Itinerario per un weekend a Padova, cosa vedere – Venezia la bella, Padova sua sorella recita un detto popolare che lascia ben intendere cosa spinga a visitare la graziosa cittadina veneta; passeggiare tra le sue tranquille viuzze respirando i profumi dell’autunno ha un non so che di ritemprante. Ed un portico dopo l’altro si è colpiti da scorci che nascondono vere e proprie meraviglie dell’arte, in cui storia, scienza e fede si fondono dando vita ad un piccolo gioiello tutto da scoprire. Ma quindi cosa visitare a Padova in due giorni? Ecco un breve itinerario con i luoghi da non perdere a Padova, la città dei tre senza. Buon viaggio!
Un itinerario a Padova di un weekend, ma cosa vedere? Palazzi nobiliari, musei, università, luoghi della fede e capolavori dell’arte solo alcuni dei luoghi d’interesse di Padova, la città dei tre senza; sì, ma da cosa deriva questo appellativo? I Padovani, gran burloni, definiscono Padova città del:
- Santo senza nome, perché Sant’Antonio è comunemente chiamato il Santo senza ulteriori specificazioni;
- caffè senza porte, riferendosi allo storico Caffè Pedrocchi, monumento cittadino, un tempo aperto giorno e notte;
- prato senza erba, perché Prato della Valle, la piazza più ampia di Padova, una delle più estese d’Europa, presenta un’area verde solo nell’isola centrale.
Chiarita questa piccola curiosità è giunto il momento di partire per un interessante itinerario a Padova che toccherà i luoghi d’interesse principali da visitare in due giorni.
Sommario
- La Cappella degli Scrovegni
- Palazzo Bo
- Palazzo della Ragione
- Duomo di Padova e Battistero di San Giovanni Battista
- Basilica del Santo
- Monumento al Gattamelata
- Oratorio di San Giorgio
- Prato della Valle
- PadovaFiere: Auto Moto d’Epoca
- Dove dormire a Padova?
La Cappella degli Scrovegni

Su gentile concessione del Comune di Padova – Assessorato alla Cultura
Informazioni su “Padova Urbs Picta” dr.ssa Federica Millozzi tel. 049.8204520 Conservatore del Museo d’Arte per l’Unesco e nel sito dedicato: https://www.padovaurbspicta.org/
Itinerario per un weekend a Padova, cosa vedere
Un itinerario a Padova che si rispetti non può che includere la Cappella degli Scrovegni, capolavoro della pittura del Trecento italiano ed europeo, considerato il ciclo più completo di affreschi realizzato da Giotto nella sua maturità. La Cappella, intitolata a Santa Maria della Carità, fu affrescata tra il 1303 e il 1305 dal Maestro toscano su incarico di Enrico degli Scrovegni, uno degli uomini più ricchi del suo tempo, usuraio padovano che agli inizi del Trecento aveva acquistato da Manfredo Dalesmanini, nobile decaduto, l’area dell’antica arena romana di Padova.
Il colpo d’occhio entrando in Cappella è veramente sorprendente; una volta di cielo di un azzurro intenso coronata da stelle dorate si spalanca sopra le teste dei visitatori incantati da tanta bellezza. E poi le pareti, riccamente decorate in cui si aprono tre cicli di narrazione: sul registro superiore della parete destra, le sei storie di Gioacchino e Anna; le sei storie che riguardano l’infanzia e lo sposalizio di Maria si svolgono sulla parete opposta andando a costituire uno dei cicli mariani più estesi affrescati sino ad allora; su due registri paralleli lungo le pareti, sovrapposti così da creare corrispondenza, sono le scene che hanno come protagonista Cristo. Iconografie bizantine che si rinnovano in un’attenzione alle espressioni dei volti, alla prospettiva; episodi finemente drammatici, con un’angoscia ed un pathos che raggiungono una forte emotività.

