Cosa vedere alla Reggia di Caserta e dintorni – Patrimonio dell’UNESCO, la Reggia di Caserta si presenta nella sua maestosa bellezza, simbolo di potere ed espressione visionaria di un regno dalle ambizioni europee. Un complesso immaginato dal re Carlo di Borbone a metà del Settecento come massima espressione di un regno che usciva da secoli di dominazione straniera. Un’opera architettonica conosciuta in tutto il mondo il cui fascino non si limita solo al Palazzo Reale, ma include l’immenso Parco, capolavoro ingegneristico progettato da Luigi Vanvitelli. Non ci resta che scoprire questa meraviglia architettonica e ingegneristica.
Cosa vedere alla Reggia di Caserta e nei dintorni di questo capolavoro campano? Domanda lecita visa la vastità del celebre complesso casertano che per la sua immensa bellezza è stato dichiarato, nel 1997, Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Per prima cosa, prendiamo in considerazione l’idea di un weekend nella provincia di Caserta per ammirare al meglio la maestosa Reggia, con i suoi palazzi, i suoi giardini e le sue sorprendenti cascate; per immergersi nel borgo di Casertavecchia dove gustare, tra le altre cose, un ottimo menu a base di prodotti locali. Sì, perché c’è altro oltre alla Reggia di Caserta da scoprire in zona. Quindi, allacciate le cinture, si parte: destinazione Caserta.
Sommario
- La Reggia di Caserta, pillole di storia
- Il Palazzo Reale della Reggia dei Borbone
- Il Parco della Reggia dei Borbone
- Come visitare la Reggia di Caserta?
- Cosa visitare vicino alla Reggia di Caserta
- Dove mangiare vicino alla Reggia di Caserta
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La Reggia di Caserta, pillole di storia

(ph. Ilenia M. Melis)
Cosa vedere alla Reggia di Caserta e dintorni
La Reggia di Caserta, un luogo incantato che affonda le proprie radici nella vasta opera di riorganizzazione del Regno di Napoli intrapresa da Carlo di Borbone dal 1734; la nuova Versailles, simbolo di prestigio borbonico ma anche rifugio per la monarchia minacciata dalla flotta inglese. È il 20 gennaio 1752 quando Carlo di Borbone pone la prima pietra del complesso, seguito da Luigi Vanvitelli, architetto incaricato del maestoso progetto.
La partenza di re Carlo per il trono di Spagna (1759), accompagnata da epidemie e carestie, provoca un rallentamento dei lavori che, alla morte di Vanvitelli, proseguono sotto la direzione del primogenito dell’architetto, Carlo Vanvitelli. Questi si occupa delle decorazioni della parte esterna della Reggia; ma le difficoltà economiche non gli consentono di proseguire il progetto paterno che prevedeva una piazza antistante la Regia di Caserta ancor più monumentale.
Sede di feste e cacce sotto Ferdinando IV, la Reggia è soggiorno preferito di Ferdinando II che qui muore nel 1859. È il 21 ottobre 1860 quando Garibaldi consegna a Vittorio Emanuele II la nuova provincia della Terra di Lavoro. Fino al 1919 la Reggia di Caserta fa parte dei beni della corona per poi passare al Demanio statale.
Il Palazzo Reale della Reggia dei Borbone

