La rivoluzione di Plautilla Bricci in mostra alla Galleria Corsini – La Galleria Corsini riapre al pubblico presentando una mostra personale dedicata alla pittrice e “architettrice” Plautilla Bricci. L’esposizione, a cura di Yuri Primarosa, riunisce per la prima volta l’intera produzione grafica e pittorica dell’artista; il tutto accompagnato da capolavori inediti o poco noti dei maestri a lei vicini.
Dopo mesi di lavoro, la Galleria Corsini riapre al pubblico con una mostra unica che celebra un’artista e “architettrice” forse poco nota, Plautilla Bricci. Una rivoluzione silenziosa: Plautilla Bricci pittrice e architettrice, a cura di Yuri Primarosa, condensa per la prima volta l’intera produzione grafica e pittorica dell’artista portata di recente all’attenzione del pubblico dal romanzo di Melania Mazzucco, L’architettrice.
Plautilla Bricci in pillole

olio su tela, 66.1 x 52.7 cm
Los Angeles, collezione privata
La rivoluzione silenziosa di Plautilla Bricci in mostra alla Galleria Corsini
Figlia d’arte, Plautilla Bricci (Roma, 13 agosto 16161 – Roma 13 dicembre 1705) si forma nella bottega del padre Giovanni dove acquisisce non solo i rudimenti del disegno, ma spazia in un’arte che va oltre l’orizzonte praticato al tempo; il padre, infatti, è, oltre che parte dell’entourage del Cavalier d’Arpino, anche musicista, attore e poeta. È proprio lui ad offrire a Plautilla la prima rete di contatti e committenze; tra le prime opere realizzate dall’artista, la Madonna col Bambino di Santa Maria in Montesanto (1640 circa) con sul retro la firma della giovane pittrice accanto alla menzione di un evento prodigioso secondo il quale sarebbe stata proprio la Vergine ad ultimare l’opera. L’esordio, per di più legato a un evento prodigioso, le garantisce un posto d’onore nella produzione d’immagini devozionali.
Decisivo per Plautilla il contatto con l’abate Elpidio Benedetti, prima servitore del cardinale Giulio Mazzarino, poi di Jean-Baptiste Colbert; il folto intrico di contatti assicura a Plautilla Bricci l’ideazione di importanti apparati decorativi e la progettazione di opere insigni. A lui si deve, inoltre, la possibilità per la Bricci di affermarsi come architetto; un evento eccezionale per l’epoca, tanto da richiedere l’invenzione di un nuovo termine, “architettrice“, apposto su un atto notarile per suggellare il riconoscimento ufficiale di chi aveva sempre lavorato in incognito in un mondo riservato agli uomini. È tra il 1662 e il 1663 che l’architettrice inizia i lavori per la sua opera più nota: la Villa Benedetta fuori Porta San Pancrazio, nota come il Vascello, distrutta dai francesi nel 1849. Ed è qui che Plautilla, l’architettrice capace di dirigere le maestranze, lavora accanto ad artisti del calibro di Bernini e Cortona; una rivoluzione silenziosa intrapresa dall’artista grazie alla costante protezione del medenate.

penna e inchiostro bruno, acquerello grigio su carta chiara
Roma, Archivio di Stato, Trenta Notai Capitolini, Uff. 29, vol. 182
Plautilla Bricci architettrice
A contribuire alla fama dell’artista, oltre che l’amicizia con il Benedetti, anche quella con i Barberini che le assicurano lavori collegati alla corte di Francia. In un trionfo di marmi policromi e stucchi colorati, Plautilla rende manifesta la sua posizione nei confronti di corona e papato nella realizzazione della cappella dedicata a San Luigi IX nella chiesa di San Luigi dei Francesi a Roma; è qui, infatti, che trova posto la pala raffigurante il Santo tra la Fede e la Storia, mentre con la destra sostiene uno scettro e con la sinistra la croce.
Dopo la morte del fratello Basilio, la Bricci, ormai anziana, entra nel Monastero di Santa Margherita a Trastevere, dove incontra la morte il 13 dicembre 1705.
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La rivoluzione silenziosa di Plautilla Bricci

