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I colori degli Etruschi alla Centrale Montemartini

    Colori degli Etruschi Montemartini

    Fin dagli anni Sessanta del secolo scorso gli scavi di frodo hanno arrecato un grave danno dal punto di vista della dispersione del patrimonio archeologico rendendo, peraltro, difficile l’attività di investigazione internazionale che nel 1995 ha portato alla confisca di 3000 reperti archeologici nascosti nei caveaux di Ginevra. Un importante colpo contro i predatori dell’arte che ha portato alla ricerca di approcci che controllassero il traffico di opere tramite convenzioni internazionali come il trattato stipulato dall’UNESCO nel 1970 in cui si vietano esportazione ed importazione di beni provenienti da scavi abusivi. Settanta gli stati firmatari, tra cui l’Italia.

    Negli ultimi anni la situazione contro i cacciatori d’arte è nettamente migliorata tanto che nel 1988 due tra i più importanti musei di arte artica del mondo, il British Museum di Londra e l’Antikenmuseum di Berlino hanno pubblicato la Dichiarazione di Berlino con cui si propone lo scambio internazionale di prestiti andando così a scoraggiare acquisti illeciti da parte di musei stranieri. Il tempo ha poi smosso anche paesi come Svizzera e America, focolai in cui brulica il commercio illecito di Beni Culturali, che hanno finalmente aderito ad accordi e convenzioni internazionali per la protezione del patrimonio archeologico (Parigi 1970, La Valletta 1992, Unidroit Roma 1995).

    Cretere Euphronio, colori Etruschi Montemartini
    Cratere attico a figure rosse firmato dal ceramografo Euphronios, raffigurante Ercole in lotta contro Kyknos, inv. provv. NY-SW1. Databile intorno al 510 a.C. Restituito dal Metropolitan Museum of Art di New York nel 2010

    Il recente accordo stipulato nel 2016 a Roma con il Museo Ny Carlsberg di Copenhagen ha consentito la restituzione di importanti reperti laziali tra i quali spiccano un carro con splendida decorazione bronzea risalente al IV secolo a.C., raffinate decorazioni architettoniche, frammenti di lastre dipinte da Cerveteri. Tra tutti, il celebre cratere di Euphronios, opera di uno dei più importanti artisti della ceramica ateniese di VI secolo a.C., divenuto simbolo inconsapevole della lotta contro il traffico illecito oggi esposto presso il Museo Archeologico di Cerveteri.

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    • Frammento di lastra dipinta con figura di giovane uomo
    • Frammento di syma con cigno

    Il recupero delle lastre dipinte di Cerveteri scrive un importante pezzo di storia nella pittura etrusca pur con qualche difficoltà dovuta all’asportazione dei reperti fuori dal contesto originale. Nonostante questo le informazioni che derivano dallo studio delle lastre mettono in evidenza una raffinatezza di esecuzione fino ad ora nota solo grazie a sporadici esempi presenti nelle più importanti collezioni museali nazionali ed internazionali.  Gli interventi di restauro e le analisi scientifiche condotte dalla Sovrintendenza hanno restituito una visione complessiva dei reperti quali tessere di un puzzle di cui nel tempo si sono smarrite alcune tessere ma che, per la vivacità dei colori ed i soggetti raffigurati regalano un suggestivo scorcio sull’arte etrusca ora fruibile anche dal pubblico nella mostra Colori degli Etruschi. Tesori di terracotta alla Centrale Montemartini.

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    L’arrivo nelle città etrusche, nel VI secolo a.C.,  di artigiani provenienti dalla Grecia portò all’uso di dipingere su lastre di terracotta, poi applicate alle pareti degli edifici in fregi continui. Gli scavi condotti nell’Ottocento dal barone Campana portarono alla scoperta di questo tipo di reperti rimasti fino ad allora sconosciuti. Poi una serie di scavi, tra clandestini ed ufficiali, riportarono alla luce altri esempi di lastre dipinte che nel tempo hanno restituito un quadro più completo di quello che fu la pittura nel mondo etrusco.

    Lastra di rivestimento con figure di cavalieri, Colori degli Etruschi Montemartini
    Lastra di rivestimento con figure di cavalieri, inv. HIN 717. Deposito SABAP di Cerveteri

    L’intenso e difficile lavoro di studio sui frammenti ha portato a ricomporre un mosaico di oggetti provenienti da Cerveteri accostati per caratteristiche tecniche, decorazione e tematica. Le indagini archeometriche hanno permesso di individuare le tecniche di cottura dell’argilla nonché le modalità di decorazione eseguita, così come per i vasi ceramici, prima della cottura. Lavorazioni che sottintendono la forte conoscenza dei materiali da parte degli artigiani etruschi, di una resa finale visibile solo in seguito alla cottura dei pezzi. Materiali che riproducevano su terracotta ciò che era più frequentemente in materiale ligneo, sicuramente di meno pregio e meno durevole, e applicato alle strutture pubbliche a decorare pareti ed acroteri.

    Ma quali i temi delle decorazioni? Divinità e mitologia, atleti, guerrieri, danzatrici e musici, tematiche di grande fortuna nell’arte greca ed etrusca raffrontabili anche con reperti ceramici che ne testimoniano la diffusione.

    Lastra dipinta uomo armato
    Frammenti di lastra dipinta con raffigurazione di uomo armato, inv. provv. SYM 2017/125. Sequestro effettuato dai Carabinieri TPC al Porto franco di Ginevra

    Colori degli Etruschi. Tesori di terracotta alla Centrale Montemartini è una mostra che congiunge oggetti separati dal tempo restituendo uno scorcio di arte etrusca per lungo tempo rimasto nell’oblio della frode; una mostra che cade nel cinquantenario dell’istituzione del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale e che ne celebra l’impegno costante nell’azione di contrasto al traffico illegale di opere d’arte in Italia.

    Ilenia Maria Melis

    Colori degli Etruschi. Tesori di terracotta presso la Centrale Montemartini

    Centrale Montemartini

    via Ostiense, 106 – Roma

    fino al 1 novembre 2020

    www.centralemontemartini.org

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