(ph. Ilenia M. Melis)
Il Palazzo Reale della Reggia di Caserta
Avvicinandosi alla Reggia non si può rimanere colpiti dal Palazzo Reale, dalla sua facciata composta da una miriade di ampie finestre che si aprono sui giardini esterni; già si viene travolti da un senso di maestosità, di grandezza e potere; perché questo doveva essere il messaggio da veicolare a quanti vi si avvicinavano sin dal momento della sua costruzione.
E poi, varcato il portale d’ingresso, una lunga galleria a tre navate attraversa il pianterreno offrendo un cannocchiale prospettico che trova il suo culmine nel Parco Reale e nel suo susseguirsi di cascate e fontane. Ma non è ancora tempo di perdersi tra i giardini del Parco; e a metà cammino, sulla destra, si apre lo scenografico Scalone d’Onore, perfetta sintesi di un classicismo che sposa la teatralità barocca. cuore della struttura architettonica vanvitelliana. Due leoni sorvegliano, vigili, l’ascesa al piano superiore, accompagnando il visitatore agli Appartamenti Reali. Tre sculture ci osservano dall’alto: sono la Maestà Regia di Tommaso Solari, il Merito di Andrea Violani e la Verità di Gaetano Salomone. Prima di proseguire lungo una delle due rampe che si snodano dal pianterreno, un ultimo sguardo al maestoso Ercole a riposo proveniente dalle Terme di Caracalla.

(ph. Ilenia M. Melis)
Cosa vedere alla Reggia di Caserta
Percorse le rampe dello Scalone vanvitelliano, il vestibolo superiore si apre come un’ampia piazza che apre alle sale della Reggia. Per un attimo, illuminati dalla luce che filtra delicata dalle ampie finestre, sembra quasi di udire le melodiose note dei musici un tempo collocati oltre le nostre teste che accompagnavano l’ingresso degli ospiti a corte. Di qui si apre il percorso tra le sale degli appartamenti; ed è tutto un trionfo di ori e stucchi sorvegliati da candidi busti, memoria dei sovrani alternatisi nella Reggia. Preziose divinità popolano i soffitti raccontando le proprie storie fatte di amori e guerre, trasformazioni e mutazioni. E dopo aver peregrinato spiati da condottieri ed eroi, si apre l’ampio ambiente dedicato alla Sala del Trono; gli ori regalano sembianze solenni e maestose alla sala in cui fanno capolino due bassorilievi in stucco dorato che raffigurano la Fama; ventotto pilastri corinzi scandiscono le pareti conducendo il visitatore verso il trono posto sul fondo della sala.
Ma l’esplorazione delle sale del Palazzo Reale non si conclude qui; gli appartamenti proseguono richiamando luoghi e stagioni sottolineati da dipinti e preziosi decori. Camere da letto, stanze private e ricche di biblioteche in cui trovano posto arazzi, deliziose poltroncine in legno decorate d’oro, festoni di fiori e frutti, candide vasche in marmo di Carrara in un succedersi di ostentata abbondanza.
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Il Parco della Reggia dei Borbone

(ph. Ilenia M. Melis)
Il Parco Reale della Reggia di Caserta, cosa vedere
Abbandonati gli appartamenti reali, si è inevitabilmente attratti dallo scrosciare d’acqua che proviene dal Parco Reale: 120 ettari che nel progetto di Luigi Vanvitelli, poi completato dal figlio Carlo, dovevano lasciar spazio a suggestivi giochi d’acqua, geometrie floreali e fontane monumentali. Percorsi verdeggianti e ampie oasi verdi, ci si ritrova di fronte a lunghi bacini d’acqua in cui si alternano fontane e cascatelle in un susseguirsi di creature mitologiche che sorvegliano la celebre Via d’Acqua: due delfini affiancano un mostro marino dotato di artigli (Fontana dei Delfini); i venti antropomorfi sfidano Enea lungo il suo viaggio (Fontana di Eolo); Cerere si staglia tra delfini e tritoni. Figure mitologiche che preannunciano il tema dell’ultima grande fontana del Parco, la Fontana di Diana e Atteone, il giovane tramutato in cerco e sbranato dai suoi stessi cani per aver osato spiare la dea al bagno. Le figure si specchiano argentee nell’ampia vasca in cui si tuffa energica la grande cascata artificiale che discende dalle pendici del monte Briano.
Ma, pur avendo raggiunto il culmine in questo etereo risalire di cascate, il nostro itinerario nel Parco Reale della Reggia di Caserta non si conclude qui; ai lati si aprono altri giardini, luoghi misteriose in cui perdersi passeggiando guidati dal proprio istinto (meglio se accompagnato da una mappa). Scorci selvaggi domati da sorprendenti frammenti d’arte; rovine archeologiche che richiamano le entusiasmanti scoperte pompeiane. Angoli fuori dal tempo ardentemente voluti da Maria Carolina d’Asburgo-Lorena, moglie di Ferdinando IV. E come non assecondare il desiderio di scorci selvaggi e oniriche architetture in cui trovano spazio varietà botaniche in una selezione che attinge anche a mete esotiche.

