Il romanzo della pittura di Sergio Ceccotti – Dopo l’estate il Palazzo delle Esposizioni riparte con Sergio Ceccotti. Il romanzo della pittura 1958-2018, una mostra monografica dedicata a Sergio Ceccotti, pittore internazionale antesignano della figurazione italiana. Un percorso per immagini lungo i sessant’anni di attività di un lungimirante erede della metafisica di de Chirico e del realismo magico.
Sergio Ceccotti

Romano, classe ‘35, svolge la sua attività tra Roma e Parigi. Allievo di Oskar Kokoschka, si forma tra Salisburgo e Roma frequentando, dal 1956 al 1961, corsi di disegno presso l’Accademia di Francia. Tra la fine degli anni ‘50 e la metà degli anni ‘60 il suo lavoro mostra l’influenza del cubismo, della pittura metafisica di Giorgio de Chirico e della pittura tedesca degli anni ‘20. Dagli anni Sessanta le sue opere divengono un crogiolo di fonti eteroclite come la cinematografia, la televisione, il fumetto, l’enigmistica, la letteratura. Da qui una visione del quotidiano più metafisica, più misteriosa, che cela storie non visibili sin da subito.
Un pittore solitario che non si accostò ad alcuna corrente artistica, riconosciuto come il padre della figurazione italiana.
Il romanzo della pittura

Un romanzo della pittura di Sergio Ceccotti riassunto in circa 40 opere che spaziano tra il 1958 ed i giorni d’oggi; un condensato di esperienze, dalle suggestioni neocubiste all’espressionismo tedesco, fino ad un realismo personale che presuppone una visone pittorica colta e raffinata con velati richiami alle opere di Hopper, alla Pop art americana di Roy Lichtenstein. Una pittura sintetica che fonde realismo e assenza di realismo; caratteristiche per Nietzsche indispensabili a suggellare un’opera d’arte.
Uno storytelling preciso con immagini che evocano sensazioni, fotogrammi in cui ogni osservatore può leggere ciò che riesce a percepire secondo i condizionamenti del proprio stato d’animo, del proprio vissuto.
Le opere in mostra
Immagini che si susseguono come in una pellicola di Alfred Hitchcock, che celano inquietanti enigmi in appartamenti borghesi e stanze anonime, preludio del dramma o atto seguente.
Atmosfere evocative in cui gli oggetti sono messi in ordine seguendo il lato onirico dell’arte in cui uno sguardo attraversa pareti, dilata finestre, apre porte (La robe verte, 2008). Misteri che si fanno tangibili con la materia pittorica, che prendono forme visibili (La signora X e l’uomo invisibile, 1981).
La ricerca artistica di Sergio Ceccotti

Opere che si accostano al cinema inseguendo una pittura per indizi che induce ad approfondire la storia. Una vivacità di colori, forme e soggetti che conduce al voyeurismo nel tentativo di cogliere i dettagli che popolano i quadri di Ceccotti. Un invito a scoprire cosa si cela dietro quella porta semiaperta rappresentata nei dipinti dell’artista.
Nessi tra gli oggetti stravolti per estro artistico, per licenza creativa, così da risultare surreali, enigmatici. Un’analogia tra le arti in quadri strettamente legati al romanzo, che offrono a chi li guarda lo spunto per immaginare storie, narrazioni che sono diverse da persona a persona.
A corredo della mostra il documentario inedito su Sergio Ceccotti dal titolo Cercando il Signor S. (2018) prodotto e realizzato da RUFA – Rome University of Fine Arts.
Sergio Ceccotti. Il romanzo della pittura 1958-2018
fino al 14 ottobre 2018
Palazzo delle Esposizioni
via Milano, 13 – Roma

Mi presento, sono Ilenia Maria Melis e vivo a Roma, città dai mille volti, crocevia di culture.
Giornalista & blogger, laureata in Beni Culturali, curiosa per natura, da sempre appassionata di arte, archeologia e viaggi. Nascere in una città come Roma ha sicuramente stimolato il mio amore per l’antichità, per il bello; ogni angolo di questa città è un piccolo gioiello da scoprire, così come ogni borgo della nostra bella Italia.
Il viaggio diviene per me momento di scoperta, conoscenza, sorpresa; emozioni che desidero ogni giorno regalare a chi mi legge piantando il seme della curiosità tra le righe ed il desiderio di conoscere sempre cose nuove, che si tratti di arte o di cibo. E chissà che prima o poi questo semino non germogli e spinga sempre più persone a visitare nuove città, musei, a leggere libri e scoprire quel che di bello si nasconde dietro l’angolo.
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