Dolci di Pasqua, tradizioni e ricette in Italia – Cosa rende unica la Pasqua? Ma i suoi dolci che da nord a sud invadono l’Italia con il loro carico di ricette e tradizioni. Non c’è festività nel nostro Paese che non possa concludersi in dolcezza; vediamo quali golosità tradizionali caratterizzano il pranzo di Pasqua in Italia.
E dopo le restrizioni culinarie della Quaresima, la Pasqua, con il suo carico di dolci golosità, è ormai pronta ad affacciarsi portando in tavola ricette radicate nel tempo, in secoli di tradizioni tramandate in Italia dalle nonne, custodi di un antico sapere che ancora oggi è importante proteggere. Specialità di pasticceria legate alle tradizioni locali che invadono l’Italia da nord a sud di cioccolato e zucchero. Ma la Pasqua non è solo uova e colombe, è molto più; scopriamo insieme i dolci di Pasqua tra tradizioni e ricette.
La Colomba pasquale (Lombardia)

Di N i c o l a – Flickr: La NiColomba Pasquale 🙂 – IMG_0552, CC BY 2.0,
Dolci di Pasqua, tradizioni e ricette in Italia
Se c’è un dolce che sulle tavole del pranzo di Pasqua non può assolutamente mancare quello è la Colomba; considerato il dolce pasquale per eccellenza, vede la sua comparsa all’inizio del Novecento in quel di Milano. Inventata probabilmente dalla Motta negli anni Trenta, presto vede la sua diffusione in tutta Italia. Un salto voluto da Dino Villani, direttore della pubblicità della celebre industria dolciaria che decise di sfruttare i macchinari già utilizzati per la produzione dei panettoni per proporre una ricetta che celebrasse la Pasqua. Farina, burro, uova, zucchero, lievito, arancia candita ed una glassa alle mandorle che solletica il palato.
Un segno di pace dalle antiche origini che non poteva che assumere le fattezze di una colomba, rappresentazione dello Spirito Santo e simbolo di speranza e salvezza.
La Gubana (Friuli Venezia Giulia)
Rimaniamo al nord per scoprire il dolce tradizionale della cucina friulana nel periodo di Pasqua, la Gubana, una pasta dolce lievitata e farcita con noci, uvetta, pinoli, mandorle, cioccolato, cedro ed arancia canditi, racchiusa in forma di chiocciola e cotta in forno. Nata delle Valli del Natisone, la Gubana è un dolce delle feste dalle antiche origini; si racconta, infatti, sia stato presentato per un banchetto in onore di papa Gregorio XII a Cividale del Friuli. Ma si suppongono anche influenze slave vista la similitudine con la Putizza, dolce tipico della Slovenia.
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La Fugassa (Veneto)
Simile alla Colomba è la Fugassa, il dolce della tradizione pasquale veneta un tempo utilizzato dai fornai per omaggiare i clienti più fedeli. Si tratta di una focaccia dolce, caratterizzata da una lunga lievitazione, nata come dolce pasquale dei poveri che arricchivano l’impasto del pane con burro, uova e zucchero. Una tradizione molto antica che fa risalire la Fugassa alle prime feste cristiane della Resurrezione di Gesù. In seguito questo pane pasquale si è impreziosito assumendo sfumature caratteristiche proprie delle diverse zone del Veneto.
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La Pizza dolce di Pasqua (Marche)

Di cantalamessa – Fotografia autoprodotta, CC BY-SA 3.0
Dolci di Pasqua, tradizioni e ricette in Italia
Dolce tipico dell’Italia centrale, la Pizza dolce di Pasqua si presenta quale ricetta tipica di Camerino a base di una pasta lievita addolcita con zucchero, burro, uova, frutta candita, uvetta e maraschino a donare un inconfondibile aroma. Una volta cotta, la pizza dolce si offre nella sua straordinaria sofficità per essere, a piacere, glassata ed eventualmente decorata con confettini colorati. Un dolce ampiamente diffuso oggi in tutta Italia e che, spesso nella sua versione senza glassa, non può mancare sulle tavole della colazione di Pasqua.
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Cavalli e Pupe (Abruzzo)
Antica la tradizione a cui attingono questi dolci tipici pasquali abruzzesi, Cavalli e Pupe. Una storia che risale probabilmente all’Ottocento e che affonda le proprie radici nella simbologia cristiana. Un richiamo alla Resurrezione, al gesto d’amore fatto da Cristo per la salvezza dell’uomo e ripreso nel gesto di spezzare il pane.
La sera del Giovedì Santo le nonne erano solite preparare dei biscotti da donare ai nipoti: i Cavalli per i maschietti, e le Pupe per le femminucce. Entrambi i personaggi di pasta frolla erano inoltre arricchiti con un uovo sodo fermato grazie a due strisce di pasta incrociate quale simbolo di rinascita.
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La Pastiera (Campania)

