Caravaggio a Roma, itinerario tra le opere di Michelangelo Merisi – Roma ha rappresentato per Caravaggio una fucina in cui l’artista riuscì a dar sfogo alla sua arte; qui infatti si concentra la maggior parte della sua produzione ad oggi conservata tra musei, ville e chiese. Scopriamo, quindi, in un eccezionale itinerario per la Capitale, i luoghi e le opere che hanno fatto grande l’arte Caravaggio a Roma.
La permanenza a Roma di Caravaggio ha lasciato una ricchezza di opere d’arte il cui patrimonio può essere riassunto in un itinerario che conduce nei luoghi simbolo della Capitale, le sue chiese, i suoi palazzi ed i musei più importanti.
Ma quanto Roma ha influenzato l’arte di Caravaggio? Sicuramente fondamentale per il fermento culturale che il giovane artista respira facendo proprie influenze e sfumature che diedero vita, per mezzo del grande genio, ad opere d’arte che tutto il mondo ci invidia. Un lungo soggiorno che vede Michelangelo Merisi utilizzare l’arte come strumento di immortalità; un modo per restare in vita dopo la morte, così come accaduto ai grandi maestri che lo hanno preceduto.
Una determinazione che va oltre tutto, oltre il talento e che ha bisogno di una precisa strategia. Un’anima inquieta che crescendo non si placa divenendo turbolenta; forse l’ennesima accusa per rissa a spingere Caravaggio a Roma; qui un cambio di alloggio continuo alla ricerca della miglior committenza. Un’irrequietezza animata dal desiderio di conquistare consensi, di superare qualsiasi ostacolo si potesse frapporre al raggiungimento della gloria eterna.
Sommario
- Michelangelo Merisi, detto Caravaggio
- Galleria Borghese
- Palazzo Barberini
- Galleria Corsini
- Musei Capitolini
- Casino di Boncompagni Ludovisi
- Galleria Doria Pamphilj
- Musei Vaticani
- Chiesa di San Luigi dei Francesi
- Chiesa di Sant’Agostino
- Chiesa di Santa Maria del Popolo
Michelangelo Merisi, detto Caravaggio

(Carboncino nero e pastelli su carta blu, 23,4 × 16,3 cm)
Firenze, Biblioteca Marucelliana
Dove vedere le opere di Caravaggio a Roma
Una vita oltre le righe, fuori dagli schemi come era la sua pittura; arrestato e messo in cella, artefice di crimini, responsabile dell’omicidio di un compagno di pallacorda. Un genio della pittura che lavorava direttamente su tela, sempre sotto le ali protettive di illustri personaggi che, visto il temperamento, non riuscirono a risparmiargli il carcere.
Questo fu Michelangelo Merisi detto il Caravaggio dal suo paese natale nei pressi di Bergamo (Caravaggio 1571 – Porto Ercole 1610); sua madre, Lucia Aratori, è la seconda moglie di Fermo Merisi, magister di Francesco I Sforza, marchese di Caravaggio. Un’infanzia trascorsa a Milano; poi il ritorno a Caravaggio in seguito ad un’epidemia di peste. A 13 anni l’ingresso nella bottega di Simone Peterzano, rinomato pittore allievo di Tiziano; qui Caravaggio apprende uno stile distante dalla moda del manierismo imperante che segna il giovane allievo avvicinandolo al naturalismo.
Poi l’arrivo a Roma, capitale culturale dove Caravaggio può ammirare dipinti ed affreschi di grandi come Masaccio, Giorgione e Lotto. In una Capitale che ancora subisce le influenze dei pittori sistini Raffaello e Michelangelo, Caravaggio si propone con una pittura che diverge dagli insegnamenti dei Maestri: perché l’unico scopo è superarli, e la strada del successo non passa per quella dell’omologazione. Ed il desiderio di sconvolgere le regole si dimostra la sua arma vincente.
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Nascono così opere che sanciscono il successo del Merisi; dipinti oggi ammirati in tutto il mondo e di cui la Capitale è custode. Scopriamo insieme i luoghi e le opere che hanno fatto grande Caravaggio a Roma.
Galleria Borghese