(ph. Ilenia M. Melis)
Cosa vedere alla Reggia di Caserta
Animali che trovano riparo in false rovine di antichi templi; finti ninfei in cui il cielo filtra da squarci nella volta che si aprono in un intrico verdeggiante. E poi lei, la dea Venere, che d’improvviso emerge dalle acque tra felci e capelvenere; e in un attimo si partecipa a una visione, spiando la sinuosa divinità ancora intenta nel bagno.
Ma non ci si può soffermare troppo in questo specchio d’acqua; è necessario perdersi ancora in questi luoghi magici in cui l’architettura sposa la natura.
Come visitare la Reggia di Caserta?

(ph. Ilenia M. Melis)
Come visitare la Reggia di Caserta
Come visitare la Reggia di Caserta? Quanto tempo occorre per visitare la Reggia di Caserta? Per prima cosa voglio rispondere a questa ultima domanda; sì, perché troverete indicato che sono sufficienti due ore; io invece vi dico che per godere di ogni angolo, tra Palazzo Reale e Giardini Reali, due ore sono troppo poche e vi potreste ritrovare a rincorrere il tempo vagando affannosamente in ogni angolo della Reggia. Il mio consiglio è di ritagliarvi una giornata per esplorare la Reggia di Caserta nella sua emozionante bellezza.
La Reggia è aperta tutti i giorni dalle 8.30 alle 19.30, tranne il martedì, giorno di riposo settimanale. Il costo del biglietto è di 15,00 Euro, inclusi i diritti di prenotazione (biglietto intero per Parco e Appartamenti); la prenotazione è necessaria per accedere alla Reggia, così come è fondamentale rispettare la fascia oraria indicata sul biglietto al momento dell’acquisto (per prenotare clicca qui).
Per agevolare la visita al parco è disponibile un servizio di trasporto su bus al costo di 2,50 Euro, comprensivo di andata e ritorno, prenotabile sul posto.
Per agevolazioni e maggiori info, consultare il sito dedicato www.reggiadicaserta.beniculturali.it.
Cosa visitare vicino alla Reggia di Caserta

(ph. Ilenia M. Melis)
Cosa vedere vicino alla Reggia di Caserta
Se pensate di approfittare del weekend per visitare la Reggia di Caserta, potreste unire alla visita anche una tappa a Casertavecchia, borgo arroccato su un alto e brullo pendio punteggiato di olivi. Fondata nell’VIII secolo dai Longobardi di Capua, Casertavecchia crebbe in seguito alle incursioni saracene nella pianura campana. La conquista normanna la rese feudo mutandone l’aspetto e favorendo la costruzione di edifici celebri per la loro bellezza. Ma è con il sorgere di Caserta Nuova che Casertavecchia inizia a cadere nell’oblio spopolandosi in favore della nuova realtà. Oggi il piccolo borgo vive grazie al flusso del turismo e regala ai suoi ospiti scorci sognanti in cui il tempo sembra essersi fermato.
Risalendo il clivio percorso da ulivi, appare imponente ciò che rimane del Castello di Casertavecchia; il mastio si erge cilindrico sporgendosi sulla vallata e suscitando pittoresche suggestioni che richiamano alla mente frammenti di una vita ormai lontana. E sembra quasi di udire il frusciare delle gonne delle dame roto dal tumultuoso vociare di storie e racconti.

