Le linee del tempo degli Egizi Etruschi. Da Eugene Berman allo Scarabeo Dorato– Una mostra che insegue le linee del tempo quella che, fino al 31 ottobre 2018, riempirà i nuovi spazi espositivi della Centrale Montemartini lungo la via Ostiense di Roma; un viaggio seguendo le linee del tempo che dagli Egizi conducono agli Etruschi.
Egizi Etruschi, Da Eugene Berman allo Scarabeo Dorato, una mostra che nasce dall’idea di mettere a confronto due civiltà, quella egizia e quella etrusca, traendo spunto dai recenti scavi presso Vulci che hanno portato alla luce numerosi preziosi databili tra VII e III secolo a.C. A questi si sommano reperti egizi unici dalla Collezione Berman, nucleo fondamentale della mostra, e le collezioni ottocentesche di Augusto Castellani e di Giovanni Barracco, padri del collezionismo archeologico.
Nuovi spazi espositivi alla Centrale Montemartini

Le linee del tempo degli Egizi Etruschi Da Eugene Berman allo Scarabeo Dorato, mostra Centrale Montemartini
In occasione dei venti anni dalla riapertura del Museo, il nuovo spazio espositivo di 250 mq, ha inoltre donato nuova vita a reperti già presenti nel precedente allestimento quali i sarcofagi, rappresentazione dell’arte funeraria antica, i ritratti romani, tra cui spicca il Togato Barberini, e la tomba di Crepereia Tryphaena, rinvenuta nel 1889 durante i lavori di scavo delle fondamenta del Palazzo di Giustizia di Roma.
Nel percorso espositivo della mostra si innestano elementi delle collezioni dei Musei Capitolini e del Museo Barracco che ben riconducono al clima di collezionismo ottocentesco che vide tra i protagonisti Castellani e Barracco, personaggi che fecero molto per le collezioni capitoline; entrambi nati nel 1829, raccolsero un gran numero di opere d’arte, il primo più orientato verso l’etrusco, il secondo più verso l’egizio, per poi donarle in punto di morte ai musei della Capitale.
Collezionisti di arte in mostra: Egizi Etruschi

Le linee del tempo degli Egizi Etruschi. Da Eugene Berman allo Scarabeo Dorato, mostra Centrale Montemartini
Accanto a questi si accostano gli oggetti donati nel 1952 alla Soprintendenza per i Beni archeologici dell’Etruria meridionale dal collezionista, illustratore e scenografo Eugene Berman; questi mostrano l’occhio con cui l’uomo guardava all’arte egizia ed a quella etrusca. Un modo di interessarsi al collezionismo del tutto particolare tramite una passione smodata verso le maschere, i vasi di pietra, l’alabastro, le stoffe copte, mezzi con cui le civiltà antiche dialogavano con il contemporaneo.
250 pezzi di pregio che costituiscono un nucleo unico che permette di meglio comprendere il contesto e gli aspetti culturali di due grandi civiltà come quella Egizia e quella Etrusca.
Egizi Etruschi, due civiltà che si incontrano
Due civiltà che si incontrano attraverso due mediatori, i fenici ed i greci, vettori di collegamento per le culture mediterranee; i periodi di incontro furono fondamentalmente due, tra la fine dell’VIII secolo lungo tutto l’Orientalizzante, ed il III secolo a.C. A questi periodi risalgono gli amuleti con Bes, gli scarabei egizi, tra cui citiamo quello recante nel retro il cartiglio di Bocchoris, sovrano egizio che rimase al potere per pochi anni ma che affascinò la committenza occidentale, in particolare quella etrusca che gli dedicò una tomba a Tarquinia.
Il percorso espositivo della mostra: Egizi Etruschi

Mostra Le linee del tempo degli Egizi Etruschi. Da Eugene Berman allo Scarabeo Dorato
Il percorso si apre con i volti che Berman, collezionista e scenografo, aveva selezionato in Egitto nel corso dei suoi viaggi. La linea del tempo prosegue con il periodo tolemaico; non a caso, proprio la Centrale Montematini, ospita uno splendido ritratto di principessa tolemaica come Iside. La mostra si snoda dal fascino che l’Egitto esercitò sugli intellettuali dell’Ottocento per poi proseguire attraverso i simboli e le ideologie che accomunavano le due civiltà come gli emblemi del potere, il carro, il bastone del comando che ritorna sia in Egitto che in Etruria, l’oro metafora di immortalità, di incorruttibilità del corpo, le divinità, le rotte degli aromi e dei profumi che arrivavano dall’Arabia.
“Il fascino d’una collezione sta in quel tanto che rivela e in quel tanto che nasconde della spinta segreta che ha portato a crearla” (Italo Calvino, Collezione di sabbia, 1984)
I Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale
A chiudere il cerchio, un riferimento all’attività del Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, con l’esposizione al pubblico del prezioso corredo funerario della Tomba dello Scarabeo dorato, rinvenuta a Vulci nel 2016 grazie all’attività di contrasto agli scavi clandestini dell’Arma.
Ilenia Maria Melis
Egizi Etruschi. Da Eugene Berman allo Scarabeo dorato
fino al 31 ottobre 2018
Centrale Montemartini
Via Ostiense, 106 – 00154 Roma

Mi presento, sono Ilenia Maria Melis e vivo a Roma, città dai mille volti, crocevia di culture.
Giornalista & blogger, laureata in Beni Culturali, curiosa per natura, da sempre appassionata di arte, archeologia e viaggi. Nascere in una città come Roma ha sicuramente stimolato il mio amore per l’antichità, per il bello; ogni angolo di questa città è un piccolo gioiello da scoprire, così come ogni borgo della nostra bella Italia.
Il viaggio diviene per me momento di scoperta, conoscenza, sorpresa; emozioni che desidero ogni giorno regalare a chi mi legge piantando il seme della curiosità tra le righe ed il desiderio di conoscere sempre cose nuove, che si tratti di arte o di cibo. E chissà che prima o poi questo semino non germogli e spinga sempre più persone a visitare nuove città, musei, a leggere libri e scoprire quel che di bello si nasconde dietro l’angolo.
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