Guttuso, inquietudini e ispirazioni religiose al Palazzo del Quirinale – Il Palazzo del Quirinale omaggia l’artista di Bagheria annoverato tra i più significativi del Novecento, con una mostra, ospitata nella Galleria di Alessandro VII fino al 9 ottobre, in cui riunisce i quadri di Renato Guttuso di ispirazione religiosa ed offre un’inedita prospettiva per penetrare più a fondo nelle sue opere: Guttuso. Inquietudine di un realismo.
Renato Guttuso in mostra al Quirinale in un’esposizione, a cura di Fabio Carapezza Guttuso, Presidente degli Archivi Guttuso, e di Crispino Valenziano, Presidente della Accademia Teologica via pulchritudinis, resa possibile dal sostegno del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, dei Musei Vaticani, del Museo Guttuso di Bagheria, della Camera dei Deputati e di prestigiose collezioni private.
[Michelangelo]…fa lampeggiare di passioni umane lo sguardo delle sue sibille e dei suoi profeti, delle sue madonne, avvolge di cupa tristezza i suoi eroi, o fa digrignare i denti e contorcere i corpi dei suoi dannati: ma dannati già in terra. Come lo si può essere sulla terra. (Renato Guttuso).
Al Quirinale il realismo di Guttuso: la mostra

Un’arte religiosa che tende al realismo, che si spinge oltre la comune umana idea del “bello”. Opere vive, vivificate nei loro colori vibranti, le linee marcate, talvolta appena accennate, in cui i dolori dell’uomo sono raccontati con la veemenza del loro artefice.
Il pane al centro della scena nella Cena di Emmaus (1981) a sottolineare, con il mistero della rappresentazione, la sacralità del tema iconografico. Ancora chiavi di lettura in cui, dal legno della croce emerge la mano contratta di Cristo, accostata mani giunte in preghiera; legni di olivo, cedro, noce e cipresso che secondo “la leggenda dell’albero secco” ed altri testi sacri, formavano i bracci della Croce (Il legno della croce, 1980).

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La Crocifissione, un’opera controversa
Tra le opere più suggestive e significative di Renato Guttuso, la Crocifissione (1940-1941) rappresenta probabilmente una delle più controverse. Un supplizio immaginato nel tempo, il luogo tormentato dei supplizi e delle torture in cui le croci sono piantate nell’arida terra; si stagliano nudità coperte sapientemente da drappi o curiosi accorgimenti al fine di non distogliere l’attenzione del tema focale tramite la contemporaneità o meno delle vesti, mettendo in luce il profondo significato dell’eterno sacrificio.

Un supplizio interpretato come una natura morta a cui fa da sfondo una città ammassata, vittima di bombardamenti, rimarcando il pathos delle immagini rappresentate. Uno dei quadri più significativi del Novecento italiano che suscitò, in occasione della presentazione al Premio Bergamo nel 1942, un grande dibattito nel Paese: ecclesiastici autorevoli, giudicandola blasfema, proibirono ai chierici di guardare l’opera, pena la sospensione a divinis.
Ricordi di gioventù

Mostri di pietra, primigeni ricordi della gioventù dell’artista, fanno capolino nel cielo come figure che incombono sui protagonisti dell’immagine in Spes contra spem (1982). Si alternano simboli di vita e morte, vanità e resurrezione, nel ciclo continuo della vita, in cui si susseguono le tre età della vita. Una stanza chiusa che apre le finestre alla memoria con le sue ante verdi da cui si scorge il golfo di Palermo.
Guttuso indaga anche frammenti di romanità in cui il monumento simbolo della città eterna è “come una carcassa o un cranio scoperchiato” nella sua visuale dall’alto; scorci luminosi e colorati del fermento del lavoro in atelier in cui il protagonista si moltiplica in molteplici azioni (Colosseo, 1972).
Una mostra che offre aspetti talvolta sconosciuti di un artista multiforme che riuscì a spaziare dai temi sociali a quelli religiosi, che si inoltrò nella conoscenza e riflessione delle Scritture al fine di realizzare immagini complesse, solo superficialmente costruite dalla casualità, ma permeate di motivazioni profonde nella loro struttura e funzione.
Ilenia Maria Melis
Guttuso. Inquietudine di un realismo
Palazzo del Quirinale – Galleria di Alessandro VII
Piazza del Quirinale, Roma
È necessaria la prenotazione con le seguenti modalità:
- on line dal sito quirinale.it
- tramite Call center, tel. 06 39.96.75.57,
da lunedì a venerdì 9.00-13.00/14.00-17.00,
sabato 9.00-14.00, domenica chiuso.
- presso INFOPOINT, Centro informazioni e prenotazioni (Salita di Montecavallo, 15A),
il martedì, mercoledì, venerdì, sabato e domenica dalle 9.00 alle 17.00.

Mi presento, sono Ilenia Maria Melis e vivo a Roma, città dai mille volti, crocevia di culture.
Giornalista & blogger, laureata in Beni Culturali, curiosa per natura, da sempre appassionata di arte, archeologia e viaggi. Nascere in una città come Roma ha sicuramente stimolato il mio amore per l’antichità, per il bello; ogni angolo di questa città è un piccolo gioiello da scoprire, così come ogni borgo della nostra bella Italia.
Il viaggio diviene per me momento di scoperta, conoscenza, sorpresa; emozioni che desidero ogni giorno regalare a chi mi legge piantando il seme della curiosità tra le righe ed il desiderio di conoscere sempre cose nuove, che si tratti di arte o di cibo. E chissà che prima o poi questo semino non germogli e spinga sempre più persone a visitare nuove città, musei, a leggere libri e scoprire quel che di bello si nasconde dietro l’angolo.
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