(ph. Ilenia M. Melis)
Cosa visitare vicino alla Reggia di Caserta
Percorrendo le stradine acciottolate, si giunge nella piazza principale del borgo, piazza Vescovado, che ospita la Cattedrale dedicata a S. Michele Arcangelo (1153); nella facciata in tufo giallo i tre portali annunciano le tre navate interne. Elementi zoomorfi attirano l’attenzione dei visitatori emergendo da una facciata in cui gli stili si fondono armoniosamente. E all’interno, percorso il pavimento cosmatesco, emerge sul fondo l’imponente crocifisso ligneo che si affaccia sull’altare regalando una sensazione prospettica di imponenza e importanza.
Ed è facile lasciarsi trasportare da quell’aura magica che emana Casertavecchia, con le sue stradine dall’impianto medievale, le sue case di tufo grigio e pietra calcarea sui cui tetti si elevano cupole e campanili. E se vagando tra i vicoli udirete curiosi vocii, potreste esservi imbattuti nel fantasma di Siffridina, la consuocera di Federico II di Svevia. Leggenda narra che la donna, legata al borgo, e imprigionata a Trani fino alla fine dei suoi giorni, abbia fatto ritorno a Casertavecchia sotto le sembianze di spirito per dimorare nelle stanze della torre del castello.
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Dove mangiare vicino alla Reggia di Caserta
Se siete alla ricerca di un posto accogliente in cui sentirvi a casa e dove gustare prodotti genuini di ottima qualità. ho l’indirizzo per voi: il Ristorante Gli Scacchi a Casertavecchia. Un luogo che si differenzia fagli altri locali di zona di impronta prettamente turistica. Sì, perché a Gli Scacchi a farla da padrone è la passione per la cucina e l’attenzione al cliente dimostrata da proprietari e personale sin dal primo ingresso. Alle pendici del monte Virgo, all’entrata del borgo medievale di Casertavecchia, il signor Gino Della Valle saprà guidarvi nella scelta di prodotti locali di qualità, preparati con amore e un tocco di estro che non intacca affatto la tradizione.
Una cucina verace che tende a esaltare gli ingredienti regalando ai piatti quel tocco ricercato che però non altera mai la qualità. Proposte per tutti i gusti che sanno solleticare le papille gustative dei più attenti gastronauti in una sfilata di salumi di maiale casertano e di bufala, pappardelle fatte in casa, pomodori del Piennolo, brasato di bufalo e dolci artigianali realizzati dalla signora Marilena per un fine pasto da leccarsi i baffi. L’indirizzo giusto in cui sentirsi in famiglia gustando prodotti stagionali e del territorio; un ristorante in cui si respira la passione e la dedizione dei proprietari per il proprio lavoro.
Siamo giunti al termine di questo itinerario in cui abbiamo scoperto cosa vedere vicino alla Reggia di Caserta in un weekend e abbiamo esplorato borghi e palazzi nobiliari. Non resta che darvi appuntamento al prossimo luogo da scoprire con Orizzonteinviaggio. E on dimenticatevi di seguirmi anche su Facebook e Instagram!
Ilenia Maria Melis

Mi presento, sono Ilenia Maria Melis e vivo a Roma, città dai mille volti, crocevia di culture.
Giornalista & blogger, laureata in Beni Culturali, curiosa per natura, da sempre appassionata di arte, archeologia e viaggi. Nascere in una città come Roma ha sicuramente stimolato il mio amore per l’antichità, per il bello; ogni angolo di questa città è un piccolo gioiello da scoprire, così come ogni borgo della nostra bella Italia.
Il viaggio diviene per me momento di scoperta, conoscenza, sorpresa; emozioni che desidero ogni giorno regalare a chi mi legge piantando il seme della curiosità tra le righe ed il desiderio di conoscere sempre cose nuove, che si tratti di arte o di cibo. E chissà che prima o poi questo semino non germogli e spinga sempre più persone a visitare nuove città, musei, a leggere libri e scoprire quel che di bello si nasconde dietro l’angolo.
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