Su gentile concessione del Comune di Padova – Assessorato alla Cultura
Informazioni su “Padova Urbs Picta” dr.ssa Federica Millozzi tel. 049.8204520 Conservatore del Museo d’Arte per l’Unesco e nel sito dedicato: https://www.padovaurbspicta.org/
Itinerario per un weekend a Padova, cosa vedere
Sulla controfacciata è invece collocato il Giudizio Universale; un unico grande scenario in cui si raccolgono gli episodi. Al centro, la figura di Cristo giudice sormontato da schiere di angeli; in basso, sulla sinistra, è raffigurato Enrico Scrovegni che consegna alla Vergine il modellino della Cappella degli Scrovegni: un risarcimento simbolico per il peccato d’usura del padre. Una croce divide le schiere dei santi e degli eletti da quelle dei dannati e dei demoni.
INFO: Cappella degli Scrovegni, piazza Eremitani, 8 – Padova
biglietto intero 13,00 Euro (necessaria la prenotazione)
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Palazzo Bo
Fondata nel 1222, l’Università di Padova ha sede nel complesso di edifici noto con il nome di Palazzo Bo, appellativo derivante dall’insegna dell’albergo Hospitium Bovis situato vicino all’antica strada delle beccherie. Qui si trasferirono spontaneamente un gruppo di docenti e studenti allontanatisi dall’Università di Bologna in seguito a “gravi offese ivi arrecate alla libertà accademica”. Dapprima centro di studi giuridici, l’università nel tempo abbracciò altre discipline dividendosi, poi, nel 1399, in due universitates: quella Iuristarum che comprendeva diritto civile e diritto canonico, e quella Artistarum, comprendente medicina, filosofia, teologia, grammatica, dialettica, retorica ed astronomia.
Tra la fine del Quattrocento e l’inizio del Seicento il palazzo fu adattato a sede universitaria; l’edificio fu, però, completato nel 1938-1942 per volere dell’allora rettore Carlo Anti che affidò la decorazione artistica e l’arredamento al noto architetto Gio Ponti.
Un cortile rinascimentale circondato da una doppia loggia a due ordini accoglie i visitatori di Palazzo Bo; lungo le pareti del porticato fanno bella mostra gli stemmi dei rettori e dei consiglieri delle due universitates dal 1592 al 1688, anno in cui la Repubblica di Venezia si vide costretta a vietare “altre memorie al Bo” onde evitare inutili esibizionismi.
Una volta nel cuore del palazzo, si susseguono una dopo l’altra le sale che ospitarono grandi nomi della scienza; qui insegnò, tra il 1592 e il 1610, anche Galileo Galilei a cui è dedicata l’Aula Magna. Altra aula evocativa è la Sala dei Quaranta che prende il nome dai quaranta ritratti di studenti provenienti da tutti i paesi d’Europa che studiarono a Padova. Qui è ospitata la cattedra che, secondo al tradizione, fu realizzata dagli studenti affinché Galileo potesse insegnare nella “sala grande dei leghisti” (l’Aula Magna).

Itinerario per un weekend a Padova, cosa vedere
Ma la sala più suggestiva dell’intero Palazzo Bo è sicuramente rappresentata dal Teatro Anatomico, il primo teatro stabile del mondo ed il più antico conservato, fatto costruire nel 1595 dal professore di anatomia Gerolamo Fabrici d’Acquapendente. Si tratta di una struttura lignea a cono rovesciato e pianta ellittica con sei ordini concentrici che ruotano attorno al tavolo anatomico. Un’ambientazione dai connotati tenebrosi eppur affascinanti. Qui si svolsero le prime autopsie, qui si studiarono per la prima volta il sistema cardiocircolatorie; qui si aprirono le porte alla moderna anatomia. Pur con alcune difficoltà: la Repubblica di Venezia permetteva, infatti, che si eseguissero solo due autopsie l’anno; ma il desiderio di conoscenza non si poteva fermare. Gli studi quindi proseguirono illegalmente, a porte chiuse (da qui anche l’assenza di finestre e lo studio al lume di candela).
INFO: Palazzo Bo, via VIII febbraio, 2 – Padova
biglietto intero, 7,00 Euro
Palazzo della Ragione

