Itinerario di un giorno a Macerata – Immersa nelle colline marchigiane, a pochi chilometri dal mare, Macerata accoglie i turisti con il suo carico di cultura tutto da esplorare. Una cittadina da assaporare lentamente passeggiando per le sue tranquille vie lasciandosi trasportare dai profumi di golose tipicità e da abbaglianti ricchezze artistiche. Ecco allora qualche suggerimento per un itinerario di un giorno a Macerata. Buon viaggio!
A trenta chilometri dal mare, immersa nelle colline marchigiane sorge Macerata, cittadina chiusa tra mura quattrocentesche e cinquecentesche, il cui nome sembra derivare dall’uso di macerare i grani o i tessuti. La tradizione vuole si stata fondata dai profughi della città romana di Helvia Recina distrutta nel 408 a.C. e qui insediatisi. Nel 1138 Macerata diviene comune per poi essere riconosciuta sede vescovile nel 1320 da papa Giovanni XXII.
La città torna alla Chiesa nel 1445 dopo un periodo di governi signorili divenendo sede della Legazione della Marca; nel XVI secolo è protagonista di uno splendore artistico dalle importanti implicazioni politiche. A partire dal XVII secolo la città vive un periodo di isolamento terminato solo nell’Età Napoleonica quando Macerata entra a far parte del Regno d’Italia.
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Lo Sferisterio

Itinerario di un giorno a Macerata
Una passeggiata in città non può che iniziare dal monumento simbolo di Macerata, lo Sferisterio. Aperto al pubblico dopo dieci anni di lavori nel 1829, presenta una grandiosa facciata in laterizio che cela alla vista dello spettatore l’interno (90×36 con 56 colonne). Finanziato dai Cento Consorti, mecenati maceratesi, fu eretto per ospitare rappresentazioni teatrali e per accogliere alcune pratiche sportive in voga nell’Ottocento tra cui spicca il pallone con il bracciale. Progettato da Ireneo Aleandri da San Severino Marche, poteva contenere un totale di 8000 persone. Lo Sferisterio rappresenta una delle più significative realizzazioni del Neoclassicismo europeo ispirata all’opera di Andrea Palladio.
Ma cosa era questo gioco del pallone con il bracciale? Citato nell’Ode a un vincitore nel pallone di Giacomo Leopardi, affiancava la tauromachia, la spettacolare caccia al toro. Derivato dalla Pallacorda, cominciò ad affermarsi in Italia già a partire dal XVI secolo e per più di quattro secoli fu protagonista indiscusso degli sport sferistici nella penisola italiana. Da una pedana rialzata il battitore lanciava la palla munito di un manicotto ligneo; agli altri partecipanti il compito arduo di rimandare la palla, sempre muniti di manicotti.
La primaria funzione dello Sferisterio iniziò, però, a declinare fino a quando questo divenne alloggio per i cavalli delle truppe della Prima Guerra Mondiale. Dal 1921, sulla scia dell’Arena di Verona, si decise di trasformarlo in tempio della lirica per avvicinare un pubblico più esteso. Si aggiunse quindi un palco ed il 27 luglio del 1921 venne inaugurata la stagione teatrale che aprì con l’Aida: 17 repliche per 70 mila spettatori. Nel 1927 Beniamino Gigli calcò la scena per una serata concerto passata alla storia. Dal 1967 parte ufficialmente quello che oggi è divenuto il Macerata Opera Festival.
INFO: Sferisterio, Piazza Nazario Sauro – Macerata
biglietto intero 10,00 Euro (biglietto Unico Macerata Musei Civici: Palazzo Buonaccorsi, Arena Sferisterio + Palazzo Ricci o City Tour)
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Basilica della Misericordia

Itinerario di un giorno a Macerata
Nata da un’antica cappella votiva, la basilica di Santa Maria della Misericordia fu eretta dall’alba al tramonto del 16 agosto 1447 per allontanare il pericolo della peste. Fulcro della basilica, l’affresco raffigurante la Madonna della Misericordia collocato, prima di essere inglobato nella chiesa, sul muro dell’orto del Vescovo in piazza del Duomo.
La basilica, ricostruita nel 1734 su progetto di Luigi Vanvitelli, e decorata con le storie di Maria, opera di Francesco Mancini e Sebastiano Conca, si presenta come un piccolo, spazio ricco di luce, dalle splendide forme. Rappresenta, inoltre, la più piccola chiesa progettata da Vanvitelli.
INFO: Basilica della Misericordia, Piazza San Vincenzo Strambi – Macerata
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Musei Civici di Palazzo Buonaccorsi

