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Hiroshige, le visioni dal Giappone del maestro della pioggia e della neve

    Utagawa Hiroshige Peonie

    Opere lievi il cui tratto si posa sui supporti delicato come un fiocco di neve che lento percorre il suo tragitto dal cielo alla terra quelle di Hiroshige in mostra; sensazioni tattili che emergono da paesaggi incantati che sembrano fluttuare nelle sale; immagini che influenzarono fortemente l’arte europea dell’Ottocento affascinata dalla cultura e dal fenomeno del giapponesismo.

    Una produzione ampia, capace di rispondere alla sempre crescente richiesta del mercato ma in grado di diversificarsi dal contemporaneo tramite sperimentazioni e tecniche compositive ottiche mediate dall’Occidente che donarono uno sguardo nuovo ai luoghi rappresentati.

    Uno sprigionarsi di sentimenti, di armonie della natura con i suoi mutamenti stagionali che sentirono forte l’influenza del Maestro Hokusai.

    Utagawa Hiroshige Il mare di Satta nella provincia di Suruga 1858
    Utagawa Hiroshige, Il mare di Satta nella provincia di Suruga (1858)
    Serie: Trentasei vedute del Fuji, 1858, quarto mese, silografia policroma
    Museum of Fine Arts, Boston – William Sturgis Bigelow Collection
    Hiroshige in mostra alle Scuderie del Quirinale

    Una passione per l’arte nata nel corso dell’adolescenza quando ancora quindicenne decise di entrare nello studio del maestro Utagawa Toyohiro (1773-1828); un talento emanato fortemente sin dalle prime opere in cui sono ammirabili la brillantezza e la ricchezza dei colori. Piccoli biglietti stampati, i surimono, destinati a divenire inviti per le ricorrenze.

    Utagawa Hiroshige Yokkaichi: fiume Mie anche conosciuto come il Primo Tôkaidô o il Grande Tôkaidô 1833–34 circa
    Utagawa Hiroshige, Yokkaichi: fiume Mie anche conosciuto come il Primo Tôkaidô o il Grande Tôkaidô (1833–34 circa)
    silografia policroma, Museum of Fine Arts, Boston – William Sturgis Bigelow Collection
    Hiroshige in mostra alle Scuderie del Quirinale

    Minuscole miniature di paesaggi che nei loro tenui colori rappresentano scorci di quotidianità di tempi lontani (Shinagawa, 1833-1834; Nihonbashi. Veduta mattutina, 1833-1834). Albe e tramonti in cui i rosa delicati del chiarore del sole contrastano con l’azzurro intenso delle acque che scorrono limpide. Paesaggi di cui piccoli uomini divengono protagonisti intenti nelle più disparate faccende quotidiane (Okitsu. Il fiume Okitsu, 1833-1834). Scorci reali che donarono fama ai luoghi rappresentati grazie alla grande diffusione delle immagini; figurazioni da ricordare ma anche da conservare traendo ispirazione dagli schizzi lungo i viaggi della delegazione dello shōgun che annualmente inviava cavalli in dono per l’imperatore.

    I luoghi lontani incontrati nei viaggi

    Utagawa Hiroshige Uccello del paradiso e susino in fiore 1830-35 circa
    Utagawa Hiroshige, Uccello del paradiso e susino in fiore (1830-35 circa)
    silografia policroma, Museum of Fine Arts, Boston – William Sturgis Bigelow Collection
    Hiroshige in mostra alle Scuderie del Quirinale

    Viaggi in serie aventi come soggetto la “Via sul mare Orientale”, strada molto frequentata che collegava la capitale imperiale di Kyoto con la capitale politico-amministrativa di Edo. Un percorso prediletto da viandanti e pellegrini che approfittavano del tragitto per recarsi presso i santuari, i templi o sul monte Fuji.

    Luoghi lontani che affascinarono il pubblico tra gli anni Trenta e Cinquanta dell’Ottocento divenendo mete ambite predilette. Luoghi affascinati raffigurati in formati disparati, dal ventaglio rotondo, alla serie di panoramiche tra cui spicca quella dedicata ai Tre bianchi in cui i delicati fiori di ciliegio si fondono con il candore della luna e della neve.

    Gorgoglii e biancheggiare di mari entrati nel tempo nell’immaginario, capaci di evocare luoghi che affascinarono grandi artisti come Vincent Van Gogh, stregato dalla saggezza e dall’intelligenza degli artisti giapponesi.

    E ancora, fiori, uccelli e pesci, specchio di una natura quiete, rappresentata con minuzia di particolari, con un realismo che riesce a far dimenticare l’assenza di prospettiva; verdi intensi su cui risalta la vanità dei fiori (Peonie, 1853); mari ricchi, voluttuosi, in cui le specie ittiche locali nuotano incontrando granchi e aragoste (Aragosta e gamberi, 1832; Sgombro, granchio e convolvolo, 1840-1842).

    Tra ombre cinesi, parodie e racconti, vedute della capitale, le stagioni dell’arte di Hiroshige in mostra scorrono donando al visitatore la sensazione di essere entrato in un sogno, avvolto da in un mondo ovattato in cui si propagata la calma sacra di visioni eteree minuscole, silenziose e leggere.

    Ilenia Maria Melis

    Hiroshige. Visioni dal Giappone

    fino al 29 luglio 2018

    Scuderie del Quirinale

    Via XXIV Maggio, 16 – Roma

    scuderiequirinale.it

    • Utagawa Hiroshige Beltà
    • Utagawa Hiroshige Kameido
    • Utagawa Hiroshige Pagro
    • Utagawa Hiroshige Luna riflessa
    • Utagawa Hiroshige Monti e fiumi

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