Dolci di Pasqua tradizioni e ricette in Italia
Da Napoli con furore, la Pastiera è arrivata a conquistare le tavole pasquali di tutta Italia. Un dolce che racchiude i sette doni che gli abitanti del golfo di Napoli si racconta offrissero alla sirena Partenope che, leggenda narra, aveva scelto questo incantevole posto quale sua dimora: la farina, simbolo di ricchezza; la ricotta, simbolo d’abbondanza; le uova, emblema della riproduzione; il grano cotto nel latte, segno della fusione del regno animale con quello vegetale; i fiori d’arancio, profumo della terra di campagna; le spezie, omaggio di tutti i popoli; lo zucchero, per osannare la dolcezza del canto della sirena. Mescolando i graditi doni, Partenope diede vita alla prima pastiera.
La ricetta della pastiera ha diverse varianti; quella classica prevede un guscio di frolla che racchiude una crema di ricotta e grano cotto profumata di fiori d’arancio. E visto che è Pasqua, voglio condividere la mia ricetta del dolce pasquale campano.
Ingredienti per la pasta frolla:
- 300 g burro
- 330 g farina 00
- un pizzico di sale
- scorza grattugiata di limone e arancia
- 1 uovo
- 130 g di zucchero
Amalgamare il burro con la farina, gli aromi ed il sale. Unire successivamente l’uovo con lo zucchero ed impastare velocemente fino ad ottenere un composto omogeneo. Formare un panetto e lasciar riposare in frigo coperto da pellicola per almeno 30 minuti.
Ripieno Pastiera:
- 600 g ricotta
- 400 g zucchero semolato
- 200 g crema pasticcera
- 700 g grano cotto
- 100 g arancia candita
- qualche goccia di essenza di fiori d’arancio
- 4 tuorli
- 4 uova intere
- Sale
Lavorare tutti gli ingredienti assieme e poi versare il composto nello stampo ricoperto di pasta frolla. Decorare la superficie con strisce di frolla e spennellare con un uovo. Cuocere in forno per 45 minuti a 165°. Una volta cotta far raffreddare e spolverare di zucchero a velo.
Le Pastatelle (Puglia)
Dici Puglia e pensi subito al pasticciotto, uno scrigno di frolla ripieno di crema pasticcera. Ma a Pasqua è tutto un altro discorso; dolce tipico della tradizione pasquale pugliese, le Pastatelle sono dei golosi fagottini ripieni di marmellata di ciliegie e noci cotti al forno e spolverizzati con zucchero a velo. E se non fossero ancora abbastanza golose, è sufficiente aggiungere al ripieno un po’ di cioccolato, e la ghiottoneria è servita!
La Cuzzupa (Calabria)
Le Cuzzupe calabresi sono morbidi dolci di pasta frolla a forma di ciambella che fondono in sé il simbolo della fine del digiuno quaresimale e, grazie alla presenza dell’uovo, la rappresentazione della Resurrezione. Le origini di questo dolce tradizionale sono diverse: si racconta che la Cuzzupa venisse regalata dalla suocera al genero per comunicare messaggi specifici che dipendevano dal numero di uova presenti sul dolce. Oltre alla ciambella, le Cuzzupe possono assumere diverse forme, tutte che richiamano i simboli pasquali: il pesce, il cuore, la gallina.
Gli agnellini di marzapane (Sicilia)

