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Il Carnevale nella tradizione italiana, la Sartiglia di Oristano

    Carnevale maschera Su Componidori

    Il Carnevale nella tradizione italiana, la Sartiglia di Oristano – “A Carnevale ogni scherzo vale” recita un noto detto popolare, e tanti saranno gli scherzi che stanno invadendo lo stivale in questi giorni in cui la gioia si esprime in goliardate e feste danzanti ed in maschera. Ma quali sono le origini di questa festa? E come viene festeggiato ad Oristano?

    Avete mai sentito parlare del Carnevale di Oristano, la cosiddetta Sartiglia? Ma andiamo per gradi. Il Carnevale si riferisce ai giorni antecedenti la Quaresima, un preludio dei digiuni che nella religione cattolica hanno inizio con il mercoledì delle Ceneri; da qui carne-levare «togliere la carne», riferito in origine al giorno in cui cessava l’uso della carne.

    Le origini del Carnevale

    Lo scrittore latino Macrobio ci fornisce però informazioni di origini ancora più antiche della festa: nell’antica Roma il mese di febbraio era infatti dedicato alle purificazioni del dio Februus: “Durante questo mese bisogna purificare la città e celebrare i riti funebri per i Mani, divinità del mondo sotterraneo”. Alle cerimonie di purificazione e di commemorazione si associavano riti di fecondazione, come nei Lupercali, feste antichissime in onore di Marte e del dio Fauno.

    Passando per il Medioevo, tempo di scorpacciate comunitarie e delle danze infinite, e il Rinascimento con i grandi baccanali fiorentini ed i carri allegorici del tempo di Lorenzo il Magnifico, il Carnevale è giunto ai nostri giorni arricchendosi di tradizioni che percorrono tutto lo stivale con feste e maschere di ogni genere. Tra i più noti, come non citare quello di Venezia, unico per i suoi travestimenti nati per celare ogni appartenenza sociale, sessuale e religiosa; o quello di Ivrea con la suggestiva Battaglia delle arance; o quello di Viareggio con i suoi carri allegorici che sfilano sul lungomare con le loro caricature in cartapesta.

    La Sartiglia di Oristano, il Carnevale in Sardegna

    Tra tutte le splendide manifestazioni legate al Carnevale che costellano l’Italia, voglio farvi conoscere l’antica tradizione che da secoli corre per le vie di Oristano proprio in questo periodo: la SARTIGLIA.

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    Su Componidori – Sa Sartiglia
    (da www.sartiglia.info)

    Considerata una delle manifestazioni più antiche e caratteristiche della Sardegna, la Sartiglia di Oristano è nota dalle fonti fin dal 1547; l’ultima domenica e l’ultimo martedì di Carnevale decine di cavalieri si lanciano al galoppo su splendidi cavalli lungo via Duomo, nel cuore della città vecchia, in una corsa al raggiungimento della prosperità simboleggiata da una stella posta al centro della strada. Il numero delle stelle inforcate dai cavalieri garantisce annate fertili caratterizzate dalla bontà del raccolto; una speranza  che i Gremi (le corporazioni) dei Contadini e dei Falegnami, così come la popolazione oristanese, auspicano di trarre dalla Sartiglia. Da non dimenticare che il lunedì, tra i due giorni dedicati alla Sartiglia, si svolge la Sartigliedda, una corsa dedicata a bambini e ragazzi fino ai 17 anni ed effettuata con i cavallini della Giara di Gesturi.

    Le fasi della Sartiglia

    Una tradizione antica, quindi, ricca di rituali suggestivi che hanno inizio con la vestizione: la mattina della corsa, presso la sede del Gremio, avviene la vestizione del protagonista assoluto della manifestazione, su Componidori. Questo viene abbigliato con i colori ed i costumi caratteristici delle due corporazioni: la domenica, rosso per i contadini; il martedì, rosa e celeste per i falegnami.

