Al MAXXI Gio Ponti, amare l’architettura – A quarant’anni dalla sua scomparsa, il MAXXI celebra Gio Ponti, architetto, designer, art director, scrittore, poeta e critico, con una mostra che, partendo dal racconto della sua architettura, ripercorre le tappe di un artista che ha attraversato il XX secolo segnandone profondamente il gusto.
Poeta, critico, scrittore, un architetto dalle molteplici peculiarità, un artista a 360 gradi il cui genio ha attraversato il XX secolo segnandone il gusto, anticipando temi propri dell’architettura contemporanea. Il MAXXI celebra Gio Ponti con una grande retrospettiva che invita il visitatore ad amare l’architettura; una celebrazione a 40 anni dalla scomparsa di una figura d’eccezione che con la sua architettura e la sua poliedrica attività ha saputo segnare un’era. Un racconto per mezzo di progetti, disegni, appunti, in una sintesi unica ed originale tra tradizione e modernità.
Amate l’architettura

© Gio Ponti Archives
Al MAXXI Gio Ponti, amare l’architettura
Un’eredità senza eguali in cui committenze pubbliche e private si intersecano dando vita ad un dialogo tra classicità e modernità, natura ed orizzonte urbano. Un artista, non solo un architetto, che ha attraversato il Novecento passando dal disegno d’oggetti d’uso quotidiano all’invenzione di intriganti soluzioni spaziali. Una ricerca continua che sempre posto al centro l’architettura quale “scenario e soccorso della nostra vita“.
Un susseguirsi di materiali archivistici, fotografie, libri, modelli originali strettamente connessi con il lavoro di Gio Ponti ed evocati in concetti chiave che tessono il fil rouge della mostra al MAXXI.
Amate l’architettura, la antica, la moderna.
Amate l’architettura per quel che di fantastico, avventuroso e solenne ha creato – ha inventato –
con le sue forme astratte, allusive e figurative che incantano il nostro spirito
e rapiscono il nostro pensiero, scenario e soccorso della nostra vita.
Gio Ponti, Amate l’architettura, 1957
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La casa esatta

© Gio Ponti Archives
Al MAXXI Gio Ponti amare l’architettura
Un giallo fantastico invita ad un’immergersi tra grattacieli e modelli abitativi che inseguono la perfezione, la casa esatta, adatta alla vita di chi la abita, che trova la sua massima espressione, il suo punto d’arrivo nell’appartamento Ponti in via Dezza. Un prototipo in cui gli ambienti entrano in relazione tra loro; un progetto applicabile ad alloggi standardizzati dal basso costo, capace di adattarsi alle esigenze dei propri abitanti. Un concetto di abitare che pone al centro la Natura nella sua duplice relazione con l’architettura; e così portici, verande e terrazze si fanno mezzi che proiettano l’architettura verso fuori, spalancando, al contempo, le porte ad una natura che è invitata ad entrare dentro. Una Natura che trova la sua espressione lungo le coste del Mediterraneo, culla di architetture dai sapori classici ma anche moderni.
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Un’architettura leggera

© Gio Ponti Archives
Al MAXXI Gio Ponti amare l’architettura
Espressioni di un pensiero progettuale che prende forma nell’Istituto Italiano di Cultura di Stoccolma o nell’Istituto di Fisica Nucleare a San Paolo del Brasile; superfici forate, piegate come fogli di carta. Abitazioni lussuose che si distaccano dal terreno, leggere, nei loro involucri scanditi da spazi domestici che si susseguono uno dopo l’altro fondendosi con soluzioni d’arredo integrate nell’architettura (ville a Caracas e ville a Teheran). Dimostrazioni concrete della dimensione internazionale raggiunta da Gio Ponti negli anni Cinquanta.
L’Architettura […] quando è pura, è come un cristallo, magica, chiusa, esclusiva, autonoma, incontaminata, incorrotta, assoluta, definitiva.

© Gio Ponti Archives
Al MAXXI Gio Ponti amare l’architettura
Forme finite come un cristallo, i cui angoli si moltiplicano e rincorrono senza mai trovare l’assolutezza di due facce ortogonali; facciate leggere metafora di un’epoca, il XX secolo, in cui conta più il valore etico dell’architettura di quello formale. E come in un foglio di carta bianca, sulle facciate si aprono finestre in un gioco arcano dell’Architettura che smaterializza il cemento trasformandolo in aria e luce (Con-cattedrale di Taranto).
La verticalità dei grattacieli

Casa al Quartiere Harar Dessié Milano 1950-55
© Gio Ponti Archives
Al MAXXI Gio Ponti amare l’architettura
Un desiderio di leggerezza che si traduce in grattacieli che riducono l’occupazione di suolo. Uno sviluppo verticale dell’architettura che si lega ad una nuova idea di città che vuole scardinare il concetto di quartiere giardino orizzontale; un’intuizione che prende forma nel fiume verde, una spina dorsale con impianti sportivi ed altri edifici collettivi.
Progetti come gusci che ospitano l’idea di architettura di Gio Ponti; fotografie contemporanee grazie alle quali lo sguardo scorre sugli edifici per giudicarli ed imparare a percepirli. Una dimensione della versatilità, dell’estro, dell’innovazione di Ponti che ispira ancora oggi l’architettura contemporanea.
Ilenia Maria Melis
GIO Ponti. Amare l’architettura
MAXXI – Museo Nazionale delle Arti del XX secolo
via Guido Reni, 4 A – Roma
fino al 13 aprile 2020

Mi presento, sono Ilenia Maria Melis e vivo a Roma, città dai mille volti, crocevia di culture.
Giornalista & blogger, laureata in Beni Culturali, curiosa per natura, da sempre appassionata di arte, archeologia e viaggi. Nascere in una città come Roma ha sicuramente stimolato il mio amore per l’antichità, per il bello; ogni angolo di questa città è un piccolo gioiello da scoprire, così come ogni borgo della nostra bella Italia.
Il viaggio diviene per me momento di scoperta, conoscenza, sorpresa; emozioni che desidero ogni giorno regalare a chi mi legge piantando il seme della curiosità tra le righe ed il desiderio di conoscere sempre cose nuove, che si tratti di arte o di cibo. E chissà che prima o poi questo semino non germogli e spinga sempre più persone a visitare nuove città, musei, a leggere libri e scoprire quel che di bello si nasconde dietro l’angolo.
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