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A Villa Caffarelli in mostra i Marmi Torlonia

    A Villa Caffarelli in mostra i Marmi Torlonia

    Dopo lunghi mesi di attesa, negli spazi ritrovati di Villa Caffarelli ai Musei Capitolini, apre al pubblico la mostra I Marmi Torlonia. Collezionare Capolavori. Un viaggio a ritroso attraverso le vicende dei diversi nuclei collezionistici confluiti nella Collezione Torlonia; una selezione di novanta pezzi tra statue, busti, sarcofagi, rilievi ed elementi decorativi.

    Una mostra frutto di un’importante intesa tra Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo e Fondazione Torlonia, che ha visto il rilevante contributo di Bvlgari nel restauro dei marmi selezionati. Una rassegna dei gusti e degli usi di epoche in cui i reperti mutili erano integrati nelle parti mancanti dall’abilità di noti scultori del tempo; un’esposizione che non racconta solo la storia del collezionismo, ma anche l’idea di restauro e le sue pratiche.

    Sarcofago con coperchio decorato con Fatiche di Ercole, Villa Caffarelli I Marmi Torlonia
    Sarcofago con coperchio decorato con Fatiche di Ercole da Roma Vecchia
    Circa 160-170 d.C.
    A Villa Caffarelli in mostra i Marmi Torlonia

    La storia di Villa Caffarelli ha inizio nel Cinquecento con Giovanni Pietro I Caffarelli che, paggio di Carlo V d’Asburgo, riceve, come ricompensa per i suoi servigi, il terreno della spianata sulla Rupe Tarpea, oltre il Palazzo dei Conservatori; una zona panoramica dalle interessanti implicazioni storiche: sembra, infatti, qui sorgesse anticamente il Tempio di Giove Ottimo Massimo. E proprio qui doveva sorgere una sontuosa villa; lunga l’edificazione del palazzo che iniziò con il recupero in loco di colonne antiche, concludendosi poi ad opera di Ascanio Caffarelli, figlio di Gian Pietro. L’edificio si sviluppava in tre piani e comprendeva due giardini.

    Nel 1823 il palazzo fu affittato all’ambasciata di Prussia; poi, nel 1829, vi si stabilì l’Istituto di corrispondenza archeologica. Nel tempo i prussiani vi costruirono anche un ospedale germanico e una biblioteca fino ad acquisire la proprietà del versante occidentale del colle capitolino.

    Le proprietà prussiane furono recuperate dal Comune di Roma sul finire della Prima Guerra Mondiale; gli edifici dell’ex Istituto archeologico e dell’ex ospedale furono adibiti a spazi espositivi per i musei del Campidoglio. Il Palazzo Caffarelli fu parzialmente demolito nel 1918 e successivamente ricostruito con alcune alterazioni. Nel 1925 divenne così la sede del Museo Mussolini in cui furono raccolte le opere scultoree provenienti dagli scavi archeologici dell’epoca. Con la fine del secondo conflitto mondiale, il museo assunse il nome Museo Nuovo; dopo una chiusura di circa cinquant’anni, oggi il museo riprende vita grazie ad un nuovo progetto di restauro delle sale situate al piano terra del palazzo.

    Collocata sulle basi del tempio di Giove Capitolino, Villa Caffarelli è stata oggetto di importanti studi che ne hanno riportato alla luce i tratti di fondazione. Il nuovo museo si configura, quindi, con un taglio che evidenzia le murature di fondazione rendendo visibili gli antichi blocchi in cappellaccio.

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    Ritratti imperiali
    Ritratti imperiali
    A Villa Caffarelli in mostra i Marmi Torlonia

    Conosciuta come la più importante collezione privata d’arte antica al mondo, la Collezione Torlonia vanta una raccolta di opere greco-romane frutto di importanti acquisizioni, nonché di scavi nei terreni di proprietà della Famiglia. Il primo nucleo di opere risale al 1800, quando entra a far parte del patrimonio Torlonia la collezione dello scultore e restauratore Bartolomeno Cavaceppi (1717-1799), noto per i suoi interventi sulla statuaria antica.

    È la fine dell’Ottocento quando la collezione vanta un numero considerevole di marmi antichi definiti da Pietro Ercole Visconti nel suo Catalogo (1876): “un immenso tesoro d’erudizione e d’arte ammassato nel silenzio“. Un nucleo di opere di gran lunga superiore a quello necessario all’arredo delle numerose residenze Torlonia.

