Crazy, la follia nell’arte contemporanea al Chiostro del Bramante – Al Chiostro del Bramante va in scena la follia nell’arte contemporanea con un grande progetto espositivo che invade gli spazi del museo romano. Oltre 11 installazioni site-specific pensate e realizzate da 21 artisti di rilievo internazionale per un’esposizione creativa capace di rompere gli schemi.
Crazy, una nuova mostra a cura di Danilo Eccher invade il Chiostro del Bramante portando in scena la follia nell’arte contemporanea; un’esposizione che si ribella alle costrizioni attraverso il lavoro di 21 artisti di rilievo internazionale. Perché la pazzia, così come l’arte, fugge da ogni inquadramento rifiutando gli schemi, ribellandosi alle costrizioni.
“Nella più ampia accezione di follia – spiega il curatore Danilo Eccher – non di rado sinonimo di creatività fantastica, l’arte si è sempre ritrovata a proprio agio, ma è soprattutto con i primi studi psicanalitici e neurologici d’inizio secolo scorso che il rapporto fra disturbi psichici e arte si è fatto più intenso e consapevole. Nel corso del tempo, il confine netto fra il dato medico e l’orizzonte poetico si è via via attenuato, svaporato, liberando piani di confronto e contaminazione, la folle creatività ha cominciato a occupare la scena mostrando le sue innumerevoli maschere“.
Una mostra in cui nulla è prevedibile, ordinario, che favorisce un’esplosione di creatività riscontrabile in forme e colori che vanno oltre il consueto arrivando a varcare gli spazi consueti, inondando le scalinate con colate di pigmenti multicolore, modificando la percezione spaziale. Un’energia straripante che modifica ogni punto di vista seguendo le follie dell’arte.
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Crazy, la mostra
Meraviglia, ispirazione, stracciamento, sorpresa, euforia; questi solo alcuni dei sentimenti che pervadono i visitatori di Crazy, la follia nell’arte al Chiostro del Bramante. Un percorso dell’assurdo che vede la sua genesi sin dagli spazi esterni in un gioco di specchi che, posati nel piano di calpestio, riflettono in modo frammentario il profilo rinascimentale del Chiostro rinascimentale ideato da Donato Bramante nel 1500; e passo dopo passo, al mutare del cielo, il pavimento specchiato si trasforma sotto i piedi dei visitatori che lo percorrono; la curiosità sale vedendo la propria immagine riflessa sbriciolarsi ad ogni passo, sintesi di un ego distrutto, di un’identità frantumata; ci si perde per poi ritrovarsi sotto una luce differente (Alfredo Pirri, Passi, 2021).
Una colata di vernice multicolore sembra aver inondato le sale del museo, colando dirompente dalla scalinata che collega il pianterreno con il primo piano; l’arte è incontrollabile, ingestibile; non resta che lasciarsi contaminare e sorprendere (Ian Davenport, Poured staircase, 2022).
Sopra le nostra teste, morbidi intrecci fluttuano ricreando un giardino sbocciato in colori sgargianti: sembra un mondo capovolto in cui le farfalle si posano, spiegano le ali e volano via (Janet Echelmen, Study for Butterfly Reststo – 1/9th scale, 2021).
Meteore che sembrano atterrare su una superficie lunare; pareti completamente bianche in cui perdere i propri punti di riferimento, dove muoversi attraverso spazi irriconoscibili guidati dai sensi, alla ricerca di uno spiraglio, di un indizio; un sentiero innevato illuminato dal un raggio di sole, da quel taglio che apre le porte a nuovi orizzonti (Lucio Fontana, Ambiente spaziale in Documenta IV a Kassel, 1968/2022).
Luci intermittenti che brillano come le sinapsi responsabili della trasmissione neurone; impulsi luminosi che richiamano la nascita delle idee, quelle follie che si accendono all’improvviso dando vita all’arte (Massimo Bartolini, Starless, 2011-2022)
Grovigli di farfalle, bellezze effimere che, come una nuvola tenebrosa pronta a spiccare il volo, accompagnano il visitatore nella propria salita nel Chiostro (Carlos Amorale, Black cloud fashion, 2022); foreste dalle tinte policrome che creano morbide caverne in cui spocchia un’insolita euforia, in cui è possibile scoprire la propria unicità (Shopliften/Hrafnbildur, Hypermania, 2021).
Crazy, un mondo visionario, folle e disordinato dove perdere il lume della ragione; dove la creatività attraversa le emozioni; un susseguirsi di bellezze effimere che attendono di spiccare il volo; luoghi in cui abbattere le barriere convenzionali imposte dalla società, andare oltre le apparenze, guardarsi e lasciarsi guardare per come si è realmente.
Ilenia Maria Melis
Crazy, la follia nell’arte contemporanea
Chiostro del Bramante
via Arco della Pace – Roma
fino all’8 gennaio 2023
Biglietti: dal lunedì al venerdì 15,00 Euro; sabato e domenica 18,00 Euro; junior 10,00 Euro; fino ai 4 anni biglietto omaggio
Catalogo Skira edizioni

Mi presento, sono Ilenia Maria Melis e vivo a Roma, città dai mille volti, crocevia di culture.
Giornalista & blogger, laureata in Beni Culturali, curiosa per natura, da sempre appassionata di arte, archeologia e viaggi. Nascere in una città come Roma ha sicuramente stimolato il mio amore per l’antichità, per il bello; ogni angolo di questa città è un piccolo gioiello da scoprire, così come ogni borgo della nostra bella Italia.
Il viaggio diviene per me momento di scoperta, conoscenza, sorpresa; emozioni che desidero ogni giorno regalare a chi mi legge piantando il seme della curiosità tra le righe ed il desiderio di conoscere sempre cose nuove, che si tratti di arte o di cibo. E chissà che prima o poi questo semino non germogli e spinga sempre più persone a visitare nuove città, musei, a leggere libri e scoprire quel che di bello si nasconde dietro l’angolo.
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