(ph. Alberto Novelli)
Alla Galleria Corsini in mostra Plautilla Bricci architettrice
Ad accogliere il visitatore è lo sguardo, o presunto tale, di Plautilla Bricci con in mano gli strumenti del mestiere; un soggetto frequente in età barocca che raffigura una donna reale, vestita di gioielli e pietre preziose; una professionista, un’architettrice unica, il cui volto era esposto in casa Benedetti accanto al ritratto dell’abate, suo grande sostenitore. E la mente vola a quell’Artemisia, grande pittrice e anch’essa donna diversamente artista.
Andando oltre gli sguardi della talentuosa artista, emergono quei rapporti che le permisero di emergere come una donna architettrice in un mondo di uomini, capace di riuscire un un mestiere maschile, in un tempo in cui ciascuna donna si ritagliava il proprio spazio all’interno delle convenzioni. E sono i ricami di Elpidio Benedetti a scandire lo spazio; fili d’oro che si intrecciano nei tessuti assumendo forme mutevoli; due anime affini, Plautilla ed Elpidio, che trovano similitudini anche nell’arte del ricami con la quale anche la Bricci si dilettava.

(ph. Alberto Novelli)
Plautilla Bricci in mostra a Roma
Occhi crudeli di uno sguardo cinico, spietato, che guardano lo spettatore con severità; lui è il cardinal Mazzarino nel ritratto realizzato da Pietro da Cortona (1645 circa) per celebrare l’ascesa alla porpora del “Cardinale di Francia“. Ed è proprio per questo altro primo attore nella vita di Plautilla che l’architettrice e Benedetti realizzano alcune proposte per un monumento funebre; è sorprendente osservare i progetti della Bricci, di una freschezza e precisione che li rende contemporanei.
Ma ancor più da mozzare il fiato, lo stendardo realizzato dalla “Signora Plautilla Bricci pittrice” per la Compagnia della Misericordia di Poggio Mirteto: una tela di lino dipinta a olio su ambo i lati, capolavoro della pittrice e unica opera di datazione certa (1675). Da un lato, la levatrice saggia la temperatura dell’acqua in un bacile di rame, mentre sul retro si compie il martirio di san Giovanni Battista.

olio su tela, 224 x 150 cm
Roma, Santa Maria in Montesant
(ph. Alberto Novelli)
La rivoluzione silenziosa di Plautilla Bricci in mostra alla Galleria Corsini
Disegni e progetti che sfilano svelando ingegno e gusto di Plautilla Bricci architettrice; come il progetto della Scalinata di Trinità dei Monti, mai realizzato, ma che avrebbe permesso alla carrozze di percorrere la scalinata. E poi ancora, icone miracolose coronate d’ori (Plautilla Bricci, Madonna con il Bambino, 1635-1640); lunette firmate a tempera; angeli che guardano l’osservatore dando vita ad intensi momenti di una pittura studiata dal vero (Plautilla Bricci, San Luigi IX di Francia tra Storia e Fede, 1676-1680).
Una rivoluzione silenziosa. Plautilla Bricci pittrice e architettrice
Galleria Corsini
via della Lungara, 10 – Roma
fino al 19 aprile 2022
Biglietto intero 12,00 Euro
Prenotazione individuale consigliata, obbligatoria per i gruppi (massimo 15 persone, guida inclusa) al link: https://www.ticketone.it/artist/galleria-corsini/

Mi presento, sono Ilenia Maria Melis e vivo a Roma, città dai mille volti, crocevia di culture.
Giornalista & blogger, laureata in Beni Culturali, curiosa per natura, da sempre appassionata di arte, archeologia e viaggi. Nascere in una città come Roma ha sicuramente stimolato il mio amore per l’antichità, per il bello; ogni angolo di questa città è un piccolo gioiello da scoprire, così come ogni borgo della nostra bella Italia.
Il viaggio diviene per me momento di scoperta, conoscenza, sorpresa; emozioni che desidero ogni giorno regalare a chi mi legge piantando il seme della curiosità tra le righe ed il desiderio di conoscere sempre cose nuove, che si tratti di arte o di cibo. E chissà che prima o poi questo semino non germogli e spinga sempre più persone a visitare nuove città, musei, a leggere libri e scoprire quel che di bello si nasconde dietro l’angolo.
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