Al Palatino scattano i tempi dell’arte contemporanea con Kronos e Kairos, un viaggio nel tempo attraverso le opere di quindici artisti, tra italiani e internazionali, che hanno elaborato la propria arte in funzione della suggestiva aerea archeologica del Parco del Colosseo. Una visione del contemporaneo in dialogo con l’antichità in una continua stratificazione artistica e temporale, caratteristica precipua degli spazi del Palatino. Una fusione in cui i palazzi imperiali accolgono le opere scelte, tra audiovisivi ed installazioni, aprendo un varco temporale tra il mondo di ieri e quello di oggi.
Kronos e Kairos al Palatino

Illusione, potere, mito, precarietà: questi i temi che hanno innescato una creatività contemporanea che dialoga con il visitatore catapultandolo in un viaggio temporale in cui oggetti del futuro sembrano essere balzati indietro di secoli con la loro tecnologia, la loro lungimiranza. Il tempo scorre, il Kronos, nell’attesa che passi quel momento opportuno, il Kairos, da cogliere al volo. Testimonianze artistiche di un passato quanto mai attuale che permette, per mezzo della conoscenza, di valorizzare il presente in una fusione tra due mondi all’apparenza distanti ma uniti in un linguaggio artistico che rilegge il passato con le cifre della modernità.
Un progetto che ha come fulcro la tutela del patrimonio artistico italiano, cuore pulsante della nostra economia, motore del nostro Paese.
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Gli interventi di arte contemporanea nel Parco Archeologico del Colosseo
Un’esposizione che nasce dall’importante accordo tra Parco Archeologico del Colosseo e Direzione Generale Arte e Architettura contemporanee e Periferie urbane con l’intento di creare un dialogo tra gli interventi di arte contemporanea e le testimonianze dell’antichità in una simbiosi che superi i confini del tempo.
Il tempo, un flusso di attimi che scorrono uno dopo l’altro susseguendosi in modo inarrestabile, sfuggendo all’umano controllo.

Definizioni così difficili da incasellare, così sfuggevoli; eppure i Greci furono in grado declinare il concetto temporale in tre distinti termini: Aion, il tempo assoluto, eterno; Kronos, il tempo in movimento, il susseguirsi dei minuti, delle ore, in una scansione prevedibile e quantitativa; Kairos, l’attimo propizio in cui si condensa la qualità di quel tempo che scorre fuggevole tra le mani dell’umanità, talvolta così incapace di cogliere l’occasione che gli si para dinnanzi.
In questo quadro delle visioni temporali l’arte contemporanea di Kronos e Kairos al Palatino si pone quale chiave di volta nel passaggio dal tempo della qualità a quello della quantità, della possibilità di scegliere il proprio destino. Così l’arte contemporanea sfida il tempo sottraendosi all’abbraccio mortale di Kronos e consegnandosi al momento propizio rappresentato da Kairos. Momenti creativi che si fissano in un soffio eterno mutando i punti di vista dell’avventore.
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L’arte nel tempo
Nina Beier, Beast, 2018 Kasia Fudakowsky, Krewne, 2010
Atti creativi che escono fuori dagli schemi. Tori meccanici che resistono ad un balletto senza sosta che si ripete all’infinito nel rifiuto sprezzante della dominazione umana (Beast, di Nina Beier); cancelli che come visi si fronteggiano sovrapponendosi in una rete all’apparenza complessa (Krewne, di Kasia Fudakowsky); luci artificiali che sfidano la luce naturale dilatando lo spazio (Senza titolo di Giuseppe Gabellone). E poi ancora, figure umane in relazione l’una con l’altra, silenziose, contemplative, in una narrazione incessante della fragile relazione tra uomo e ambiente (Untitled di Hans Josephsohn); cigni antropomorfi che si integrano con il sito archeologico interrogando l’uomo sulla situazione odierna, di questo preciso momento che presto diverrà storia (Four Beasts in One di Fabrizio Cotognini).

Una mostra resa suggestiva per l’ambientazione, per quei momenti sospesi tra presente e passato che Kronos e Kairos. I tempi dell’arte contemporanea dona al visitatore che si immerge negli spazi del Palatino in un viaggio nel tempo, nell’arte, nella ricerca di un bello che non ha confini.
Ilenia Maria Melis
Kronos e Kairos. I tempi dell’arte contemporanea
Palatino – Parco Archeologico del Colosseo
via di San Gregorio, 30 – Roma
fino al 3 novembre 2019

Mi presento, sono Ilenia Maria Melis e vivo a Roma, città dai mille volti, crocevia di culture.
Giornalista & blogger, laureata in Beni Culturali, curiosa per natura, da sempre appassionata di arte, archeologia e viaggi. Nascere in una città come Roma ha sicuramente stimolato il mio amore per l’antichità, per il bello; ogni angolo di questa città è un piccolo gioiello da scoprire, così come ogni borgo della nostra bella Italia.
Il viaggio diviene per me momento di scoperta, conoscenza, sorpresa; emozioni che desidero ogni giorno regalare a chi mi legge piantando il seme della curiosità tra le righe ed il desiderio di conoscere sempre cose nuove, che si tratti di arte o di cibo. E chissà che prima o poi questo semino non germogli e spinga sempre più persone a visitare nuove città, musei, a leggere libri e scoprire quel che di bello si nasconde dietro l’angolo.
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