Caravaggio a Roma, itinerario tra le opere di Michelangelo Merisi
Una raccolta più che unica dedicata alle opere di Caravaggio è conservata presso la Galleria Borghese; ben sei le opere dedicate all’artista sono qui esposte. Tra queste, la prima opera di Michelangelo Merisi a Roma, il Bacchino Malato (1593-1594). Il protagonista è Bacco, il capo cinto da una corona d’edera, reca in mano un grappolo d’uva; una rappresentazione simbolica dell’amore focoso (il vino riscalda mentre l’edera si avvinghia come gli amanti); il capo, lievemente appoggiato alla spalla, si volge verso lo spettatore mostrando una fisionomia in cui è riconoscibile l’artista stesso ritratto probabilmente allo specchio. Un’ipotesi avvalorata anche dalla posizione delle gambe, una distesa ed una piegata, nell’unica posa che al tempo Caravaggio potesse assumere, così come era bloccato a letto. Un ritratto in cui allegoria e vero si mescolano dando vita ad un personaggio dai tratti ambigui.

Caravaggio a Roma, itinerario tra le opere di Michelangelo Merisi
Oltre ai soggetti mitologici si affacciano nell’arte di Caravaggio anche quelli sacri che portano nelle raffigurazioni la figura della Vergine; tra questi la Madonna dei Palafrenieri (1605), Qui Maria si offre nella sua procace bellezza avvolta da un elegante abito purpureo; una sensualità messa ancor più in luce nel contrasto con la vicinanza all’anziana madre, Sant’Anna, raffigurata cupa e priva di forme: una trovata curiosa poiché l’altare a cui il quadro era destinato era dedicato proprio alla Santa. Un gioco di contrasti in cui la vecchiaia è vinta dalla gioventù che regala alla Vergine uno scatto fermo e repentino con il quale interrompe l’avanzare del serpente. Un ritaglio di realismo che si svolge davanti allo spettatore.

Dove vedere le opere di Caravaggio a Roma
Dopo un periodo di esilio passato tra Napoli e Malta, Caravaggio vuole tornare a Roma e la soluzione è nel perdono del Papa: ma come fare? La chiave è in un dipinto, Davide con la testa di Golia (1609-1610), destinato proprio al Pontefice che lo ha condannato. Il giovane Davide stringe il capo di Golia tenendolo per i capelli; l’astuzia ed il coraggio hanno avuto la meglio sulla forza. Ma il volto del giovane è velato da un sentimento di sconforto, di disprezzo, lo sguardo quasi perso nel vuoto; la disperazione del Gigante è invece fissa nel suo volto, in una percezione che ha superato la morte.
Il misfatto si è appena compiuto ed il sangue cola copioso dalla testa decapitata; l’attenzione è tutta rivolta verso Golia, inerme protagonista della scena, in quei tratti dove è riconoscibile il volto di Caravaggio: un ultimo gesto a rappresentare il desiderio del Merisi di sottomettersi al Papa pur di metter fine alla sua fuga.
Caravaggio, Fanciullo con canestro di frutta, Galleria Borghese Caravaggio, San Gerolamo scrivente, Galleria Borghese
INFO: Galleria Borghese, piazzale Scipione Borghese, 5 – Roma
biglietto intero 13,00 Euro
galleriaborghese.beniculturali.it
Palazzo Barberini

Le opere di Caravaggio da vedere a Roma
Seconda tappa sulle tracce delle opere di Caravaggio è Palazzo Barberini, con tre opere del Maestro da ammirare lungo le sale del museo. Forse la più nota è rappresentata dal Narciso (1597-1599) nel quale Caravaggio attinge profondamente alle Metamorfosi di Ovidio per la costruzione del mitico personaggio: il fanciullo, spossato dalle fatiche della caccia, si reca alla fonte per placare la sete. Ma mentre beve un riflesso attira la sua attenzione: è la sua immagine ma non riconoscendosi, il giovane si innamora della forma specchiata nell’acqua: un amore senza corpo, privo di consistenza. Narciso è posto dall’artista in un contesto buio così da far risaltare l’inganno di cui è vittima presso la riva dello stagno; le due figure assumono differente consistenza sotto le pennellate del Merisi: la reale ed il suo riflesso che si sfiorano solo nella mano nella ricerca disperata di un bacio impossibile.