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    Su Componidori – Sa Sartiglia
    (da www.sartiglia.info)

    La vestizione di su Componidori

    Di buon mattino, le massaieddas, abili ragazze vestite dell’antico costume tradizionale oristanese, guidate dalla più esperta, sa Massaia Manna, procedono con la vestizione del cavaliere; questi veste gli antichi abiti di su Componidori, gelosamente custoditi dal Gremio. Una volta indossati i pantaloni di pelle, la candida camicia ed il coietto, una giacca in pelle allungata sul davanti a ricordare l’abito degli artigiani, viene posata la maschera: a questo punto su Componidori può salire a cavallo e dare il via alla Sartiglia. L’uomo viene così trasfigurato nella sua nuova funzione di condottiero, perde ogni suo connotato umano e si fa rappresentazione della città di Oristano e delle speranze che essa ripone in su Componidori.

    Corteo di cavalieri - Sa Sartiglia (da www.sartiglia.info)
    Corteo di cavalieri – Sa Sartiglia (da www.sartiglia.info)

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    La giostra della stella

    Dopo la sfilata delle pariglie ha finalmente ha inizio la giostra in cui su Componidori, seguito da un corteo di cavalieri, si cimenta in prove di abilità e velocità in un tripudio di colori e suoni tipici della tradizione sarda. Annunciato da squilli di tromba e rullo di tamburi su Componidori parte nella sua corsa veloce e poderosa alla conquista della stella; dopo di lui tutti i cavalieri si cimentano nell’impresa raccogliendo il bottino ben augurante. A coloro i quali saranno riusciti nell’abile impresa rimane in premio una piccola stella d’argento o d’oro secondo il numero di stelle raccolte. A su Componidori è riservato l’onore di tentare nuovamente la sorte con lo stocco, una lancia di legno ricevuta dal Gremio alla riconsegna delle spade utilizzate.

    La corsa della stella - Sa Sartiglia (da www.sartiglia.info)
    La corsa della stella – Sa Sartiglia
    (da www.sartiglia.info)

    La benedizione con lo scettro di mammole

    Ultimate le discese con lo stocco, su Componidori si reca nuovamente sul sagrato della cattedrale e, riconsegnando la lancia di legno, riceve il suo scettro di mammole. La benedizione impartita con sa pippia de maju, il doppio mazzo di viole e mammole innestato su un lungo fascio di pervinca strettamente legato da un panno verde, conclude la corsa.

    Nel pomeriggio, squilli di tromba danno il via alla corsa delle pariglie in via Mazzini in cui su Componidori non può svolgere alcuna esibizione ma solo galoppare abbracciato a due compagni. I cavalieri, in gruppi da tre, si cimentano in evoluzioni, piramidi e numeri da togliere il fiato facendo esplodere il pubblico in applausi scroscianti.

    All’imbrunire, la sfilata dei cavalli segna la fine della corsa; al termine della sfilata il corteo si reca assieme a su Componidori presso la sede del Gremio dove al cavaliere prescelto viene tolta la maschera; svestito dei suo panni saluta la folla entusiasta.

    Su Componidori nella corsa della stella - Sa Sartiglia (da www.sartiglia.info)
    Su Componidori nella corsa della stella – Sa Sartiglia
    (da www.sartiglia.info)

    Una narrazione che non può, se non lontanamente, sfiorare l’emozione che riesce a donare la Sartiglia. Chi potrà vivere questa splendida esperienza sicuramente rimarrà affascinato dai colori, dai suoni, dalle acrobazie, dall’entusiasmo di una grande e secolare tradizione frutto di una cultura antica che deve essere mantenuta in vita in quanto tessera della storia italiana.

    Ilenia Maria Melis

    La Sartiglia di Oristano

    www.sartiglia.info

     

    2 commenti su “Il Carnevale nella tradizione italiana, la Sartiglia di Oristano”

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