Il Castello Ruspoli di Vignanello e i suoi giardini all’italiana – Nella Tuscia, all’interno di un piccolo borgo medievale, una dimora storica conserva un elegante esempio di giardino all’italiana: è il Castello Ruspoli di Vignanello. Nato prima dell’anno 100 come monastero benedettino, il Castello di Vignanello è ancora oggi residenza estiva dei discendenti della famiglia Ruspoli.
Spetta al viterbese la più alta concentrazione di giardini storici e il Castello Ruspoli di Vignanello, con il suo giardino all’italiana, ne è uno degli esempi più eleganti. Inserito nella Rete delle Dimore Storiche del Lazio, Palazzo Ruspoli si erge all’estremità del borgo medievale dominando il territorio circostante dall’alto dei suoi quattro torrioni fortificati. Un luogo in cui perdersi passeggiando tra geometriche sculture vegetali assaporando atmosfere nobiliari e gratificando gli occhi grazie a scorci rinascimentali.
Sommario
- Il Castello Ruspoli nella storia
- Visita al Castello di Vignanello
- I giardini all’italiana di Castello Ruspoli
Il Castello Ruspoli nella storia

(ph. Ilenia M. Melis)
La storia del Castello Ruspoli di Vignanello ha inizio nell’847, anno di costruzione di una rocca fortificata; durante il pontificato di Leone IV (847-855) la rocca subisce profonde trasformazioni sino ad essere convertita in convento destiinato ai monaci benedettini (fino al 1081).
Prima feudataria del Castello è Beatrice Farnese Baglioni (1531); alla sua morte, nel 1536, papa Paolo III Farnese conferma la discendenza Ortensia, figlia di Beatrice e del principe Pier Francesco Orsini, ideatore del suggestivo Giardino di Bomarzo. Il matrimonio della donna con Marc’Antonio Marescotti muta il nome della dimora in Marescotti. Ma quella tra Ortensia e il marito non è un’unione felice, mercenario non nobile e senza eredità; i dissidi sono numerosi e al culmine di una lite la donna uccide il compagno colpendolo con un attizzatoio da camino.
Nel corso del tempo il succedersi dei matrimoni regala alla famiglia Marescotti il cognome Ruspoli e la vincola a tramandarne il nome; una clausola frutto dell’unione tra Sforza Vicino Marescotti, terzogenito di Ottavia Orsini, e Vittoria Ruspoli.
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Visita al Castello di Vignanello

(ph. Ilenia M. Melis)
Un ponte levatoio separa due mondi, quello reale da quello fiabesco, un mondo fatto di principi, principesse e giardini incantati: siamo a Vignanello e quello che si erge di fronte a noi è Castello Ruspoli, dimora storica nella Tuscia viterbese.
Varcato il portone si inizia a respirare un’atmosfera incantata, quella propria dei castelli leggendari, dove fascinose principesse di muovono nelle sale tra il fruscio delle vesti. Salendo al primo piano le stanze si susseguono una dopo l’altra svelando arredi sontuosi, soffitti intarsiati, quadri e ritratti di famiglia, fili di una trama che connette passato e presente.
E tra pareti damascate, soffici velluti e volte affrescate, ci si trova nel grande salone dove un tempo si imbandivano ricche tavolate in cui sfilava ogni genere di prelibatezza culinaria; la luce filtra flebile dalle finestre ma rende il percorso ancor più affascinante regalando agli ambienti un’aura di mistero. E oltre i vetri già si scorge la bellezza del bellezza del giardini all’italiana, perla della Dimora Storica di Vignanello; ma prima di perdersi tra sentieri verdeggianti, un’ultima tappa nel Castello, presso la cappella dedicata a Santa Giacinta Marescotti (1585-1640), nata nel Castello Marescotti di Vignanello e patrona del borgo, che dedicò la propria vita aiutando il prossimo.
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I giardini all’italiana di Castello Ruspoli
Perla del Castello di Vignanello è il suo giardino storico realizzato sul retro del palazzo. Fortemente voluto da Ottavia Orsini, il giardino all’italiana di Castello Ruspoli è una meraviglia per gli occhi: muretti di bossi disegnano sentieri in cui perdersi in piacevoli passeggiate che sanno allontanare i pensieri più gravosi.
Quattro aree si delineano grazie alle verdeggianti architetture andando a costruire ben quattro giardini: il Giardino di Verdura, il Barchetto, il Barco e il Giardino Segreto. I bossi si allineano regolari disegnando forme sinuose che recano riferimenti agli stemmi di famiglia. E al centro del giardino si erge zampillante la grande fontana recintata da arcate di balaustre; il vento proietta le limpide gocce tutto intorno confezionando piccoli scherzi a quanti si lasciano attrarre dai giochi d’acqua pensati per questi magici luoghi.
E non è difficile immaginare perché la famiglia Ruspoli ancora oggi si ritagli rilassanti momenti di riposo estivo in questi scenari da favola in cui il tempo sembra essersi fermato d’improvviso. Un ultimo sguardo al paesaggio ed ecco sbucare d’improvviso, al di sotto del giardino geometrico, il Giardino Segreto: la primavera inizia a rivelarsi in variopinti iris che sbocciano donando tocchi decisi di colore che pennellano le rigogliose siepi.
Il nostro tempo è ormai giunto al termine e il sogno di questa dimora fatata si infrange varcando quel ponte levatoio che ci riporta alla realtà.
Ilenia Maria Melis
INFO: Castello Ruspoli, Via dell’Uliveto, 200 – Viterbo
Biglietto intero: 15,00 Euro; biglietto ridotto (per ragazzi dai 5 ai 15 anni): 10,00 Euro; bambini fino ai 5 anni di età: biglietto gratuito
Le visite guidate si svolgono il sabato, la domenica e festivi nei seguenti orari 10:00; 11:15; 12:30; 15:00; 16:15; 17:30
Necessaria la prenotazione visto il numero limitato dei posti disponibili per ciascun gruppo di visita (per prenotare la tua visita clicca qui)

Mi presento, sono Ilenia Maria Melis e vivo a Roma, città dai mille volti, crocevia di culture.
Giornalista & blogger, laureata in Beni Culturali, curiosa per natura, da sempre appassionata di arte, archeologia e viaggi. Nascere in una città come Roma ha sicuramente stimolato il mio amore per l’antichità, per il bello; ogni angolo di questa città è un piccolo gioiello da scoprire, così come ogni borgo della nostra bella Italia.
Il viaggio diviene per me momento di scoperta, conoscenza, sorpresa; emozioni che desidero ogni giorno regalare a chi mi legge piantando il seme della curiosità tra le righe ed il desiderio di conoscere sempre cose nuove, che si tratti di arte o di cibo. E chissà che prima o poi questo semino non germogli e spinga sempre più persone a visitare nuove città, musei, a leggere libri e scoprire quel che di bello si nasconde dietro l’angolo.
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