Caravaggio a Roma, itinerario tra le opere di Michelangelo Merisi
Altra opera iconica di Caravaggio a Palazzo Barberini è senza dubbio Giuditta e Oloferne (1599 circa): la scena è pensata come un vero e proprio teatro, tre personaggi ed un drappo rosso a fare da quinta. Un gioco di contrasti in cui il buio è rotto dalla luce, la vecchiaia dalla giovinezza: una rappresentazione cruenta che vede Giuditta affondare la scimitarra al collo di Oloferne: un gesto necessario per salvare il proprio popolo dall’assedio dell’esercito assiro. La bocca dell’uomo è spalancata in un grido che si sta pian piano spegnendo mentre il sangue sgorga copioso senza interrompere il proprio getto; un istante fulmineo bloccato da Caravaggio in una cruda istantanea.

Itinerario tra le opere di Caravaggio a Roma
INFO: Palazzo Barberini, via delle Quattro Fontane, 13 – Roma
biglietto intero Palazzo Barberini + Galleria Corsini 12,00 Euro
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Galleria Corsini

Caravaggio a Roma la mappa delle opere da vedere
Rimanendo sempre presso le Gallerie Nazionali di Arte Antica, terza tappa la Galleria Corsini, nelle cui sale è conservata un’opera sulla cui attribuzione al Merisi si è a lungo dubitato: il San Giovanni Battista (1604-1606). La raffigurazione del Santo diverge, infatti, da altre realizzate da Caravaggio: qui San Giovanni è rappresentato senza barba, giovane, seminudo, coperto da un mantello rosso, la mano poggiata sulla croce, ma, soprattutto, privo del tradizionale mantello di pelliccia. Quello che sorprende è che gli attributi appaiano solo marginalmente nella rappresentazione; un artificio ben concertato al fine di mettere in risalto un momento di riposo durante la vita di penitenza di Giovanni nel deserto.
INFO: Galleria Corsini, via della Lungara, 10 – Roma
biglietto intero Palazzo Barberini + Galleria Corsini 12,00 Euro
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Musei Capitolini

Caravaggio a Roma, itinerario tra le opere di Michelangelo Merisi
Una zingarella finge di leggere la mano di uno sprovveduto soldato per sfilargli dal dito un anello d’oro: è La buona ventura (1593-1595), un inganno costruito grazie a gesti ed espressioni attinte da una vita quotidiana che scorre viva lungo le strade della Capitale. Un mescolarsi di realtà e finzione che strizza l’occhio al teatro, ad una letteratura che in questo momento è caratterizzata da un nuovo genere, i libri di trucchi di carte. La giovane, maliarda, fissa la sua vittima negli occhi distraendola mentre cerca di sottrargli l’anello; il soldato non si accorge, però, dell’inganno subendo il fascino della fanciulla.
“Chi è il più abile incantatore,
la donna ingannatrice o il pittore che l’ha creata?“.
(Gaspare Murtola)

Dove vedere le opere di Caravaggio a Roma
L’iconografia del Battista torna in un’altra opera conservata ai Musei Capitolini: il giovane santo si è appena sollevato da una roccia per abbracciare un montone quando è colto improvvisamente da qualcosa che gli fa volgere il capo verso lo spettatore (Caravaggio, San Giovanni Battista, 1602). Un dipinto commissionato da Asdrubale Mattei in onore del figlio Giovanni in cui Caravaggio, spogliato il Santo dai suoi connotati sacri, si avventura in un limbo che lo pone tra sacro e profano e mostra Giovanni Battista nella sua umanità terrena.
INFO: Musei Capitolini, piazza del Campidoglio 1 – Roma
biglietto intero 11,50 Euro
Casino di Boncompagni Ludovisi

