Guida al Colle Aventino, cosa vedere – Breve guida alla scoperta del più meridionale dei sette colli di Roma, l’Aventino; in passato quartiere popolare e mercantile per la sua vicinanza con l’antico porto fluviale dell’Emporium, nel tempo mutò carattere accogliendo residenze aristocratiche e case private come quelle di Traiano e Adriano. Oggi meta di numerosi turisti attratti da un panorama mozzafiato sulla Capitale e da un noto buco della serratura in cui scorgere il profilo del Cupolone. Scopriamo insieme 5 cose da vedere passeggiando sull’Aventino.
E dopo aver esplorato Coppedè, Gianicolo, Ghetto e Trastevere, è la volta di uno dei sette colli di Roma, l’Aventino, con una guida che vi farà scoprire cosa vedere in questo luogo magico della Capitale. A pochi passi dal Circo Massimo

(ph. Ilenia M. Melis)
Guida al colle Aventino, cosa vedere
Sommario
- Giardino degli Aranci
- Basilica di Santa Sabina all’Aventino
- Basilica Santi Bonifacio e Alessio
- Buco della Serratura della porta dei Cavalieri di Malta
- Chiesa di Santa Maria del Priorato
Giardino degli Aranci

(ph. Ilenia M. Melis)
Cosa visitare sull’Aventino
Meglio noto come Giardino degli Aranci, il Parco Savello è uno degli angoli di Roma più amati per la vista che offre sulla Città Eterna. Realizzato da Raffele de Vico nel 1932, affianca il belvedere del Giardino di Sant’Alessio. Punteggiato di rigogliosi aranci, il giardino un tempo era il luogo in cui predicava San Domenico, fondatore dell’Ordine dei Padri Domenicani; spiando da un foro aperto nel muro della chiesa di Santa Sabina è possibile scorgere l’arancio presso il quale predicava il Santo.
Il giardino si presenta con un’impostazione simmetrica; un viale si apre varcato il cancello conducendo i visitatori verso il belvedere. Ai lati due slarghi fanno da ali al camminamento; ma la meraviglia si palesa appena alzati gli occhi; non è necessario nemmeno avvicinarsi al parapetto per iniziare a scorgere le sagome dei monumenti che si delineano disegnando un suggestivo orizzonte. E al tramonto l’atmosfera si tinge di magia; il sole scalda i profili e tutto sembra divenire poeticamente romantico. Gli innamorati si guardano con occhi languidi e anche chi non è felicemente accompagnato non può non cedere alla tentazione di innamorarsi di Roma.
INFO: Giardino degli Aranci, piazza Pietro D’Illiria – Roma
www.sovrintendenzaroma.it/giardinodegliaranci/
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Basilica di Santa Sabina all’Aventino
Appena oltre il Giardino degli Aranci, l’imponenza della Basilica di Santa Sabina si palesa con i profili delle sue cupe finestre che illuminano dolcemente l’interno. Costruita sotto il pontificato di Celestino I (422-432) da Pietro d’Illiria, la chiesa è un ottimo esempio di basilica paleocristiana a pianta longitudinale. Entrando si apre un ampio spazio scandito da due file di dodici colonne di marmo. L’interno risulta molto semplice; della decorazione originaria rimangono il mosaico che sovrasta la porta principale, gli intarsi marmorei sopra il colonnato e resti di stucchi e affreschi nelle navate laterali.
In fondo, prima della curva dell’abside, la schola cantorum in un trionfo di rami, uccelli, sfere e stelle, motivi che dichiarano un’origine iraniana ispirata al simbolismo cosmogonico. E sul catino absidale l’affresco di Taddeo Zuccari con Cristo sul monte circondato da Santi e Apostoli.
INFO: Basilica di Santa Sabina all’Aventino, piazza Pietro D’Illiria, 1 – Roma
Basilica Santi Bonifacio e Alessio
Costruita tra il IV e il V secolo sull’Aventino, la chiesa è dedicata ai santi Bonifacio di Tarso e Alessio di Roma. Onorio III nel 1216 ordinò la ricostruzione del complesso; successivamente la chiesa subì un restauro (nel 1582) e due rifacimenti, il primo ad opera di Tommaso De Marchis (1750) e del Somaschi (1852-1860). Attualmente la chiesa conserva i segni di tutti gli interventi subiti nel tempo in una commistione di stili che ne delinea il fascino.
Ma è nella navata di sinistra che è conservata un’opera sorprendente: si tratta di una sorprendente scultura opera di Antonio Bergamo, discepolo del Bernini, in cui Sant’Alessio è raffigurato sul letto di morte, al di sotto di una scala. Un chiaro riferimento alla vita del Santo e a una serie di peripezie che lo condussero a casa della sua famiglia, non riconosciuto, scambiato per un mendicante e ospitato in un sottoscala.
Osservando l’opera i riferimenti al Maestro Bernini sono chiari tanto da riportare alla mente altri capolavori forse più noti come l’Estasi di Santa Teresa. L’artista dona al marmo la vita rendendolo con una morbidezza che profuma d’arte.
INFO: Basilica Santi Bonifacio e Alessio, piazza di Sant’Alessio, 23 – Roma
Buco della Serratura della porta dei Cavalieri di Malta

