Villa d’Este a Tivoli, un invito a perdersi nella bellezza – Alle porte di Roma, a Tivoli, sorge Villa d’Este, un luogo in cui tempo e spazio si annullano; uno scrigno di bellezza che riempie il cuore. Approfittare dei primi caldi regalati dalle belle giornate primaverili non sarà mai stato così piacevole. Scopriamola insieme cosa vedere a Villa d’Este a Tivoli.
Cosa vedere a Villa d’Este a Tivoli? Ogni volta che visito Villa d’Este ho l’impressione, attraversando il portone d’ingresso, di aver varcato un portale dimensionale in cui tempo e spazio sembrano perdere significato, oltre il quale si rimane estraniati dal resto del mondo. Ci si ritrova catapultati in uno scrigno di bellezza, ricchezza e serenità che riempie il cuore e in cui gli occhi quasi si smarriscono tentando invano di cogliere i numerosi particolari delle decorazioni pittoriche, architettoniche e naturalistiche.
“…dovunque tu volga il guardo ne zampillano polle in sì varie maniere e con tale splendidezza di disegno, da non esservi luogo su tutta la terra che in tal genere non sia di gran lunga inferiore…“.
(Lettera di Uberto Foglietta a Flavio Orsino, 1569)

Cosa vedere a Villa d’Este a Tivoli, un invito a perdersi nella bellezza
Villa d’Este capolavoro del Rinascimento
Un capolavoro del Rinascimento italiano, Patrimonio UNESCO dell’Umanità, opera di Pirro Ligorio, architetto, pittore e antiquario già noto per la realizzazione del Bosco di Bomarzo; un palazzo da sogno la cui realizzazione si deve ai capricci del Cardinale Ippolito II d’Este (Ferrara, 25 agosto 1509 – Roma, 2 dicembre 1572), figlio di Lucrezia Borgia e di Alfonso I d’Este.
Ippolito, infatti, dopo la delusione per la mancata carica pontificia, accettò di buon grado la nomina a Governatore di Tivoli allettato dal clima mite della città, dall’abbondante acqua proveniente da numerose sorgenti sfruttabili per realizzare sorprendenti giochi d’acqua e dalla presenza di rovine di età romana, “cava” privilegiata per statue da impiegare quali vezzo scultoreo d’arte.
C’è da immaginare lo stupore degli ospiti che, entrando a Villa d’Este a Tivoli dall’ingresso loro dedicato a valle, si ritrovavano catapultati in una tenuta costellata di statue, fontane, giochi d’acqua e di musica, immersi in una natura rigogliosa e sfavillante. Questi, prima di raggiungere il Palazzo, erano invitati ad un viaggio iconografico e simbolico che doveva meravigliare tutti i sensi, udito, olfatto, tatto, gusto, per coinvolgere e sconvolgere il visitatore.
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Gli interni di Villa d’Este