Caravaggio a Roma, itinerario tra le opere di Michelangelo Merisi
Tappa poco conosciuta forse tra quelle dedicate alle opere di Caravaggio a Roma è il Casino di Villa Ludovisi a Porta Pinciana. È il 1596 quando Francesco Maria del Monte acquista un villino immerso nel verde a pochi passi da Villa Borghese: è Villa Ludovisi, elegante abitazione signorile da cui il cardinale osserva la Luna e le stelle, in cui studia l’astronomia e si cimenta nei suoi esperimenti alchemici. Una passione per la scienza che lo spinge a chiedere a Caravaggio, suo protetto, di dipingere, nell’unica pittura murale del Merisi, il soffitto del suo studiolo con l’allegoria dei quattro elementi naturali: Terra, Aria, Fuoco e Acqua. Un lavoro che strizza l’occhio alle rappresentazioni dell’antichità interpretate in modo inaspettato e del tutto personale.
I corpi possenti dei protagonisti del dipinto campeggiano nella volta: Plutone rappresenta la Terra, Nettuno l’Acqua, Giove il Fuoco, tutti accompagnati dal proprio animale simbolo. Le figure guardano lo spettatore dall’alto sottolineando, nelle proprie forme, la vertiginosa prospettiva realizzata da Michelangelo Merisi. E l’Aria? Giove, sfiorando con le dita il firmamento, lo mette in moto mostrando un’atmosfera in cui campeggiano pianeti e segni zodiacali.
INFO: Casino di Boncompani Ludovisi, via Lombardia, 46 – Roma
biglietto 20,00 Euro
Tel. 06 483942 (lun-merc-ven 9.00-13.30)
Galleria Doria Pamphilj
Nel Riposo durante la fuga in Egitto Caravaggio rappresenta per la prima volta un soggetto sacro raffigurando una scena mai vista in precedenza: la visita dell’Angelo al tramonto a Maria, Giuseppe e il Bambino per allietare, con la musica, le fatiche causate dalla fuga dall’Egitto (1595-1596). Così, mentre la Vergine ed il Bambino si lasciano andare ad un sonno ristoratore, Giuseppe è ammaliato dalla bellezza dell’Angelo: capelli lunghi raccolti con un laccio, il Cherubino legge le note di una composizione ispirata al Cantico dei Cantici in cui la Vergine è celebrata quale sposa di Cristo.

Tutte le opere di Caravaggio a Roma
Il desiderio di Caravaggio di andare oltre le righe è ben noto e le tracce emergono anche nelle sue opere; tra queste la Maddalena penitente (1594-1595), prima opera religiosa in cui il Merisi sceglie come modella una prostituta per dar vita a colei che nel Vangelo, lavando i piedi a Cristo con i suoi capelli, si convertì dal peccato. La donna rappresentata si mostra, per attributi, abbigliamento e fisionomia, come Anna Bianchini, nota cortigiana dell’epoca che vantava tra i suoi clienti numerosi pittori. Con le mani raccolte sotto il seno, la donna siede su una seggiola circondata da oggetti che la fanno riconoscere come la prostituta. Questa si abbandona quasi a terra allo scherno dei passanti probabilmente dopo una delle ennesime punizioni inflitte a chi non rispetta le rigide regole imposte dai Pontefici della Controriforma.
INFO: Galleria Doria Pamphilj, piazza Grazioli, 5 – Roma
biglietto intero 12,00 Euro
Musei Vaticani