Dolci di Pasqua tradizioni e ricette in Italia
Le pecorelle di pasta di mandorle sono un dolce della tradizione siciliana preparato generalmente nel periodo di Pasqua. La tradizione vuole che il dolce sia realizzato prima della domenica delle Palme per poi essere benedetto e consumato durante il pranzo pasquale. Ingrediente indispensabile sono le mandorle, di ottima qualità, tritate fino a diventare farina. E per la forma? Nessun problema: ancora oggi gli artigiani producono stampi in gesso per conferire al dolce la tipica forma dell’agnello pasquale.
Il marzapane è acquistabile in panetti presso i supermercati, ma per i più intrepidi è possibile cimentarsi nella preparazione degli agnellini pasquali di pasta di mandorle. Ecco la ricetta del marzapane che ho utilizzato io.
Ingredienti per la pasta di mandorle:
- 500 g zucchero a velo
- 50/55 g acqua
- 70 g glucosio o miele di acacia
- 500 g di farina di mandorle
- amido di mais per lo stampo
- colori alimentari per la decorazione
Per prima cosa mescolare la farina con lo zucchero in un recipiente capiente; poi unire prima il miele e successivamente, poco alla volta l’acqua. Impastare velocemente fino ad ottenere un composto omogeneo. A questo punto prendere parte dell’impasto e lavorarlo fino a formare un cono; questa operazione faciliterà l’inserimento della pasta di mandorle all’interno dello stampo. Spolverare l’interno dello stampo con dell’amido di mais affinché la pecorella si stacchi facilmente; inserire la pasta di mandorle facendo attenzione a riempire gli spazi vuoti (iniziare dal volto della pecorella); chiudere con l’altra metà dello stampo (il retro). Togliere l’eccesso di pasta con un coltello e sformare; rifinire e lasciare asciugare una giornata prima di procedere con la decorazione.
Le Pardule (Sardegna)
Note anche come Formaggelle e Casadinas, le Pardule sono dei cestini di pasta violata, preparata con farina di semola di grano duro e strutto, farcite con una crema di ricotta, uova, zafferano e limone. Il risultato, una volta cotte in forno, è una tortina soffice dal sapore avvolgente la cui dolcezza può essere intensificata grazie all’aggiunta di miele in superficie.
Siamo giunti al termine di questo rapido excursus tra i dolci della tradizione pasquale italiana. Raccontarli tutti sarebbe stato impossibile visto che ogni angolo d’Italia conserva una miriade di tradizioni; ma sicuramente tutta questa dolcezza vi avrà fatto venire l’acquolina in bocca. E nelle vostre zone che dolci si preparano a Pasqua? Siete più tipi da uovo di cioccolato o colomba? Buona Pasqua!
Ilenia Maria Melis

Mi presento, sono Ilenia Maria Melis e vivo a Roma, città dai mille volti, crocevia di culture.
Giornalista & blogger, laureata in Beni Culturali, curiosa per natura, da sempre appassionata di arte, archeologia e viaggi. Nascere in una città come Roma ha sicuramente stimolato il mio amore per l’antichità, per il bello; ogni angolo di questa città è un piccolo gioiello da scoprire, così come ogni borgo della nostra bella Italia.
Il viaggio diviene per me momento di scoperta, conoscenza, sorpresa; emozioni che desidero ogni giorno regalare a chi mi legge piantando il seme della curiosità tra le righe ed il desiderio di conoscere sempre cose nuove, che si tratti di arte o di cibo. E chissà che prima o poi questo semino non germogli e spinga sempre più persone a visitare nuove città, musei, a leggere libri e scoprire quel che di bello si nasconde dietro l’angolo.
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mamma mia quante cose buone!!! Da brava lombarda, il mio TOP resta la colomba. La zia di mio marito faceva sempre arrivare dalla puglia l’agnello di marzapane fatto da lei, era una squisitezza… adesso purtroppo non sta tanto bene e sono un paio d’anni che non lo fa più 🙁
era fantastico, sapeva proprio di mandorle e non solo di zucchero… fatto in casa poi!
Anche io mi sono cimentata anni fa nella realizzazione degli agnellini di pasta di mandorle come li fanno in Puglia; alla fine non è troppo difficile. E poi vuoi mettere la soddisfazione di mangiare qualcosa fatto in casa
Approvo tutto tranne la Gubana e il marzapane che non mi fanno impazzire. Nella pastiere invece ci farei il bagno.
Io sono golosa, a me piace praticamente tutto