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Itinerario alla scoperta delle opere di Bernini a Roma

    Itinerario alla scoperta delle opere di Bernini a Roma

    Itinerario alla scoperta delle opere di Bernini a RomaAnima e artefice della Capitale, Bernini ha regalato a Roma alcune delle sue opere più significative disseminando piazze, palazzi, chiese e musei. Un genio del Barocco che ha plasmato il volto della città con interventi scultorei che sono divenuti parte integrante e simbolo della Città Eterna. Ripercorriamone le tappe con un itinerario alla scoperta delle sue opere.

    Dopo il percorso dedicato a Caravaggio, è la volta di un itinerario che vi condurrà alla scoperta delle opere che Gian Lorenzo Bernini ha realizzato a Roma. Un vera città museo in cui lo scultore ha lasciato un segno indelebile, un’impronta personale che ne ha plasmato il volto.

    Nato a Napoli il 7 dicembre 1598, Gian Lorenzo si trasferisce ancora bambino a Roma (1605) con i padre Pietro, noto scultore dell’epoca. Ben presto inizia a seguire le orme paterne lavorando il marmo con particolare maestria e ingegno; la sua fama giunge in breve tempo sino a papa Paolo V sancendo, così, il suo ufficiale ingresso nel mondo dell’arte.

    Chiamato dalla famiglia Borghese nel 1617, stringe con loro un forte legame che conduce lo scultore alla realizzazione di opere immortali. Una fama diffusa in tutta Europa a cui contribuisce anche la sua vivace personalità, la sua arguzia ed il suo piacevole aspetto; architetto, urbanista, scenografo, pittore, inventore di arti decorative, ma soprattutto un artista a 360 gradi, capace di orchestrare interventi su più livelli, spaziando dall’architettura alla scultura, dalla pittura agli arredi.

    Immergiamoci nell’arte di questa figura multiforme, sulle tracce delle opere di Bernini a Roma.

    Sommario

    Miti alla Galleria Borghese

    • Bernini, Apollo e Dafne, Galleria Borghese
    • Bernini, Ratto di Proserpina, itinerario opere Bernini Roma

    Iniziamo il nostro viaggio sulle tracce di Gian Lorenzo Bernini dalla Galleria Borghese che conserva numerose opere dello scultore, forse tra le più note e apprezzate.

    È il 1613 quando un giovane Bernini, appena quindicenne, realizza, con la collaborazione del padre Pietro, il gruppo scultoreo di Enea, Anchise e Ascanio. Si tratta della più antica delle quattro opere che il cardinale Scipione Borghese commissiona il giovane talento. Il soggetto è chiaramente ripreso dall’Eneide di Virgilio e racconta la rocambolesca fuga da Troia di Enea con il padre Anchise e il figlio Ascanio: l’eroe porta sulle spalle il vecchio padre, schiena ricurva e in mano le ceneri degli antenati, mentre il piccolo Ascanio segue il padre tenendolo per mano. Le tre età sono rese dal virtuosismo scultoreo di Gian Lorenzo Bernini che traduce nel marmo la pelle dei protagonisti in modo accurato.

    Abilità scultoree che risaltano ancor di più nella resa della carne trattenuta con energia da Plutone nel Ratto di Proserpina (1621-1622); la mano del dio affonda nella carne della giovane trattenuta con possente virilità. Una folta barba e riccioli selvaggi caratterizzano la divinità, possente aggressore di Proserpina; un ultimo grido disperato prima di sprofondare con il suo rapitore negli Inferi.

    La tensione dinamica e drammatica si perpetua nel violento movimento di David (1623-1624) colto mentre, aggrottando la fronte per la concentrazione, prende la mira per sferrare il suo colpo contro il nemico Golia; un avversario non presente sulla scena, ma la cui esistenza è resa nei gesti dell’eroe.