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Nel cuore di Macerata sorge il settecentesco Palazzo voluto dalla famiglia Buonaccorsi in seguito al conseguimento, nel 1652, del patriziato cittadino e, nel 1701, dell’investitura a conte, da parte di papa Clemente XI, di Simone Buonaccorsi. Complesse vicende edilizie vedono protagonista Palazzo Buonaccorsi, frutto della fusione di edifici preesistenti grazie ad un progetto di Giovanni Battista Contini, allievo del Bernini.
Al suo interno il Palazzo ospita il Museo della Carrozza, il Museo di Arte Antica e la Galleria dell’Eneide, e il Museo di Arte Moderna.
Museo della Carrozza

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Chi non ha mai sognato di fare un viaggio in carrozza? Ammettiamolo, un po’ tutti. In questo curioso museo maceratese si può esaudire questo piccolo desiderio grazie ad un’installazione che permette, una volta saliti su di una carrozza, di veder scorrere, fuori dai finestrini, paesaggi e cittadine delle colline marchigiane. Un percorso coinvolgente che permette di meglio comprendere le peculiarità di un trasporto d’altri tempi apprendendo, al contempo, piccole e grandi curiosità in un modo del tutto insolito.
All’interno del museo prestigiosi esemplari di carrozze, carrozzini da bambino degli anni Venti, portantine del Settecento, oltre ad una ricca serie di selle, morsi, frustini, briglie, ferri di cavallo e fotografie d’epoca.
Gallerie dell’Eneide

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Altra rilevane tappa all’interno di Palazzo Buonaccorsi, la Galleria dell’Eneide, sontuosa sala nota per i suoi stucchi dorati che incorniciano prestigiose tele a cui fa da pendant un soffitto riccamente affrescato. Figure vivide animano un soffitto candido: si tratta della rappresentazione della festa in onore dell’unione di Bacco e Arianna; un simbolico riferimento al prolifico matrimonio tra il conte Raimondo e Francesca Bussi. Nel settecentesco affresco, forti i richiami al Casato dei Bonaccorsi tra tigri dorate e vesti preziose.
Le pareti sono impreziosite da dipinti che raffigurano il ciclo di Enea, il poema che canta la leggenda di Enea, l’eroe troiano fuggito dalla sua città in fiamme e che approda lungo le coste del Lazio dando origine a Roma.
INFO: Musei Civici di Palazzo Buonaccorsi, via Don Minzoni, 24 – Macerata
biglietto intero 10,00 Euro (biglietto Unico Macerata Musei Civici: Palazzo Buonaccorsi, Arena Sferisterio + Palazzo Ricci o City Tour)
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Teatro Lauro Rossi

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Proseguiamo il nostro itinerario a Macerata visitando il Teatro Lauro Rossi, un edificio nato nel 1776 su progetto di Antonio Galli detto il Bibbiena, in parte rivisto da Cosimo Morelli. Prima con funzione comunale, diviene poi un edificio a sé dedicato agli spettacoli; il teatro, a pianta di ferro di cavallo, presenta quattro ordini di palchetti movimentati da balconcini. Le decorazioni a finto policromo riproducono il marmo; entrando si è colpiti da una ventata azzurra, cromia tipica del teatro del Settecento. Ampio lo spazio dedicato al palcoscenico, scelta voluta da Cosimo Morelli per permettere agli attori di prendere parte alla scenografia. La zona dedicata al pubblico risale al periodo fascista, momento in cui furono aggiunte le sedute. Degli anni Cinquanta gli spazi funzionali per gli attori.
INFO Teatro Lauro Rossi, piazza della Libertà – Macerata
biglietto intero 10,00 Euro (biglietto Unico Macerata Musei Civici: Palazzo Buonaccorsi, Arena Sferisterio + Palazzo Ricci o City Tour)
Torre dei Tempi