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Le piazze rappresentano il cuore pulsante di Padova; ed è proprio tra due piazze, piazza delle Erbe, cosiddetta per la tipologia di mercato che vi si svolgeva (anticamente chiamata delle Biade e poi del Vino), e piazza della Frutta, un tempo chiamata del Peronio perché vi si vendevano zoccoli e stivaletti (perones) che si erge il Palazzo della Ragione. Con i suoi 82 metri di lunghezza e i 27 di larghezza il Salòn, antica sede dei tribunali cittadini di Padova, rappresenta una delle più ampie aule in Europa. Mentre al piano terra era quello che oggi può essere considerato un antico centro commerciale, al primo piano erano grandi sale nelle quali si amministrava la giustizia (uffici del Sigillo, uffici dell’Esattoria, cappella di San Prosdocimo).
L’edificio innalzato nel Duecento, era ben lontano dallo stato attuale che si presenta agli occhi dei visitatori dopo l’intervento di Frà Giovanni degli Eremitani nel 1306-1309. L’operazione avvenne con l’intento di adattare l’immagine del Palazzo alla sua funzione di sede dell’amministrazione della giustizia; dopo aver innalzato muri di circa sette metri, fu progettata una copertura decorata con un cielo di stelle e pianeti. L’impianto iconografico ispirato all’astrologia giudiziaria di Pietro d’Abano, professore di medicina e filoso naturale dal 1306, fu realizzato da Giotto e dalla sua cerchia di collaboratori tra il 1315 ed il 1317. Nel 1420 un incendio mandò in cenere il ciclo pittorico; gli affreschi furono in seguito ripristinati dal maestro padovano Nicolò Miretto con la collaborazione di Stefano da Ferrara.
Lungo le pareti, un rilievo con il sole dorato che a mezzogiorno lascia filtrare un raggio solare colpendo sul pavimento la meridiana graduata realizzata da Bartolomeo Ferracina nel 1761, e un ciclo di affreschi articolato in dodici comparti. Rappresentazioni allegoriche dei mesi, segni zodiacali, pianeti, mestieri, costellazioni e simbologie astrologiche dei caratteri umani in un raro florilegio pittorico.
Sul fondo del salone, il grande cavallo ligneo alto quasi sei metri realizzato da Annibale Capodilista nel 1466 per una giostra ed in seguito donato dalla famiglia alla città.
INFO: Palazzo della Ragione, piazza delle Erbe – Padova
biglietto intero 6,00 Euro
padovacultura.padovanet.it/it/musei/palazzo-della-ragione
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Duomo di Padova e Battistero di San Giovanni Battista

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Principale luogo di culto di Padova, la Basilica Cattedrale di Santa Maria Assunta fu realizzata tra il XVI ed il XVIII secolo su progetto di Andrea da Valle; alla sua costruzione partecipò anche Michelangelo Buonarroti. L’interno, a croce latina con tre navate separate da pilastri, si presenta arioso e luminoso. Una curiosità: presso la porta laterale il cenotafio di Francesco Petrarca che fu canonico del Duomo, opera ottocentesca di Rinaldo Rinaldi.
Adiacente alla Basilica è il Battistero di San Giovanni Battista, edificio a pianta quadra con alto tamburo risalente alla fine del XII secolo e ricostruito nella sua forma attuale nel 1260. Risalgono, invece, al 1375-78 gli affreschi che decorano le pareti, opera del pittore fiorentino Giusto de’ Menabuoi su commissione di Francesco da Carrara il Vecchio, Signore di Padova, e di sua moglie Fina Buzzaccarini, che desiderava trovare il riposo eterno in questi luoghi. Una fusione di stili in un ciclo dai profondi significati teologici; al centro della cupola Cristo Pantocratore circondato da schiere di angeli e beati. Tutto attorno gli episodi della Creazione del mondo, della Genesi, accanto alla Vergine, agli Evangelisti ed ai Profeti, in una simbologia allegorica del Paradiso in cui i personaggi risultano inermi, quasi non partecipando alla narrazione. Lungo le pareti le storie di Gesù e di San Giovanni Battista.

