Come visitare la Serra Moresca a Villa Torlonia – Dopo articolati e complessi interventi di restauro, apre finalmente al pubblico il complesso della Serra Moresca a Villa Torlonia, l’architettura ispirata all’Alhambra di Granada nata per ospitare piante esotiche e per fare da scenario a sorprendenti eventi.
Dopo un lungo lavoro di restauro condotto dalla Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, dall’8 dicembre è nuovamente possibile visitare la Serra Moresca a Villa Torlonia in un percorso suggestivo che conduce sino alla Grotta artificiale.
Progettata nel 1839 dall’architetto veneto Giuseppe Jappelli, la Serra Moresca di Villa Torlonia fu vittima d’un forte degrado, caduta nell’oblio del tempo; un processo interrotto tra il 2007 e il 2013 con il ripristino del complesso all’assetto originario, sia nella struttura che nella decorazione. Una seconda fase ha, invece, previsto l’allestimento della Serra a spazio Museale sotto la supervisione dell’architetto Maria Cristina Tullio. Un ripristino basato su un saldo studio della documentazione grafica e fotografica, nonché, sulla descrizione dei luoghi da parte di Giuseppe Cecchetelli.
Un percorso espositivo che ha inizio dalla Serra Moresca tra vetrate policrome che fanno da cornice alla fontana interna, proseguendo per la Grotta artificiale, Nimphae Loci, luogo della Ninfa, tra cascatelle e laghetti dove proliferano ninfee e fiori di loto.
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Sommario
- Storia della Serra Moresca
- Dalle fasi di recupero al progetto di riallestimento
- Dentro la Serra Moresca
- Come visitare il complesso della Serra Moresca
Storia della Serra Moresca

La realizzazione della Serra Moresca e dell’annessa Grotta artificiale si deve a un progetto del 1839 dell’architetto veneto Giuseppe Jappelli conclusosi nel 1841 con le decorazioni di Giacomo Caneva.
La Serra si presenta come un padiglione da giardino con struttura in peperino, ferro, ghisa e vetrate policrome; materiali già sperimentati da Jappelli Villa Treves a Padova; progetti che, grazie all’architetto, introducevano nuove tecnologie, soprattutto nelle costruzioni da adibire a serra.
Per la realizzazione della Serra Moresca di Villa Torlonia, Jappelli si ispira all’Alhambra di Granada, suggestivo complesso palaziale andaluso; il complesso era destinato ad accogliere piante rare ed esotiche, ma anche spettacoli come testimoniato da uno spazio nascosto dedicato all’orchestra.

La Torre era, invece, riservata ai pochi invitati che il Principe accoglieva nella sontuosa sala situata all’ultimo piano; ampie finestre incorniciate in ghisa e vetri colorati amplificavano l’effetto dei marmi policromi che decoravano le pareti sorprendendo gli ospiti. Innovativi meccanismi facevano il resto impressionando con tavoli imbanditi che salivano dal piano sottostante.
A completare l’opera architettonica di Jappelli, una Grotta artificiale sorretta da strutture in legno e stucco, oggi non più esistenti, in cui si susseguivano laghetti e percorsi lignei sospesi; un luogo pensato per una Ninfa (Nymphae Loci) dove giochi tra flora e acque dovevano destare meraviglia in chiunque ci imbattesse in un tale spettacolo.
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Dalle fasi di recupero al progetto di riallestimento

Un complesso che per anni ha sofferto dell’abbandono cadendo nel degrado; vetri infranti, coperture crollate e arredi andati perduti. Finché la Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali non affida il progetto di restauro all’impresa I.A.B. per un ripristino mirato al recupero dell’assetto originario del complesso in tutte le sue parti; per i lavori ci si avvale di immagini d’epoca e documenti, specchio dell’antico splendore.
La seconda fase dei lavori realizza l’intento di rendere fruibile la Serra Moresca di Villa Torlonia; tornano, così, piante e specie arboree compatibili con il progetto di Jappelli, ma anche progetti culturali legati alla natura e al verde. Nello Spazio interno della Serra tornano a zampillare la fontana e a verdeggiare Palme, Agavi, Ananas e Aloe tra illuminazioni scenografiche.
Un’atmosfera che si completa nel Nymphae Loci tra rivoli d’acqua, laghetti, ninfee e fiori di loto.
Dentro la Serra Moresca

Sin dall’esterno si preannuncia la meraviglia celata oltre la struttura in ferro e vetro; e le aspettative non vengono minimamente disattese una volta varcata la soglia. Colonne di palme si innalzano come pilastri di una cattedrale accarezzati dalla luce che filtra variopinta dalle vetrate; porzioni di luce che assume sfumature multiformi attraversando vetri policromi soffiati a bocca, una tecnica quasi scomparsa. Costruzioni scenografiche che un tempo, prima delle modifiche novecentesche, si completavano tra le note di un’orchestra abilmente nascosta agli occhi degli ospiti del principe Torlonia e oggi sostituita da una piccola fontana zampillante.
Lo sguardo cerca di cogliere ogni sfumatura, ogni forma vegetale che si staglia al centro della Serra in un tripudio di rarità arboree che, nella loro scelta, regalavano prestigio a questo logo di bellezza e sfarzo.
Come visitare il complesso della Serra Moresca

Inserito nel circuito dei Musei di Villa Torlonia, il complesso della Serra Moresca sarà aperto al pubblico da mercoledì 8 dicembre dalle ore 10:00 alle ore 16:00 (fino al 31 marzo) dal martedì alla domenica (chiusura il lunedì). A partire dal 1° aprile e fino al 30 settembre l’orario di apertura sarà invece dalle 10:00 alle 19:00 (chiuso tra luglio e agosto per ragioni climatiche).
I biglietti, del costo di 4,00 € (intero) o 3,00 € (ridotto), potranno essere acquistati direttamente alla biglietteria della Serra Moresca o a quella del Casino Nobile. Sarà possibile anche pre-acquistarli online su www.museivillatorlonia.it e www.museiincomuneroma.it (con supplemento di 1 €) o chiamando il call center 060608, attivo tutti i giorni dalle 9:00 alle 19:00. Ingresso gratuito con la MIC card.
Ilenia Maria Melis
Serra Moresca di Villa Torlonia
Musei di Villa Torlonia
via Nomentana, 70 – Roma

Mi presento, sono Ilenia Maria Melis e vivo a Roma, città dai mille volti, crocevia di culture.
Giornalista & blogger, laureata in Beni Culturali, curiosa per natura, da sempre appassionata di arte, archeologia e viaggi. Nascere in una città come Roma ha sicuramente stimolato il mio amore per l’antichità, per il bello; ogni angolo di questa città è un piccolo gioiello da scoprire, così come ogni borgo della nostra bella Italia.
Il viaggio diviene per me momento di scoperta, conoscenza, sorpresa; emozioni che desidero ogni giorno regalare a chi mi legge piantando il seme della curiosità tra le righe ed il desiderio di conoscere sempre cose nuove, che si tratti di arte o di cibo. E chissà che prima o poi questo semino non germogli e spinga sempre più persone a visitare nuove città, musei, a leggere libri e scoprire quel che di bello si nasconde dietro l’angolo.
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