Guida a Villa d’Este a Tivoli, un invito a perdersi nella bellezza
Soffitti ornati di affreschi, gigli, aquile e pomi d’oro a sottolineare le origini terrene e divine di un Cardinale che, novello Ercole, si spinse sino all’impresa di ricostruire il Giardino delle Esperidi. Aggirandosi per le sale della Villa sembra quasi di sentire il vociare che sovrasta la musica delle feste o i profumi dei piatti prelibati che il Ippolito II faceva cucinare per i banchetti luculliani che si svolgevano nella Sala delle Fontane di Tivoli.
Fontane e giardini
All’esterno, fontane, zampilli, scherzi, cascate per un’ode all’acqua che riempie, con la sua scrosciante sonorità, la quiete del giardino; un percorso in ascesa che ha origine con la Fontana dei Draghi che lega il viale sottostante, il Viale dei Draghi, con quello superiore, il Viale delle Cento Fontane; qui, in un verde lussureggiante, maschere zoomorfe versano l’acqua rigogliosa sormontate da gigli di Francia, aquile bianche, barchette ed obelischi. Ancora una simbologia ben studiata nei viali su tre livelli rappresentanti i tre corsi d’acqua Albuneo, Ercolaneo e Aniene che conducono al Tevere raffigurato dalla Fontana di Roma.
- Viale delle Cento Fontane – Villa d’Este a Tivoli
- Fontana di Roma – Villa d’Este a Tivoli
Come non citare la Fontana del Bicchierone opera realizzata circa un secolo dopo la realizzazione della Villa (1860) da Gian Lorenzo Bernini su commissione di Rinaldo d’Este; da un calice dentellato gorgheggia un pacato zampillo che non altera la veduta del giardino preannunciandone, anzi, ricchezza e beltà. O come non rilassarsi per un breve attimo lungo le Peschiere poste di fronte alla Grande Fontana di Nettuno, perdendosi nelle increspature e nei riflessi delle vasche. Ben nascosta alla vista, quasi custodita per non alterare l’effetto sorpresa, la Fontana, dedicata al dio del Mare, cela con un velo d’acqua, il busto di Nettuno; potenti zampilli si proiettano verso il cielo costruendo una sinuosa danza di getti.

Cosa vedere a Villa d’Este a Tivoli, un invito a perdersi nella bellezza
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Suoni melodiosi tra i giardini
Un tempo era possibile udire levarsi un delicato canto che si accompagnava allo scroscio dell’acqua ricadente; un complesso sistema idraulico permetteva di ascoltare i motivi musicali riprodotti dalla Fontana dell’Organo. L’acqua, infatti, cadendo a cascata in un grande tubo, formava dei vortici di aria; questi, impattando al termine del loro percorso contro una roccia, si dividevano in acqua e aria; l’acqua faceva ruotare una ruota a pale collegata ad un cilindro dentato che, muovendosi, apriva le canne dell’organo. Al contempo l’aria, incanalata in una camera del vento, veniva soffiata da mantici nelle canne dell’organo aperte: un sistema complesso che produceva madrigali a cinque voci che preannunciavano la comparsa dell’arcobaleno dopo il diluvio. Sembra che siffatto meccanismo fosse motivo di grande meraviglia per gli ospiti della Villa, tanto che, durante la visita di Gregorio XIII del 1573, il pontefice rimase così stupefatto da quei suoni, da voler controllare di persona che nessuno stesse suonando.

Cosa vedere a Villa d’Este a Tivoli, un invito a perdersi nella bellezza
Suggestioni degli occhi, della mente, dell’animo per un viaggio indimenticabile nel bello, in una Villa unica ed indimenticabile che ogni volta svela un incanto di angoli nascosti, capace di donare un attimo di serenità a metà tra sogno e realtà nelle nostre giornate così piene di frenesia a smog. Non perdetevi questo frammento di paradiso ripercorrendo per qualche ora la visione onirica di Ippolito II d’Este.
Ilenia Maria Melis
Villa d’Este
Piazza Trento, 5 – Tivoli
biglietto intero 12,00 Euro
http://www.villadestetivoli.info/

Mi presento, sono Ilenia Maria Melis e vivo a Roma, città dai mille volti, crocevia di culture.
Giornalista & blogger, laureata in Beni Culturali, curiosa per natura, da sempre appassionata di arte, archeologia e viaggi. Nascere in una città come Roma ha sicuramente stimolato il mio amore per l’antichità, per il bello; ogni angolo di questa città è un piccolo gioiello da scoprire, così come ogni borgo della nostra bella Italia.
Il viaggio diviene per me momento di scoperta, conoscenza, sorpresa; emozioni che desidero ogni giorno regalare a chi mi legge piantando il seme della curiosità tra le righe ed il desiderio di conoscere sempre cose nuove, che si tratti di arte o di cibo. E chissà che prima o poi questo semino non germogli e spinga sempre più persone a visitare nuove città, musei, a leggere libri e scoprire quel che di bello si nasconde dietro l’angolo.
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