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In piazza della Libertà svetta la Torre Civica costruita nel 1492 da Matteo d’Ancona; alta 64 metri presenta un caratteristico orologio voluto dai Magnifici Priori per scandire lo scorrere del tempo e l’alternarsi delle stagioni: questi chiedono un orologio astronomico che faccia comprendere ai maceratesi che la loro vita è inserita in qualcosa di più grande. Per realizzare questo ambizioso progetto vengono chiamati i fratelli Ranieri da Reggio Emilia che creano un orologio meccanico con sistema di pesi e carosello (i Magi adoranti la Vergine con il Bambino). L’Universo è raffigurato nel quadrante dell’orologio ed include tutti i pianeti scoperti da Galileo nel Seicento (una rappresentazione geocentrica che pone la Terra al centro).
Nel 1820 un fulmine colpisce l’orologio danneggiando il meccanismo; vengono chiamati i successori dei fratelli Ranieri che però nulla posso di fronte al danno. L’orologio rimane così fermo fino al 1881 quando Andrea Gorla si occupa del ripristino dell’orologio utilizzando un meccanismo, non più meccanico, ma elettrico.
INFO Torre dei Tempi, piazza della Libertà – Macerata
biglietto intero 10,00 Euro (biglietto Unico Macerata Musei Civici: Palazzo Buonaccorsi, Arena Sferisterio + Palazzo Ricci o City Tour)
Biblioteca Mozzi Borgetti

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All’interno dell’ex-convento dei Gesuiti è ubicata la Biblioteca Mozzi Borgetti; in seguito alla soppressione dell’Ordine che qui avevano stabilito il loro collegio, papa Clemente XIV concede al Comune di Macerata di creare una biblioteca pubblica. Nel 1773 i Gesuiti vengono invitati a lasciare la biblioteca abbandonando anche tutto il patrimonio librario. Nasce così una diatriba su chi debba gestire tutta questa ricchezza; il cardinale Pallotta di Caldarola fa da intermediario permettendo al Comune di Macerata di accalaparrarsi la gestione della biblioteca. Il 31 marzo 1787 la Biblioteca viene aperta agli studiosi ed ai cittadini assumendo il nome di Biblioteca Mozziana.

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Una dopo l’altra si susseguono le sale riccamente decorate a grottesche da Vincenzo Martini; a queste si alternano specchi in cui l’artista inserisce sedici medaglioni raffiguranti personalità importanti legate all’astronomia. Ben quattrocento mila manoscritti incunaboli, di cui 5000 volumi dal fondo originario della Biblioteca dei Gesuiti del 1773. Un patrimonio librario ad oggi ritenuto uno dei più importanti delle Marche.
INFO Biblioteca Mozzi Borgetti, piazza Vittorio Veneto – Macerata
biglietto intero 10,00 Euro (biglietto Unico Macerata Musei Civici: Palazzo Buonaccorsi, Arena Sferisterio + Palazzo Ricci o City Tour)
Termina qui questa breve guida alle bellezze di Macerata da visitare in un giorno; molte altre meriterebbero di essere ammirate, ma il tempo stringe e la voglia di esplorare nuovi luoghi non si placa.
A questo punto non rimane che augurarvi buon viaggio alla scoperta di Macerata.
Ilenia Maria Melis

Mi presento, sono Ilenia Maria Melis e vivo a Roma, città dai mille volti, crocevia di culture.
Giornalista & blogger, laureata in Beni Culturali, curiosa per natura, da sempre appassionata di arte, archeologia e viaggi. Nascere in una città come Roma ha sicuramente stimolato il mio amore per l’antichità, per il bello; ogni angolo di questa città è un piccolo gioiello da scoprire, così come ogni borgo della nostra bella Italia.
Il viaggio diviene per me momento di scoperta, conoscenza, sorpresa; emozioni che desidero ogni giorno regalare a chi mi legge piantando il seme della curiosità tra le righe ed il desiderio di conoscere sempre cose nuove, che si tratti di arte o di cibo. E chissà che prima o poi questo semino non germogli e spinga sempre più persone a visitare nuove città, musei, a leggere libri e scoprire quel che di bello si nasconde dietro l’angolo.
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