Caravaggio a Roma, itinerario tra le opere di Michelangelo Merisi
A chiudere la carrellata di musei che conservano le opere di Caravaggio sono i Musei Vaticani dove è esposta la Deposizione di Cristo (1602-1604); commissionato da Girolamo Vittrice per la cappella dedicata alla Pietà presso la chiesa di Santa Maria in Vallicella, il dipinto ritrae il momento in cui Gesù Cristo sta per essere seppellito in una tomba interrata (un sepolcro non tradizionale). L’osservatore si pone in basso, quasi osservando la scena da dentro il sepolcro; il corpo di Cristo è abbandonato drammaticamente alla morte e quasi sembra scivolare verso il basso, sorretto con fatica dagli apostoli Giovanni e Nicodemo. Solo Nicodemo volge lo sguardo verso lo spettatore rivelando i suoi tratti: sono quelli di Michelangelo Buonarroti, in un omaggio allo scultore. Dietro, le Marie si abbandonano al dolore, chi più mestamente, chi alzando le braccia al cielo (Maria di Cleofa).
INFO: Musei Vaticani, viale Vaticano snc – Roma
biglietto intero 17,00 Euro
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Chiesa di San Luigi dei Francesi

Caravaggio a Roma, itinerario tra le opere di Michelangelo Merisi
All’interno della chiesa di San Luigi dei Francesi è la prima opera pubblica realizzata da Caravaggio su incarico del cardinal del Monte per la Cappella Contarelli. Dobbiamo immaginare un artista emozionato per l’incarico attribuitogli; forse anche pressato dai tempi di consegna, dalla tipologia di composizione da realizzare e dalle severe regole iconografiche da rispettare (Concilio di Trento).
Ma, nonostante i paletti, questa per Michelangelo Merisi da Caravaggio si presenta come un’occasione imperdibile, un gradino in più verso la gloria che non può essere rifiutato. La cappella Contarelli segna per l’artista l’inizio di una folgorante carriera arricchita dal desiderio di imitazione di giovani artisti che riconoscono la sua grandezza.
La cappella è dedicata a San Matteo, protettore del cardinal Contarelli, ed illustra in tre scene la vocazione, l’ispirazione ed il martirio del Santo. E Caravaggio, per niente intimorito dal confronto con le precedenti raffigurazioni del soggetto, vuole andare oltre, come suo solito: al contrario da quanto richiesto ai suoi predecessori, Michelangelo Merisi si guarda bene dal decorare la cappella ad affresco, tecnica troppo veloce per prevedere ripensamenti e correzioni. Questi pensa, quindi, a tre grandi quadri ad olio; dopo i primi tentennamenti per un’opera che a Caravaggio appare probabilmente distante dal suo genere, l’artista prende confidenza con lo spazio che deve ospitare le tele, ma soprattutto con la luce naturale a cui queste saranno inevitabilmente sottoposte.
Caravaggio realizza per primo il Martirio di San Matteo (1600-1601): i fedeli, assiepati di fronte alla cappella, entrano virtualmente a far parte della scena che si svolge di fronte ai loro occhi; la luce illumina i personaggi seguendo le traiettorie naturali regalando l’illusione ottica di un mondo reale. Nonostante la richiesta del cardinal Contarelli di rappresentare il Santo nel momento dell’ultimo respiro, durante la celebrazione della messa, Caravaggio non riesce proprio a rispettare le indicazioni fornitegli e raffigura San Matteo durante il rito del Battesimo, trafitto alle spalle, mentre il sangue gli bagna la veste. Un giovane trattiene per il polso il sacerdote, ma nulla indica che sia stato lui a sferrare il colpo mortale. Sconvolto, anche questo partecipa al dolore della scena che gli si presenta davanti.

Caravaggio a Roma, itinerario tra le opere di Michelangelo Merisi
Prima di terminare il Martirio, Caravaggio mette in opera la Vocazione di San Matteo (1599-1600); un raggio di luce colpisce il Santo sotto un portico; sulla destra la figura di Cristo che, dopo aver guarito un infermo, invita Matteo ad alzarsi. Un giovane scuote il Santo che non crede ai propri occhi: è l’istante del dubbio, momento in cui Matteo prende coscienza della propria vocazione (un braccio piegato ancora sul denaro, l’altra mano portata al cuore). Una fede che supera spazio e tempo.
Terza tela a comporre il trittico è quella di San Matteo e l’Angelo (1602): qui il Santo, nelle vesti di filosofo, è guidato da un Angelo luminoso mentre appunta con un pennino la sacra ispirazione. Da questo momento in poi Caravaggio si conferma un genio dell’arte dalla forte personalità.
INFO: Chiesa di San Luigi dei Francesi, piazza di S. Luigi de’ Francesi – Roma
Chiesa di Sant’Agostino

