Culture has no borders, questo il manifesto della V edizione delle Invasioni Digitali, progetto nato nel 2013 dall’intuizione di Fabrizio Todisco e Marianna Marcucci, entrambi digital strategist nel settore culturale e del turismo, e diffusosi in un periodo in cui era quasi ovunque vietato fotografare nei musei.
Invasioni digitali e Professione Archeologo
“L’idea di Invasioni Digitali è stata fin da subito quella di liberare i luoghi della cultura, rendendoli aperti, partecipati e accoglienti attraverso i nuovi strumenti della comunicazione: social network e piattaforme digitali – spiega Antonia Falcone, Archeo Ambassador ID per la regione Lazio e Founder Professione Archeologo – Invasioni pacifiche di visitatori armati di smartphone e tablet che raccontano in tempo reale la propria esperienza di visita, rendendo partecipi le comunità virtuali e un’audience pressoché illimitata, quella degli utenti web”. Un aspetto non secondario che, tramite il coinvolgimento delle comunità territoriali che organizzano le Invasioni, fa conoscere luoghi poco noti al pubblico e valorizzare musei, siti archeologici, luoghi d’arte spesso fuori dai circuiti tradizionali del turismo.

Tema trainante dell’edizione 2017 il concetto che la cultura, in quanto conoscenza, può essere il mezzo per superare i confini: “Il tema scelto quest’anno è particolarmente significativo se pensiamo all’attualità che ci porta venti di guerra, di divisioni, di muri, di intolleranze. Trovare nella cultura e nella conoscenza il mezzo per superare le diversità e aiutare la comprensione è l’idea dalla quale è nato lo slogan delle Invasioni 2017: Culture has no borders. La cultura in quanto tale dovrebbe essere vissuta come patrimonio universale, a disposizione di tutti, appunto senza confini che ne possano ridurre la sua carica naturalmente rivoluzionaria. La cultura non ha confini e riuscirà sempre a superarli anche laddove si tenti di imbrigliarla forzatamente” continua la dott.ssa Falcone.
Un’iniziativa di gran successo
Un linguaggio che non vuole dividere ma trovare punti d’incontro grazie alla cultura e che, fortunatamente, incontra il favore di un pubblico sempre più connesso; dal 2013 ad oggi le iniziative su tutto il territorio nazionale, e non solo (vengono organizzate invasioni anche all’estero), si sono moltiplicate in modo esponenziale, a riprova dell’interesse per eventi che vedono partecipi in prima persona le comunità locali. Dalla Valle d’Aosta alla Sicilia, passando per la Sardegna, i luoghi invasi sono centinaia: musei, aree archeologiche, centri storici, richiamando appassionati, esperti, curiosi.
Ma come funzionano le Invasioni e come si diventa Invasori digitali?
“I Capi Invasori, cioè coloro che materialmente organizzano l’evento, sono coadiuvati dagli Ambassador, figure che mediano tra il board di Invasioni Digitali e le associazioni o i singoli che si attivano sul territorio per organizzare gli eventi. Compito dell’Ambassador è dunque quello di coordinare l’organizzazione e di dare man forte nella diffusione e comunicazione delle singole invasioni attraverso i propri canali web – illustra Antonia Falcone – Le qualità di un Invasore Digitale sono creatività, conoscenza del territorio, capacità di padroneggiare gli strumenti digitali e una vasta rete di contatti, virtuali e reali. Per diventare Capo Invasore è sufficiente iscriversi sul sito web ufficiale di Invasioni Digitali a questo link http://www.invasionidigitali.it/organizza-la-tua-invasione/ e proporre un luogo da invadere nell’intervallo di date definito di volta in volta nelle varie edizioni. Dopo l’approvazione dell’invasione il gioco è fatto: a questo punto è indispensabile promuovere l’evento nella propria rete e darne ampia diffusione attraverso blog, social, radio, tv”.
Prossimo appuntamento

Così le Invasioni Digitali tornano dal 21 Aprile al 7 Maggio 2017 per chiederci quando arriveremo a incontrare certi confini, per poterli attraversare insieme, muovendoci verso altre Culture, contaminando e contaminandoci per crescere. Chiunque potrà diventare Invasore, iscrivendosi all’evento di proprio interesse e recandosi nella data e orario prestabiliti sul “luogo del misfatto” per fotografare, twittare, scrivere e postare le mille sfaccettature del nostro patrimonio culturale, sempre all’insegna dell’hashtag #invasionidigitali. Un modo coinvolgente, insolito e condiviso per raccontare il proprio patrimonio culturale e farlo conoscere all’esterno.
Ilenia Maria Melis
Invasioni Digitali
“Culture has no borders”
dal 21 aprile al 7 maggio 2017

Mi presento, sono Ilenia Maria Melis e vivo a Roma, città dai mille volti, crocevia di culture.
Giornalista & blogger, laureata in Beni Culturali, curiosa per natura, da sempre appassionata di arte, archeologia e viaggi. Nascere in una città come Roma ha sicuramente stimolato il mio amore per l’antichità, per il bello; ogni angolo di questa città è un piccolo gioiello da scoprire, così come ogni borgo della nostra bella Italia.
Il viaggio diviene per me momento di scoperta, conoscenza, sorpresa; emozioni che desidero ogni giorno regalare a chi mi legge piantando il seme della curiosità tra le righe ed il desiderio di conoscere sempre cose nuove, che si tratti di arte o di cibo. E chissà che prima o poi questo semino non germogli e spinga sempre più persone a visitare nuove città, musei, a leggere libri e scoprire quel che di bello si nasconde dietro l’angolo.
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