    Un racconto mitologico che echeggia carico di pathos anche nel gruppo scultoreo di Apollo e Dafne (1622-1625), ultima delle commissioni rivolte dal cardinale Borghese a Bernini, all’epoca poco più che ventenne: Apollo corre verso la fanciulla, la raggiunge con balzo, ma, sfiorandola appena, la condanna alla metamorfosi. Così, mentre Apollo è colto nell’atto finale della corsa, Dafne è imprigionata nella sua trasformazione: i piedi si radicano nel terreno perdendo sembianze umane, le mani si fanno ramoscelli d’alloro.

    INFO: Galleria Borghese, Piazzale Scipione Borghese, 5 – Roma

    biglietto intero 15,00 Euro

    galleriaborghese.beniculturali.it

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    Ares Ludovisi a Palazzo Altemps

    Ares Ludovisi, restauro di Gian Lorenzo Bernini
    Ares Ludovisi, restauro di Gian Lorenzo Bernini
    (ph. Ilenia Maria Melis)
    Itinerario alla scoperta delle opere di Bernini a Roma

    Seconda tappa, un altro museo: siamo al Museo Nazionale Romano nella sede di Palazzo Altemps per ammirare non proprio un’opera di Gian Lorenzo Bernini: si tratta, infatti, di una scultura romana, copia marmorea del II secolo a.C. in cui è riconoscibile la mano di un giovane Bernini. La scultura fu restaurata dallo scultore che ne rifinì la superficie integrando le parti mancanti del piede di Ares e della spada, e aggiungendo, con tutta probabilità, il Cupido ai piedi del dio della guerra.

    INFO: Palazzo Altemps, Piazza di Sant’Apollinare, 46 – Roma

    biglietto intero 7,00 Euro

    museonazionaleromano.beniculturali.it/palazzo-altemps

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    Santa Bibiana nella Chiesa di Santa Bibiana

    Bernini, Santa Bibiana
    Bernini, Santa Bibiana
    (ph. Ilenia Maria Melis)
    Itinerario alla scoperta delle opere di Bernini a Roma

    Prima di una lunga serie di opere sacre, Bernini realizza Santa Bibiana tra il 1624 ed il 1626 su commissione di papa Urbano VIII che lo incarica anche di ricostruire la chiesa omonima che ancora custodisce l’opera.

    La giovane cristiana è rappresentata nell’attimo prima del martirio; questa volta lo scultore non ricorre a tensioni o pose dinamiche per accentuare il pathos. Bibiana è appoggiata alla colonna del martirio; in una mano una palma; volge lo sguardo verso l’alto cercando conforto nella fede. Un’agitazione drammatica muove le vesti della giovane, virtuoso esempio di Barocco, in un gioco di pieghe del panneggio che creano contrasti di luci e ombre che ne fanno percepire il movimento.

    INFO: Chiesa di Santa Bibiana, Via Giovanni Giolitti, 154 – Roma

    Medusa ai Musei Capitolini

    Una massa di serpi si dimena in vortici mostruosi cingendo un viso di una bellezza perfetta rotta da una smorfia di sofferenza: è la Medusa dei Musei Capitolini, opera scultorea che Bernini dedica al personaggio mitologico (1638-1645). Ma i tratti della Gorgone non sono quelli soliti, né la tipologia di rappresentazione che questa volta pone il capo su un piedistallo.

    Nei lineamenti delicati è infatti riconoscibile Costanza Bonarelli, la donna amata da Gian Lorenzo Bernini, con la quale intrattenne una relazione adulterina. Ed è forse la fine della relazione tra i due che va letta dietro l’espressione patetica della giovane incoronata da un groviglio di serpi dalle sembianze quasi reali.