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Attualmente in corso di restauro, il Battistero non perde il suo fascino di uno dei cicli pittorici più significativi della cultura medievale.
INFO: Duomo e Battistero di San Giovanni Battista
piazza Duomo – Padova
ingresso Battistero, biglietto intero 3,00 Euro
Basilica del Santo

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La città di Padova è fortemente impregnata dalla presenza di uno dei santi più venerati al mondo, Sant’Antonio a cui dedica una basilica meglio conosciuta come Basilica del Santo, maestoso complesso eretto dal 1322 ad un anno dalla morte del Santo. Otto cupole orientaleggianti, due campanili, un esterno che fonde assieme diversi stili tra bizantino, lombardo e toscano; ed un interno sorprendente, in cui l’oro risalta sugli sfondi azzurri, in cui è custodito, all’interno di un sarcofago nella Cappella del Santo, il corpo del Santo.
Passo dopo passo si è rapiti dalla miriade di dettagli che si presentano dinnanzi agli occhi; opere di pregio tra cui spiccano le sculture di Donatello sull’altare maggiore o i cicli di affreschi di scuola giottesca. Imperdibile, anche per i più scettici, una visita alla Cappella delle Reliquie, una cappella realizzata da Filippo Parodi che, tra prestigiosi gruppi marmorei (uno su tutti la Gloria di Sant’Antonio), custodisce importanti reliquie; il cuore della cappella è rappresentato dai resti del Santo, la lingua, il mento e le cartilagini laringee. A far da sfondo al santo apparato, il grande piviale rosso cremisi che avvolgeva originariamente il corpo di Sant’Antonio.
INFO: Basilica del Santo, piazza del Santo – Padova
Monumento al Gattamelata

Itinerario per un weekend a Padova cosa vedere
In piazza del Santo, di fronte alla Basilica di Sant’Antonio, campeggia una statua bronzea realizzata da Donatello: si tratta del monumento equestre al Gattamelata, eretto in onore del condottiero della Repubblica di Venezia Erasmo da Narni tra il 1446 ed il 1453.
Nonostante le porte poste nell’alto piedistallo, il monumento non nacque come cappella funebre; infatti, come da sue volontà testamentarie, il condottiero venne sepolto all’interno della basilica. Nonostante non sia stato un condottiero particolarmente valoroso, il Gattamelata ricevette un monumento equestre, solitamente appannaggio di nobili e sovrani; si diceva, già al tempo di Donatello, infatti, che il condottiero fosse stato rappresentato con il cavallo su cui era solito fuggire dalle battaglie
INFO: Monumento al Gattamelata, piazza del Santo – Padova
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Oratorio di San Giorgio
Oratorio di San Giorgio
Itinerario per un weekend a Padova, cosa vedereOratorio di San Giorgio
dettaglio parete laterale
Itinerario per un weekend a Padova, cosa vedere
Nei pressi della Basilica di Sant’Antonio in piazza del Santo, è l’Oratorio di San Giorgio, la cappella funeraria del Marchese Raimondino dei Lupi di Soragna. Edificata nel 1377, la cappella presenta un ciclo pittorico commissionato alla morte del marchese ad Altichiero da Zevio e Jacopo Avanzi. Sul soffitto un cielo stellato attraversato da fasce con motivi floreali in cui sono inseriti i simboli degli Evangelisti, dei Profeti e dei Dottori della Chiesa. Lungo le pareti sono raffigurate scene della Vita di San Giorgio, della Vita e martirio di Santa Caterina d’Alessandria e di Santa Lucia. La controfacciata presenta scene dell’Infanzia di Cristo, mentre la parete di fondo è dominata da una grande Crocefissione sovrastata dall’Incoronazione di Maria tra cori angelici.
Nel silenzio della piccola cappella è suggestivo ammirare gli affreschi e leggerne la narrazione inondati da una tenue luce che filtra dalle finestre poste sulla parete di fondo. Un momento intenso in cui fede ed arte si fondono in un’unica cosa.
INFO: Oratorio di San Giorgio, piazza del Santo – Padova
Prato della Valle