(ph. Ilenia M. Melis)
Cosa vedere sul colle Aventino
Oltrepassata la Basilica dei Santi Bonifacio e Alessio, ci si dirige verso uno dei luoghi più sorprendenti dell’Aventino, il Buco della Serratura del Priorato dei Cavalieri di Malta. Chi non conosce questa meta si sorprenderà del consiglio vedendo all’inizio solo una grande porta verdognola; ma è accostando l’occhio al suo buco della serratura che si cela la vera sorpresa: non esitate accostare l’occhio allo spioncino e spiate cosa si cela oltre.
Un sorriso si disegnerà sul vostro volto e il senso di stupore vi inonderà. Oltre a quel lungo corridoio alberato a far da cornice è la sagoma del Cupolone. L’attesa sarà sicuramente ripagata e nel vostro album conserverete il ricordo degli scatti realizzati spiando dal Buco della Serratura del Priorato dei Cavalieri di Malta; un’esperienza che avrete desiderio di vivere ogni volta che passeggerete all’Aventino.
INFO: Buco della Serratura della porta dei Cavalieri di Malta, piazza dei Cavalieri di Malta, 3 – Roma
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Chiesa di Santa Maria del Priorato
All’interno della Villa del Priorato dell’Ordine di Malta, là dove venne rinvenuta un’icona della Madonna, sorge la chiesa di Santa Maria in Aventino il cui destino è legato al genio di Piranesi; la chiesa, infatti, rappresenta, insieme al giardino del Priorato, l’unica opera “costruita” realizzata dall’artista. Restaurata nel Cinquecento, la chiesa cambia volto nel 1764 quando il cardinale Giovanni Battista Rezzonico incarica Giovanni Battista Piranesi di valorizzare gli interni.
Sull’altare, Serafini e cherubini innalzano in gloria San Sebastiano in un gioco di geometrie che rendono il gruppo vivido e coinvolgente. Nella seconda nicchia di destra, invece, l’omaggio a Piranesi, con la statua realizzata da Giuseppe Angelini per commemorare il Maestro Veneziano; l’artista è in piedi, togato, poggiato a un’erma sulla quale sono rappresentati gli strumenti da incisore; in mano reca una mappa, quella del tempio di Poseidon a Paestum, quella di quell’ultimo viaggio che gli sarà fatale: morirà al suo ritorno dopo aver contratto la malaria.
INFO: Chiesa di Santa Maria del Priorato, piazza dei Cavalieri di Malta, 4 – Roma
visitabile solo su prenotazione all’indirizzo visitorscentre@orderofmalta.int
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La nostra passeggiata alla scoperta dell’Aventino giunge al termine; una breve guida ai 5 luoghi da non perdere all’Aventino che ci ha condotto tra chiese, giardini e scorci sorprendenti. Appuntamento al prossimo itinerario per Roma.
Ilenia Maria Melis

Mi presento, sono Ilenia Maria Melis e vivo a Roma, città dai mille volti, crocevia di culture.
Giornalista & blogger, laureata in Beni Culturali, curiosa per natura, da sempre appassionata di arte, archeologia e viaggi. Nascere in una città come Roma ha sicuramente stimolato il mio amore per l’antichità, per il bello; ogni angolo di questa città è un piccolo gioiello da scoprire, così come ogni borgo della nostra bella Italia.
Il viaggio diviene per me momento di scoperta, conoscenza, sorpresa; emozioni che desidero ogni giorno regalare a chi mi legge piantando il seme della curiosità tra le righe ed il desiderio di conoscere sempre cose nuove, che si tratti di arte o di cibo. E chissà che prima o poi questo semino non germogli e spinga sempre più persone a visitare nuove città, musei, a leggere libri e scoprire quel che di bello si nasconde dietro l’angolo.
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