Gli architetti di Zevi al MAXXI – A cento anni dalla nascita, il MAXXI celebra con una mostra Bruno Zevi, architetto ed intellettuale capace di influenzare, con il proprio contributo, le vicende architettoniche nazionali, ma non solo, del Novecento.
GLI ARCHITETTI DI ZEVI. Storia e controstoria dell’architettura italiana 1944-2000 non è un’esposizione monografica, ma dedicata anche a tutte quelle figure, ai “suoi” architetti, che con passione si prodigò a promuovere; nomi del calibro di Carlo Scarpa, Pier Luigi Nervi, Renzo Piano, Franco Albini, Maurizio Sacripanti, Piero Sartogo, solo per citarne alcuni.

Chi era Bruno Zevi?

Nato a Roma nel gennaio del 1918 da una famiglia di confessione ebraica, è costretto a trasferirsi in Inghilterra al culmine delle leggi razziali; qui termina gli studi in Architettura per poi spostarsi nel 1940 a New York dove approda ai corsi guidati da Walter Gropius. Decisa negli anni la sua lotta politica contro il fascismo.
Rientrato in Italia intensifica la sua carriera tra pubblicazioni e l’apertura del suo studio professionale. Tra le attività, come non citare la memorabile mostra su Michelangelo realizzata nel 1964 con Portoghesi a Roma.
L’attività critica di Zevi

Negli anni ’70 l’architetto intensifica fortemente l’attività critica e politica con pubblicazioni ed interventi quasi a rispondere ad un’urgenza civile.
Tra i sostenitori della demolizione dell’Altare della Patria, viene eletto deputato nel 1987. Spesso oltre le righe, muore nel 2000 nella Capitale.
“No all’architettura della repressione, classicista, barocca dialettale. Sì all’architettura della libertà, rischiosa anti-idolatrica creativa”. (Bruno Zevi)
GLI ARCHITETTI DI ZEVI al MAXXI

Una mostra su tre livelli per una narrazione che vuole essere un resoconto illustrato della biografia di Zevi; al primo, le sue parole catturano l’avventore invitandolo ad andare oltre, ad incuriosirsi in quella sequela di frasi. Al secondo, una rassegna di progetti ed architetti pubblicati nei suoi libri commentati dalle parole dell’architetto. Al terzo livello, invece, un approfondimento della sua attività di comunicatore dell’architettura in un’esplorazione delle possibilità comunicative nelle quali si rivelò precursore assoluto.
LEGGI ANCHE Al MAXXI Gio Ponti, amare l’architettura
La mostra

“Un omaggio doveroso ad un grande intellettuale il cui contributo è stato importante ed originale. – spiega Giovanna Melandri, Presidente Fondazione MAXXI – Una mostra di architettura che ha valicato la rigida disciplina architettonica […] Una mostra che vuole recuperare la complessità di una figura multiforme dalle numerose sfaccettature e che getta una luce differente sul mondo dell’architettura”.
L’impatto è quello di un grande studio con tavoli, mensole, librerie, pareti in cui campeggiano citazioni chiave di Zevi, a cui si alternano fotografie, video, disegni e platici.
Una timeline fa uscire il visitatore dal baratro della confusione nella miriade di visioni architettoniche; così si ripercorre la vita di Bruno Zevi passando in rassegna gli incontri cardine, le opere e le battaglie acerrime di un idealista eretico.
Zevi ha intrecciato l’architettura con la società, con la vita; GLI ARCHITETTI DI ZEVI offre una riflessione sull’architettura italiana tramite il pensiero di un grande uomo, un agitatore instancabile del dibattito culturale, grande comunicatore in ogni fase della sua vita. Una figura cruciale nel dibattito architettonico nazionale ed internazionale che non perse mai di vista l’importanza del rapporto tra Architettura e politica attiva.
Ilenia Maria Melis
GLI ARCHITETTI DI ZEVI
Storia e controstoria dell’architettura italiana 1944-2000
fino al 16 settembre 2018
MAXXI
via Guido Reni, 4A – 00196

Mi presento, sono Ilenia Maria Melis e vivo a Roma, città dai mille volti, crocevia di culture.
Giornalista & blogger, laureata in Beni Culturali, curiosa per natura, da sempre appassionata di arte, archeologia e viaggi. Nascere in una città come Roma ha sicuramente stimolato il mio amore per l’antichità, per il bello; ogni angolo di questa città è un piccolo gioiello da scoprire, così come ogni borgo della nostra bella Italia.
Il viaggio diviene per me momento di scoperta, conoscenza, sorpresa; emozioni che desidero ogni giorno regalare a chi mi legge piantando il seme della curiosità tra le righe ed il desiderio di conoscere sempre cose nuove, che si tratti di arte o di cibo. E chissà che prima o poi questo semino non germogli e spinga sempre più persone a visitare nuove città, musei, a leggere libri e scoprire quel che di bello si nasconde dietro l’angolo.
Per maggiori info ABOUT
Certamente una mostra di architettura da non perdere! Il mio compagno è un architetto e mi trascina sempre a vedere mostre, esposizioni e architetture vere e proprie, tanto che è diventata una passione anche per me! 🙂
Però a Roma, nonostante abiti relativamente vicino (sono di Prato) e abbia nella capitale anche dei parenti, va a finire che ci vado sempre di corsa…
Come ti capisco! Sai quante mostre mi perdo anche io o magari mi riduco all’ultimo momento per vederle?!!