Itinerario per un weekend a Padova cosa vedere
Ed eccoci giunti alla piazza del prato senza erba, Prato della Valle, una delle più grandi piazze d’Europa che nel 1775 il provveditore della Serenissima Andrea Memmo fece trasformare, da palude malsana, in luogo di mercati, spettacoli ed incontri. Ben 78 le statue che adornano il perimetro ellittico del basamento che circonda l’Isola Memmia; sono i ritratti di personaggi illustri nati e vissuti a Padova. Tra tutti, come non citare il mitico fondatore della città, Antenore, Torquato Tasso e Galileo Galilei.
I profumi delle bancarelle vi conquisteranno ed una passeggiata in questo piccolo ed affascinante angolo verde, in cui il cielo si riflette nelle acque, vi regalerà deliziosi momenti.
INFO: Prato della Valle, piazza Prato della Valle – Padova
PadovaFiere: Auto Moto d’Epoca
Auto e Moto d’Epoca 2019
Fiat 1100
Itinerario per un weekend a Padova
cosa vedereAuto e Moto d’Epoca 2019
Flaminia Zagato
Itinerario per un weekend a Padova
cosa vedere
Siamo quasi giunti al termine di questo itinerario a Padova; per gli amanti del genere, ma anche per i curiosi, vale la pena visitare una delle fiere dell’auto d’epoca e storiche più importanti, Auto e Moto d’Epoca. Nel mese di ottobre, infatti, si tiene da anni una manifestazione capace di catalizzare cultura, passione, tecnologia e design. Quattro giorni che avvicinano un ampio pubblico desideroso di ammirare le automobili che hanno fatto la storia, quelle bramate sin da piccoli, quelle che per un frammento di vita hanno fatto parte del parco auto familiare, quelle che continuano ad ammaliare giovani e non per i loro dettagli futuristici o quel sapore di un tempo che fa sognare. Un fascino vintage che si estende oltre i veicoli storici includendo anche oggetti da collezione: cimeli, accessori e documenti storici in una grande raccolta di articoli di design e capi d’abbigliamento di alta qualità.
INFO: Auto e Moto d’Epoca presso Fiera di Padova, via N. Tommaseo, 59 – Padova
Dove dormire a Padova?
Padova è una cittadina da visitare passeggiando tranquillamente tra i suoi portici, scoprendo angoli nascosti e talvolta perdendosi nella tranquillità delle sue viuzze. Ma in tutto questo peregrinare è sicuramente necessaria una sosta che ritempri il fisico grazie ad un buon sonno. Ma dove dormire a Padova? Nessun problema; ben due le opzioni che vi suggerisco. La prima si trova nel centro, a pochi passi dalla Basilica del Santo: è l’Hotel Donatello, un elegante e storico albergo con camere dotate di tutte le comodità essenziali per un piacevole soggiorno. La seconda opzione si trova a pochi chilometri da Padova, a Limena, ed è l’Hotel Valbrenta, un hotel che offre un ambiente rilassante con tutti i comfort moderni per garantire un soggiorno indimenticabile.
INFO: Hotel Donatello, via del Santo, 104 – Padova
Hotel Valbrenta, piazza Armando Diaz, 30 – Limena (PD)
Questa mini guida su Padova è giunta alla conclusione; se riuscirete a regalarvi qualche giorno in più potrete scovare ancora più luoghi da visitare nella città del Santo. A questo punto non rimane che augurarvi buon viaggio alla scoperta di Padova.
Ilenia Maria Melis
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Mi presento, sono Ilenia Maria Melis e vivo a Roma, città dai mille volti, crocevia di culture.
Giornalista & blogger, laureata in Beni Culturali, curiosa per natura, da sempre appassionata di arte, archeologia e viaggi. Nascere in una città come Roma ha sicuramente stimolato il mio amore per l’antichità, per il bello; ogni angolo di questa città è un piccolo gioiello da scoprire, così come ogni borgo della nostra bella Italia.
Il viaggio diviene per me momento di scoperta, conoscenza, sorpresa; emozioni che desidero ogni giorno regalare a chi mi legge piantando il seme della curiosità tra le righe ed il desiderio di conoscere sempre cose nuove, che si tratti di arte o di cibo. E chissà che prima o poi questo semino non germogli e spinga sempre più persone a visitare nuove città, musei, a leggere libri e scoprire quel che di bello si nasconde dietro l’angolo.
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