    INFO: Musei Capitolini, Piazza del Campidoglio, 1 – Roma

    www.museicapitolini.org/

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    Estasi di Santa Teresa nella Chiesa di Santa Maria della Vittoria

    Bernini, Estasi di Santa Teresa d'Avila nella chiesa di Santa Maria della Vittoria
    Bernini, Estasi di Santa Teresa d’Avila nella chiesa di Santa Maria della Vittoria
    (ph. Ilenia Maria Melis)
    Itinerario alla scoperta delle opere di Bernini a Roma

    Come già ricordato, Bernini fu artista a 360 gradi, capace di fondere nella sua arte più sfumature che hanno reso le sue opere immortali. E se c’è un’opera in cui si mescolano alla perfezione scultura e teatralità, questa è senza dubbio l’Estasi di Santa Teresa d’Avila, realizzata, assieme alla cappella che la custodisce, da Bernini per il cardinale Corner (1647). Si tratta di uno degli esempi più elevati di arte barocca, ritenuta “la più bell’opera che uscisse dalla sua mano“.

    Per la realizzazione di Santa Teresa, Bernini attinge a tutta la sua esperienza di organizzatore di spettacoli trasformando la cappella stessa in un teatro. Da una finestra posta sopra il gruppo scultoreo, filtra una luce delicata che, percorrendo i raggi dorati, cade sulla Santa illuminandola al culmine dell’evento mistico: L’Angelo, sceso dal cielo verso di lei, la trafigge con un dardo aureo rappresentante il fuoco del “grande amore di Dio”.

    Tutt’attorno, marmi policromi costruiscono la scenografia dell’evento; Santa Teresa d’Avila è semidistesa, abbandonata al proprio destino su una nuvola vaporosa che la conduce verso il cielo. E, ai lati dell’edicola, la famiglia del committente assiste all’estasi della Santa.

    Un’opera in cui Bernini dimostra tutta la sua maestria plasmando il marmo come fosse cera, dedicando attenzione ad ogni minimo particolare.

    INFO: Chiesa di Santa Maria della Vittoria, Via Venti Settembre, 17 – Roma

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    Estasi della beata Ludovica Albertoni nella Chiesa di San Francesco a Ripa

    Bernini, Beata Ludovica Albertoni, chiesa di San Francesco a Ripa, itinerario opere Bernini Roma
    Bernini, Estasi della Beata Ludovica Albertoni, chiesa di San Francesco a Ripa
    (ph. Ilenia Maria Melis)
    Itinerario alla scoperta delle opere di Bernini a Roma

    Rimanendo in tema di visioni mistiche, l’Estasi della beata Ludovica Albetoni (1674) è un’interpretazione forse più sobria del tema delle estasi cristiane precedentemente toccato nell’Estasi di Santa Teresa d’Avila.

    La beata è distesa su un letto finemente ricamato nel marmo che poggia su un blocco di diaspro lavorato quasi come fosse un drappeggio. L’effetto scenografico, pur in uno spazio ridotto, è reso da due quinte che abbracciano la Santa; una luce radente rischiara il candido marmo adagiato nella penombra della cappella. Il capo rivolto all’indietro, la bocca semi aperta, gli occhi trasognanti di un volto abbandonato nell’estasi su di un cuscino che appare ricamato come un merletto. E le pieghe della veste mosse in un gioco di luci, ombre e volumi che vivifica il marmo.

    INFO: Chiesa di San Francesco a Ripa, Piazza di S. Francesco d’Assisi, 88 – Roma

    Barcaccia in Piazza di Spagna

    Fontana della Barcaccia in Piazza di Spagna
    Fontana della Barcaccia in Piazza di Spagna
    (ph. Ilenia Maria Melis)
    Itinerario alla scoperta delle opere di Bernini a Roma

    È il 1627 quando Urbano VIII incarica Pietro Bernini di realizzare una fontana nella piazza sottostante Trinità dei Monti; l’opera viene completata nel 1629 anche grazie all’aiuto del figlio Gian Lorenzo che la ultima alla morte del padre.