Luoghi di Caravaggio a Roma
In un quartiere al tempo densamente popolato di cortigiane, Caravaggio sfida la Chiesa rappresentando una prostituta proprio nelle vesti della Vergine. È la Madonna dei Pellegrini (1604-1606) conservata presso la chiesa di Sant’Agostino: la donna rappresentata è Maddalena Antognetti, cortigiana amata da Michelangelo Merisi da Caravaggio, volto noto alle cronache giudiziarie. Un affronto visto che l’opera è destinata ad una delle chiese più prestigiose della città! Ma la scelta della modella non deve sorprendere troppo: numerose erano infatti le prostitute che la domeniche affollavano i banchi della chiesa andando ad arricchire, con il loro denaro, le opere della comunità agostiniana. Un riferimento, a quanto pare, non proprio casuale. In luogo del velo giallo proprio delle cortigiane, la donna reca sul capo l’aureola; la giovane si affaccia da un portone in un’ambientazione che sembra essere quella dell’Ortaccio, zona nota per le sue frequentazioni; ai piedi della Vergine due pellegrini.
INFO: Chiesa di Sant’Agostino, piazza di S. Eustachio – Roma
Chiesa di Santa Maria del Popolo

Caravaggio a Roma, itinerario tra le opere di Michelangelo Merisi
Nella chiesa di Santa Maria del Popolo, nell’omonima piazza, altre due opere di Caravaggio realizzate su incarico di monsignor Tiberio Cerasi : la Crocifissione di San Pietro e la Conversione di San Paolo (1600-1601). Nella prima, San Pietro, simbolo della costruzione della Chiesa, è condotto al martirio; una intensa luce investe i suoi aguzzini gravati dalle fatiche di un lavoro che sembrano quasi vivere con distacco.
Nella Conversione di San Paolo, Saulo è raffigurato nel momento topico descritto dagli Atti 26,12-18 , quando, sulla via di Damasco, gli appare Cristo sotto forma di luce accecante: il messaggio è chiaro, deve desistere dal perseguitarlo e diventare suo testimone. Ad occupare buona parte della scena è il cavallo, una scelta inconsueta per Caravaggio con la quale l’artista vuole simboleggiare l’irrazionalità del peccato; il palafreniere rappresenta la Ragione; la luce, invece, è simbolo della Grazia divina che irrompe nelle tenebre del peccato.
INFO: Chiesa di Santa Maria del Popolo, piazza del Popolo, 12 – Roma
Si conclude questo denso itinerario sulle tracce di Caravaggio a Roma; solo un assaggio visto che ogni opera meriterebbe approfondimenti e fiumi di parole. Ma spero vi abbia comunque lasciato il desiderio di vedere dal vivo questi luoghi, vivere l’emozione di trovarsi di fronte a ad un’opera di Michelangelo Merisi e magari scoprire angoli della Capitale poco conosciuti.
Ilenia Maria Melis
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Mi presento, sono Ilenia Maria Melis e vivo a Roma, città dai mille volti, crocevia di culture.
Giornalista & blogger, laureata in Beni Culturali, curiosa per natura, da sempre appassionata di arte, archeologia e viaggi. Nascere in una città come Roma ha sicuramente stimolato il mio amore per l’antichità, per il bello; ogni angolo di questa città è un piccolo gioiello da scoprire, così come ogni borgo della nostra bella Italia.
Il viaggio diviene per me momento di scoperta, conoscenza, sorpresa; emozioni che desidero ogni giorno regalare a chi mi legge piantando il seme della curiosità tra le righe ed il desiderio di conoscere sempre cose nuove, che si tratti di arte o di cibo. E chissà che prima o poi questo semino non germogli e spinga sempre più persone a visitare nuove città, musei, a leggere libri e scoprire quel che di bello si nasconde dietro l’angolo.
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