    Sarcofago strigilato con leoni, Villa Caffarelli I Marmi Torlonia
    Sarcofago strigilato con leoni già in Palazzo Savelli, poi Orsini
    Circa 260-270 d-C.
    A Villa Caffarelli in mostra i Marmi Torlonia

    Di qui forse lo spunto per il considerevole e lungimirante progetto del principe Alessandro Torlonia (1800-1886) che vuole far confluire nel Museo Torlonia in via della Lungara gli arredi di famiglia e le opere acquisite sul mercato e negli scavi. Le opere convergono così in un vecchio magazzino in via della Lungara per essere offerte all’ammirazione dei visitatori. Numerose le sculture antiche raccolte dai predecessori del principe che andavano ad adornare sontuose residenze arricchendole di un gusto decorativo che proseguiva le abitudini dell’aristocrazia romana.

    E in un silenzio quasi assordante, la Collezione Torlonia si è custodita sino ai nostri giorni delineandosi quale collezione delle collezioni; una sintesi ad arte di quel fenomeno classificato come riscoperta dell’Antico e che, fin dl primo Rinascimento, ha tratteggiato, nella Capitale, le basi del collezionismo di arte antica.

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    • Statua di Caprone, Villa Caffarelli I Marmi Torlonia
    • Statua di Afrodite accovacciata, replica del tipo Doidalsas

    Un racconto emozionante che sala dopo sala si irradia negli spazi di Villa Caffarelli con il suo carico di storia mostrandosi al pubblico per la prima volta. Circa 90 opere che regalano un’impressione complessiva della varietà e dell’ampiezza di una collezione formatasi tra i primi dell’Ottocento e ormai da quasi un secolo non più accessibile al pubblico.

    Un allestimento che, ispirandosi al Catalogo del Museo Torlonia del 1884/1885, si erge dalle fondazioni della Villa in una stratificazione di secoli di storia. Una mostra che, grazie agli importanti interventi di restauro realizzati sulle opere, ha finalmente sollevato lo strato di polvere che ricopriva la Collezione.

    Ad accogliere il visitatore, l’unico bronzo della raccolta, un Germanico scavato nel 1874, a cui fa da sfondo una galleria di ritratti imperiali ordinati in ordine cronologico.

    Replica del gruppo Eirene e Ploutos di Kefisodotos
    In fondo a destra, replica del gruppo Eirene e Ploutos di Kefisodotos dalla Villa dei Quintili Fine del I secolo d.C.
    A Villa Caffarelli in mostra i Marmi Torlonia

    Il viaggio nella scultura antica prosegue tra rilievi, sarcofagi, Ninfe e Satiri; tra tutti, il gruppo di Eirene e Ploutos (Pace e Ricchezza), copia di un originale bronzeo opera di Cefisodoto (370 a.C. circa), padre di Prassitele.

    A caratterizzare gran parte della collezione, i due grandi nuclei formatisi nel XVIII secolo, ossia le raccolte di Villa Albani e i marmi appartenuti a Bartolomeo Cavaceppi, a cui si aggiunge la collezione di antichità di Vincenzo Giustiniani, fine conoscitore d’arte e autore di scritti teorici. Come non rimanere incantati di fronte alla Statua di caprone (I d.C.) in marmo bianco con testa attribuita a Gian Lorenzo Bernini: le zampe distese e la testa lievemente inclinata verso sinistra riccamente modellata in ciocche che tradiscono il prodigioso intervento berniniano.

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    E ancora, la Statuetta di Artemide Efesia (II d.C.) o il Rilievo con scena di bottega (II d.C.), oggetto di qualità eccelsa che costituiva la decorazione di un rilievo funerario dedicato ad una ricca signora proprietaria di una macelleria; si noti il linguaggio insolito che presenta una donna vestita come una elegante signora greca tra le carcasse degli animali.

    • Statuetta di Artemide Efesia
    • Rilievo con scena di bottega, Villa Caffarelli, I Marmi Torlonia

    A chiudere la sfilata di candidi marmi, l’affaccio sull’Esedra dei Musei Capitolini dove, per l’occasione sono state raccolte le statue bronzee che papa Sisto IV donò al popolo romano nel 1471, precoce antefatto della fondazione, da parte di Clemente XII (1733) dei Musei Capitolini, primo museo pubblico del mondo.

    Ad accompagnare la mostra, a 135 anni dalla pubblicazione dell’unico grande catalogo dell’ultima tra le grandi collezioni principesche di Roma, un importante volume, edito Electa, che riporta in vita la prodigiosa raccolta delineando i momenti salienti che hanno portato alla collezione. Un aggiornato ed esauriente strumento di conoscenza dei capolavori Torlonia dopo l’accurato restauro che ha restituito ai marmi il loro originale splendore.

    Ilenia Maria Melis

    I Marmi Torlonia. Collezionare Capolavori

    Villa Caffarelli – Musei Capitolini

    piazza del Campidoglio, 1 – Roma

    fino al 27 febbraio 2022

    biglietto solo mostra 13,00 Euro

    torloniamarbles.it

    CATALOGO ELECTA EDITORE

    2 commenti su “A Villa Caffarelli in mostra i Marmi Torlonia”

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