    Per superare la carenza di pressione dell’acquedotto dell’Acqua Vergine nella piazza, viene viene ideata una fontana in forma di barca semisommersa, posta sotto il piano stradale. La sua particolare forma sembra prendere ispirazione da una barca in secca presente in piazza in seguito alla piena del Tevere del 1598; un’altra tesi ipotizza, invece, che la Barcaccia si riferisca alle barche utilizzate per il trasporto fluviale delle botti di vino a cui in effetti l’opera del Bernini sembra somigliare.

    INFO: Fontana della Barcaccia, Piazza di Spagna – Roma

    Fontana del Tritone in Piazza Barberini

    Fontana del Tritone in piazza Barberini, itinerario opere Bernini Roma
    Fontana del Tritone in piazza Barberini
    (ph. Ilenia Maria Melis)
    Itinerario alla scoperta delle opere di Bernini a Roma

    Altra fontana realizzata da Gian Lorenzo Bernini è la Fontana del Tritone (1642-1643); commissionata da Urbano VIII, la fontana doveva restituire decoro alla piazza, precedentemente adibita a vigneto. La zona diviene così meta di artisti attirati dal fermento culturale brulicante nella nuova piazza.

    Quattro delfini emergono dall’acqua intrecciando le proprie code per sorreggere il dio del mare Tritone; questi si erge possente verso l’alto, le gambe ricoperte di squame e la testa reclinata verso dietro nell’atto di soffiare dentro una grande conchiglia. Tra le code dei delfini, gli stemmi papali e le api, simbolo dei Barberini.

    INFO: Fontana del Tritone, Piazza Barberini – Roma

    Fontana delle Api in Via Vittorio Veneto

    Fontana delle Api in Via Veneto, Bernini Roma
    Fontana delle Api in Via Veneto
    (ph. Ilenia Maria Melis)
    Itinerario alla scoperta delle opere di Bernini a Roma

    A pochi passi dalla Fontana del Tritone, nell’intersezione tra via Veneto e piazza Barberini, è la Fontana delle Api, costruzione di piccole dimensioni che fungeva da abbeveratoio per i cavalli (1644).

    La fontana ha la forma di una conchiglia aperta; qui campeggia la dedica di Urbano VIII ai cittadini, a cui si aggiunge la presenza dello stemma araldico della famiglia Barberini.

    INFO: Fontana delle Api, Piazza Barberini – Roma

    Fontana dei Quattro Fiumi a Piazza Navona

    Dettaglio Fontana dei Quattro Fiumi in Piazza Navona, Bernini a Roma
    Dettaglio Fontana dei Quattro Fiumi in Piazza Navona, Bernini a Roma
    (ph. Ilenia Maria Melis)
    Opere di Bernini a Roma

    Posta di fronte alla chiesa di Sant’Agnese in Agone, è probabilmente la fontana più nota del Bernini, la Fontana dei Quattro Fiumi (1648-1651), realizzata dall’artista su commissione di papa Innocenzo X.

    Supporto dell’obelisco egizio proveniente dal Circo Massimo, la fontana mette in scena un vero e proprio artificio barocco con l’appoggio nel vuoto del monumento. Quattro figure colossali, sedute in posizioni opposte, impersonano i grandi fiumi dei quattro continenti: Nilo, Rio de la Plata, Danubio e Gange. A coronare il tutto, la colomba dello Spirito Santo, simbolo del trionfo della Chiesa in ogni angolo del mondo.

    Chiaro il riferimento all’antico nella rappresentazione dei quattro giganti in marmo adagiati su uno scoglio in cui, tra gli anfratti, si notano muschi e palmizi. Le allegorie si muovono con gesti carichi di vita: chi si copre il volto con un panneggio, chi regge un remo, chi indica lo stemma dei Pamphilj.

