Gli Impressionisti Segreti in mostra a Palazzo Bonaparte; un’opportunità unica per ripercorrere la storia dell’Impressionismo tramite cinquanta capolavori custoditi nelle più importanti collezioni private e concessi generosamente per un’occasione straordinaria. Un viaggio seducente nel movimento artistico più emozionante della storia dell’arte tra fanciulle seducenti e fermo-immagine della Parigi di fine Ottocento.
Palazzo Bonaparte apre le porte all’arte

Gli Impressionisti Segreti in mostra a Palazzo Bonaparte
Uno scrigno segreto nella Capitale apre finalmente le porte all’arte accogliendo una mostra che porta grandi opere allo scoperto e rendendole fruibili al grande pubblico. Un nuovo inizio per Palazzo Bonaparte che, dopo il fortunato fidanzamento tra Arthemisia e Generali, ospita capolavori d’arte segreti provenienti da importanti collezioni private. Opere inaccessibili, custodite gelosamente e per la prima volta esposte in una mostra evento.
Un percorso suggestivo che si snoda nelle sale del meraviglioso edificio barocco in piazza Venezia – un tempo abitato da Letizia Ramolino, madre di Napoleone – accompagnando il visitatore in una passeggiata con Monet, Renoir, Cézanne, Pissarro, Gaugin e altri amati rappresentanti dell’Impressionismo.
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Viaggio nell’Impressionismo

Cinquanta capolavori grazie ai quali ripercorrere eccezionalmente la storia di uno dei più emozionanti movimenti artistici della storia dell’arte; un fermo immagine della Parigi di fine Ottocento tra paesaggi incantati e donne seducenti che risplendono sotto i colpi di vibranti pennellate.
È il 1874 quando un gruppo di artisti controcorrente decide di allestire una mostra nei locali messi a disposizione dal fotografo Félix Nadar a Parigi; tra loro Claude Monet, Pierre-Auguste Renoir, Camille Pissarro, Edgar Degas, Paul Cézanne ed Édouard Manet. Una mostra che però non incontra i favori del pubblico e della critica; un insuccesso che non ferma l’ascesa di artisti desiderosi di portare avanti una vera e propria rivoluzione estetica. Quello che infatti successivamente concorse al successo di questo stile pittorico furono la scelta di soggetti tratti dalla quotidianità, le immagini vibranti di luce e la frammentazione delle pennellate finalizzata a rendere meglio le oscillazioni atmosferiche.

Gli Impressionisti Segreti in mostra a Palazzo Bonaparte
Ben impressa nella mente l’immagine di questi pittori seduti sulla riva di un fiume dipingendo il cielo, cogliendone le sfumature, dipingendo campagne o scogliere assolate, osservando la vita scorrere davanti ai loro occhi, cogliendone le gradazioni, le luci e l’atmosfera.
Ma non solo paesaggi; Parigi diviene culla della vita internazionale accogliendo artisti da tutto il mondo, desiderosi di farsi un nome, di incontrare altri pittori e ricevere il riconoscimento dei mercanti d’arte. La nascita dell’Impressionismo si può infatti riassumere nell’emergere di una nuova classe di collezionisti che si distinguono per la cultura e la volontà di far valere i propri gusti.
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Impressionisti Segreti, le opere in mostra a Palazzo Bonaparte

Piccoli capolavori in cui si legge una quotidianità fatta di azioni semplici, di istanti impressi nella tela, di occhi languidi e pensanti che si perdono in sconosciute riflessioni. Pennellate veloci che si susseguono una dopo l’altra rimanendo sempre ben distinguibili anche da un occhio non avvezzo a tele finezza; colori che si rischiarano a contatto con la luce sprigionando una brillantezza che emula quella dei primi tentativi di fotografia in bianco e nero.
Pennelli rapidi e leggeri che conferiscono grazia e morbidezza alle forme facendo brillare l’incarnato di donne seducenti; peculiarità che caratterizzano le opere di Pierre-Auguste Renoir, artefice di creature incantevoli dotate di una luce interiore che l’artista riesce a percepire e tradurre in arte. Figure più o meno anonime raffigurate nell’atto di leggere, sognare, che svelano, pennellata dopo pennellata, il loro carattere intimo (Pierre-Auguste Renoir, Tête du femme).
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Gli Impressionisti Segreti in mostra a Palazzo Bonaparte
Donne che si specchiano in un dipinto nel dipinto, espediente che rimanda alle inquadrature fotografiche; artifici pittorici con cui gli Berthe Morisot, una delle più note pittrici impressioniste ritratta da Manet in diverse opere, vuole distaccarsi dalla rappresentazioni illusioniste annunciando un tipo di approccio riconducibile a Matisse. Opere intrise di luce, in cui i tratti si fanno fluidi e sfumati in una morbidezza e lievità che non escludono la profondità psicologica di un’arte immediata, spontanea e profonda (Berthe Morisot, Devant la psyché).
Giovani assorte nella conversazione nei salotti borghesi; modelle rese di spalle tramite innovative soluzioni plastiche; gesti intimi e rituali che interpretano la femminilità. Cromie delicate e vibranti in attimi di vita casalinga in un gioco di rimandi artistici; un’eleganza diffusa che porta alla mente le riviste di moda (Federico Zandomeneghi, Sul divano).
Impressionisti Segreti si presenta come un evento unico per far scoprire la bellezza di Palazzo Bonaparte e la bellezza di opere d’arte nascoste agli occhi del grande pubblico. Un percorso affascinante che emoziona per la delicatezza dei tratti, di soggetti che conducono l’osservatore in un mondo onirico in cui regna solo il bello.
Ilenia Maria Melis
Impressionisti Segreti
Palazzo Bonaparte
Piazza Venezia, 5 – Roma
fino all’8 marzo 2020

Mi presento, sono Ilenia Maria Melis e vivo a Roma, città dai mille volti, crocevia di culture.
Giornalista & blogger, laureata in Beni Culturali, curiosa per natura, da sempre appassionata di arte, archeologia e viaggi. Nascere in una città come Roma ha sicuramente stimolato il mio amore per l’antichità, per il bello; ogni angolo di questa città è un piccolo gioiello da scoprire, così come ogni borgo della nostra bella Italia.
Il viaggio diviene per me momento di scoperta, conoscenza, sorpresa; emozioni che desidero ogni giorno regalare a chi mi legge piantando il seme della curiosità tra le righe ed il desiderio di conoscere sempre cose nuove, che si tratti di arte o di cibo. E chissà che prima o poi questo semino non germogli e spinga sempre più persone a visitare nuove città, musei, a leggere libri e scoprire quel che di bello si nasconde dietro l’angolo.
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