Hiroshige, le visioni dal Giappone del maestro della pioggia e della neve – Oltre 230 opere tra disegni preparatori, silografie policrome e dipinti su rotolo per un viaggio in sette sezioni che scandiscono l’affascinante vita artistica di HIROSHIGE in mostra fino al 29 luglio 2018 alle Scuderie del Quirinale.
Opere lievi il cui tratto si posa sui supporti delicato come un fiocco di neve che lento percorre il suo tragitto dal cielo alla terra quelle di Hiroshige in mostra; sensazioni tattili che emergono da paesaggi incantati che sembrano fluttuare nelle sale; immagini che influenzarono fortemente l’arte europea dell’Ottocento affascinata dalla cultura e dal fenomeno del giapponesismo.
Una produzione ampia, capace di rispondere alla sempre crescente richiesta del mercato ma in grado di diversificarsi dal contemporaneo tramite sperimentazioni e tecniche compositive ottiche mediate dall’Occidente che donarono uno sguardo nuovo ai luoghi rappresentati.
Uno sprigionarsi di sentimenti, di armonie della natura con i suoi mutamenti stagionali che sentirono forte l’influenza del Maestro Hokusai.
Il primo approccio all’arte di Hiroshige

Serie: Trentasei vedute del Fuji, 1858, quarto mese, silografia policroma
Museum of Fine Arts, Boston – William Sturgis Bigelow Collection
Hiroshige in mostra alle Scuderie del Quirinale
Una passione per l’arte nata nel corso dell’adolescenza quando ancora quindicenne decise di entrare nello studio del maestro Utagawa Toyohiro (1773-1828); un talento emanato fortemente sin dalle prime opere in cui sono ammirabili la brillantezza e la ricchezza dei colori. Piccoli biglietti stampati, i surimono, destinati a divenire inviti per le ricorrenze.
Le opere

silografia policroma, Museum of Fine Arts, Boston – William Sturgis Bigelow Collection
Hiroshige in mostra alle Scuderie del Quirinale
Minuscole miniature di paesaggi che nei loro tenui colori rappresentano scorci di quotidianità di tempi lontani (Shinagawa, 1833-1834; Nihonbashi. Veduta mattutina, 1833-1834). Albe e tramonti in cui i rosa delicati del chiarore del sole contrastano con l’azzurro intenso delle acque che scorrono limpide. Paesaggi di cui piccoli uomini divengono protagonisti intenti nelle più disparate faccende quotidiane (Okitsu. Il fiume Okitsu, 1833-1834). Scorci reali che donarono fama ai luoghi rappresentati grazie alla grande diffusione delle immagini; figurazioni da ricordare ma anche da conservare traendo ispirazione dagli schizzi lungo i viaggi della delegazione dello shōgun che annualmente inviava cavalli in dono per l’imperatore.
I luoghi lontani incontrati nei viaggi

silografia policroma, Museum of Fine Arts, Boston – William Sturgis Bigelow Collection
Hiroshige in mostra alle Scuderie del Quirinale
Viaggi in serie aventi come soggetto la “Via sul mare Orientale”, strada molto frequentata che collegava la capitale imperiale di Kyoto con la capitale politico-amministrativa di Edo. Un percorso prediletto da viandanti e pellegrini che approfittavano del tragitto per recarsi presso i santuari, i templi o sul monte Fuji.
Luoghi lontani che affascinarono il pubblico tra gli anni Trenta e Cinquanta dell’Ottocento divenendo mete ambite predilette. Luoghi affascinati raffigurati in formati disparati, dal ventaglio rotondo, alla serie di panoramiche tra cui spicca quella dedicata ai Tre bianchi in cui i delicati fiori di ciliegio si fondono con il candore della luna e della neve.
Fiori e germogli che affascinarono i grandi artisti occidentali
Gorgoglii e biancheggiare di mari entrati nel tempo nell’immaginario, capaci di evocare luoghi che affascinarono grandi artisti come Vincent Van Gogh, stregato dalla saggezza e dall’intelligenza degli artisti giapponesi.
E ancora, fiori, uccelli e pesci, specchio di una natura quiete, rappresentata con minuzia di particolari, con un realismo che riesce a far dimenticare l’assenza di prospettiva; verdi intensi su cui risalta la vanità dei fiori (Peonie, 1853); mari ricchi, voluttuosi, in cui le specie ittiche locali nuotano incontrando granchi e aragoste (Aragosta e gamberi, 1832; Sgombro, granchio e convolvolo, 1840-1842).
Una mostra in cui muoversi nel silenzio della contemplazione
Tra ombre cinesi, parodie e racconti, vedute della capitale, le stagioni dell’arte di Hiroshige in mostra scorrono donando al visitatore la sensazione di essere entrato in un sogno, avvolto da in un mondo ovattato in cui si propagata la calma sacra di visioni eteree minuscole, silenziose e leggere.
Ilenia Maria Melis
Hiroshige. Visioni dal Giappone
fino al 29 luglio 2018
Scuderie del Quirinale
Via XXIV Maggio, 16 – Roma

Mi presento, sono Ilenia Maria Melis e vivo a Roma, città dai mille volti, crocevia di culture.
Giornalista & blogger, laureata in Beni Culturali, curiosa per natura, da sempre appassionata di arte, archeologia e viaggi. Nascere in una città come Roma ha sicuramente stimolato il mio amore per l’antichità, per il bello; ogni angolo di questa città è un piccolo gioiello da scoprire, così come ogni borgo della nostra bella Italia.
Il viaggio diviene per me momento di scoperta, conoscenza, sorpresa; emozioni che desidero ogni giorno regalare a chi mi legge piantando il seme della curiosità tra le righe ed il desiderio di conoscere sempre cose nuove, che si tratti di arte o di cibo. E chissà che prima o poi questo semino non germogli e spinga sempre più persone a visitare nuove città, musei, a leggere libri e scoprire quel che di bello si nasconde dietro l’angolo.
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