    INFO: Fontana dei Quattro Fiumi, Piazza Navona – Roma

    Chiesa di Sant’Andrea al Quirinale

    Dettaglio della chiesa di Sant'Andrea al Quirinale
    Dettaglio della chiesa di Sant’Andrea al Quirinale
    (ph. Ilenia Maria Melis)
    Itinerario alla scoperta delle opere di Bernini a Roma

    Situata nei pressi del Palazzo del Quirinale, la chiesa di San’Andrea fu costruita da Gian Lorenzo Bernini tra il 1658 e il 1670.

    Un piccolo sagrato , che ricorda il colonnato della Basilica di San Pietro, si apre in facciata. Ma a sorprendere è l’interno, a pianta ovale, coronato da un soffitto aureo a cassettoni, in cui si innesta la cappella dell’altare maggiore dove è riconoscibile l’espediente teatrale mutuato già, per esempio, nella cappella Cornaro in Santa Maria della Vittoria: una fonte di luce illumina la pala d’altare cingendola di marmi e bagliori.

    INFO: Chiesa di Sant’Andrea al Quirinale, Via del Quirinale, 30 – Roma

    Colonnato di Piazza San Pietro

    Colonnato del Bernini in Piazza San Pietro
    Colonnato del Bernini in Piazza San Pietro
    (ph. Ilenia Maria Melis)
    Itinerario alla scoperta delle opere di Bernini a Roma

    Considerato uno dei capolavori del Bernini, il Colonnato di San Pietro cinge i fedeli con due lunghe braccia; due grandi emicicli che esaltano le proporzioni della Basilica inquadrandola tra due quinte prospettiche.

    Un teatro di portici in cui la piazza assume forma ovale; nei due fuochi, due fontane. Una costruzione ingegnosa che sfrutta la prospettiva per “ricevere a braccia aperte maternamente i Cattolici per confermarli nella credenza, gl’Heretici per riunirli alla Chiesa, e gl’Infedeli per illuminarli alla vera fede“; queste le parole del Bernini che ben rendono gli intenti del grandioso progetto. Alle statue dei Santi poste sopra la trabeazione del colonnato, è invece affidato il compito di visualizzare la gloria della Chiesa trionfante.

    INFO: Colonnato di San Pietro, Piazza San Pietro – Roma

    Siamo quindi giunti al termine di questa passeggiata tra le opere di Gian Lorenzo Bernini a Roma; una selezione delle opere più importanti che il prolifico scultore ha lasciato nella Capitale. E voi quali opere di Bernini amate maggiormente?

    Appuntamento al prossimo itinerario alla scoperta di Roma.

    Ilenia Maria Melis

    6 commenti su “Itinerario alla scoperta delle opere di Bernini a Roma”

    1. Bernini era davvero un dannato genio: qualunque cosa toccasse diventava opera d’arte e Roma direi che è la città ideale per approcciarsi alla sua arte. Lo adoro e molti monumenti da te citati li ho visti ma non mi stancherei mai di rivederli!

    2. Complimenti Ilenia, hai scritto un articolo bellissimo che mi sono goduta dalla prima all’ultima riga. Adoro la città di Roma e ogni volta che ci vado cerco di vedere qualcosa di nuovo, adesso ho quindi delle chicche mi suggerisci che non posso proprio perdere ad esempio l’estasi della beata Ludovica di cui non mi ricordo proprio. Mi ha sempre divertito la rivalità tra Bernini e Borromini e ci penso ogni volta che vado a salutare la fontana dei fiumi in Piazza Navona , la sua bellezza mi attrae come una calamita.

    3. Uno scultore e un architetto formidabile che ha arricchito con opere meravigliose la nostra bella capitale. Non ho visto tutte le statue o le fontane che hai elencato, ma quando tornerò a Roma (in teoria la primavera prossima, visto che mia sorella si trasferirà nella città eterna), non mi dispiacerebbe affatto imitare questo tuo itinerario.
      Ho fatto anni fa quello del Caravaggio in gita scolastica, molto interessante.

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