende. Un’installazione di seimila mattoni in terracotta color viola-nero realizzati in Gran Bretagna che recano impressa a rilievo il nome dell’opera; così l’elemento base dell’architettura antica si arricchisce di nuovi significati amplificando le proprie potenzialità estetiche.
Elisabetta Benassi, EMPIRE
Può l’arte contemporanea aiutare a meglio comprendere l’arte antica? Sembrerebbe di sì; questa la sfida di Elisabetta Benassi e del suo EMPIRE, progetto vincitore della terza edizione del bando Italian Council (2018), concorso ideato dalla Direzione Generale Arte e Architettura contemporanee e Periferie urbane (DGAAP) del Ministero per i Beni e le Attività Culturali con lo scopo di promuovere l’arte contemporanea nel mondo.
Un progetto che al termine del tour espositivo che lo vedrà toccare anche la Gran Bretagna, si installerà definitivamente presso il Museo Nazionale Romano – Crypta Balbi.

EMPIRE
Seimila mattoni in terracotta color nero-viola realizzati appositamente in Gran Bretagna da una fornace nella Royal Forest of Dean nel Gloucestershire recanti impressa a rilevo la dicitura EMPIRE, con chiaro riferimento al mattone romano, elemento fondamentale dell’architettura antica che i romani riuscirono a trasformare in opere che hanno attraversato il tempo. Così un semplice mattone assume valenza evocativa trasformandosi in un ponte che collega passato e presente, un mezzo attraverso il quale leggere meglio la storia avvalendosi dello sguardo dei contemporanei.
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Una tecnica pop che si accosta all’esuberanza del palazzo ospitante, Palazzo Altemps, scrigno quattrocentesco per antichi splendori. Un’opera che si adatta continuamente all’ambiente che la accoglie, disegna dosi in base allo spazio, evocando talvolta castelli eretti per l’essiccazione dei mattoni o labirinti enigmatici in un gioco di rimandi più o meno espliciti. Così tornano alla mente i siti di Ponte Sant’Angelo e Testaccio, punti in cui venivano scaricati i materiali per la costruzione.

“Ho ripreso questo mattone americano che ho fatto riprodurre in una fornace inglese, una delle pochissime fornaci che lavora esclusivamente a mano. Mi interessava questo colore nero, ferrigno in contrasto con questa architettura bianca rinascimentale. In questo contesto gli elementi hanno carattere di provvisorietà, un po’ come delle cataste che richiamano il modo in cui vengono sistemati i mattoni prima di essere cotti. E, mi interessava la risonanza che questa parola, Impero, ha già in sé molte risposte e molte domande; soprattutto mi interessava fare un’opera che si ponesse delle domande, che suscitasse una domanda in chi guarda”, afferma Elisabetta Benassi.
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Empire, una parola che evoca grandezza, potenza, dominio in un crescendo di immagini che risalgono nei ricordi. Un’opera evocativa che ha in sé differenti chiavi di lettura tutte da scoprire.
Ilenia Maria Melis
Elisabetta Benassi. EMPIRE
Museo Nazionale Romano – Palazzo Altemps
Piazza di Sant’Apollinare, 46 – Roma
Fino al 1 settembre 2019
www.museonazionaleromano.beniculturali.it

Mi presento, sono Ilenia Maria Melis e vivo a Roma, città dai mille volti, crocevia di culture.
Giornalista & blogger, laureata in Beni Culturali, curiosa per natura, da sempre appassionata di arte, archeologia e viaggi. Nascere in una città come Roma ha sicuramente stimolato il mio amore per l’antichità, per il bello; ogni angolo di questa città è un piccolo gioiello da scoprire, così come ogni borgo della nostra bella Italia.
Il viaggio diviene per me momento di scoperta, conoscenza, sorpresa; emozioni che desidero ogni giorno regalare a chi mi legge piantando il seme della curiosità tra le righe ed il desiderio di conoscere sempre cose nuove, che si tratti di arte o di cibo. E chissà che prima o poi questo semino non germogli e spinga sempre più persone a visitare nuove città, musei, a leggere libri e scoprire quel che di bello si nasconde dietro l’angolo.
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