Le Sublimi Anatomie in mostra al Palazzo delle Esposizioni – Arte e scienza si incrociano al Palazzo delle Esposizioni in una mostra che racconta il corpo umano attraverso un’osservazione che coinvolge sensi e tecnologia. Un viaggio nella storia della visione del corpo nelle arti e nelle scienze in un dialogo serrato con la ricerca artistica contemporanea sulla materialità.
Le Sublimi Anatomie in mostra al Palazzo delle Esposizioni si fanno rivelazione del sublime nel corpo umano; un’indagine intrigante sulle connessioni tra pratiche artistiche ed indagini scientifiche attraverso una storia fatta di secoli. Manufatti, opere e documenti che coinvolgono i sensi rivelando la materialità artistica del corpo; un teatro anatomico che intende restituire suggestioni che si trasformano in dibattito coinvolgendo gli spettatori e rovesciando le relazioni fra l’osservato e l’osservatore. Sei sale che si irradiano abbracciando una selezione di oggetti e documenti dall’alto valore storico-scientifico.
La nascita degli studi anatomici

Le Sublimi Anatomie in mostra al Palazzo delle Esposizioni
Nemmeno la religione riesce a fermare la sete di conoscenza ed il desiderio di indagare la profondità del corpo umano; è così che a partire dall’inizio del XIV secolo la dissezione del corpo umano diviene pratica comune in Europa. La morte non è più un ostacolo ma si fa condizione necessaria del sapere; la documentazione è conseguenza naturale dell’osservazione rigorosa condotta dai medici. Nascono, quindi, scultori e pittori che riproducono pedissequamente il corpo umano poiché “per rappresentare fedelmente l’esterno, bisogna imitare l’interno”.
Le illustrazioni dei primi trattati anatomici divengono testimonianza dell’orrore di dissezioni che indugiano spesso in un registro che sfiora il macabro. L’occhio attento coglie dal vivo ciò che il bisturi disseca nel morto; molti artisti si appassionano all’anatomia iniziandola a praticare. Vengono alla luce i primi compendi pregni di illustrazioni, spesso frutto della cooperazione tra medici ed artisti.
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I grandi dell’arte anatomica

legno, cm 77 x 98,5 x 76,5
Museo di Storia della Medicina, Dipartimento di Medicina Molecolare, Sapienza Università di Roma
(foto di Ilenia Maria Melis)
Le Sublimi anatomie in mostra al Palazzo delle Esposizioni
Ed è il 21 febbraio del 1775 quando a Firenze si apre, per volere del granduca Pietro Leopoldo di Lorena, l’Imperial Regio Museo di Fisica e Storia Naturale. La Specola diviene un contenitore per le collezioni scientifiche dei Medici, donate alla città dall’elettrice Palatina Maria Ludovica, ultimo membro della famiglia.
Grande il successo riscosso dal Museo che vede esposti minerali e pietre preziose a cui si vanno ad aggiungere le celebri cere anatomiche di Gaetano Giulio Zumbo in grado di attirare migliaia di visitatori già alla fine del Settecento. All’interno del Museo nasce anche la Scuola di Anatomia e l’Officina di Modellazione in Cera; qui i modelli del corpo umano sono lavorati direttamente sui cadaveri da abili ceroplastici tra cui spiccano i nomi di Clemente Susini (1754-1805) e Francesco Calenzuoli (1796-1829) sotto la guida di scienziati ed anatomisti come Felice Fontana (1720-1805) e Paolo Mascagni (1755-1815).

Anatomia in cera modellata su cranio umano, cm 60 x 49 x 43,5
Firenze, Sistema Museale di Ateneo – Museo di Storia Naturale dell’Università di Firenze, Sede “La Specola”
Le Sublimi Anatomie in mostra al Palazzo delle Esposizioni
La fortuna di questi modelli si traduce in un gran numero di ordini; leggendari gli oltre 1200 pezzi voluti dall’imperatore d’Austria Giuseppe II. Un’arte utilizzata sin dall’antichità in ambito funerario che si fa ritratto aderendo ad una visione del mondo di stampo illuminista grazie alla quale le è riconosciuta valenza educativa.
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Veneri aperte che come belle addormentate giacciono all’interno di teche di cristallo; una potenza visiva che suscita una molteplicità di sentimenti che virano dal turbamento al disgusto. Luoghi del corpo umano per tempo rimasti inaccessibili che si aprono ad uno studio che intende dominare i prodigiosi processi della nascita di una nuova vita.
Nuovi impulsi dalle sublimi anatomie

Statua femminile giacente, nella quale si espone la distribuzione dei Vasi linfatici della Pelvi, del Fegato, del Ventricolo, dei Bronchi e delle Mammelle.
Modello in cera adagiato su un materasso e un prezioso drappo in seta (Teca n. 745). Fine Secolo XVIII.
Firenze,Sistema Museale di Ateneo – Museo di Storia Naturale dell’Università di Firenze, Sede “La Specola”.
Le Sublimi Anatomie in mostra al Palazzo delle Esposizioni
Un fascino per le sublimi anatomie che cresce nel tempo raggiungendo l’apice nei primi anni del Seicento in seguito ad una rivoluzione della concezione del corpo biologico che ritrova in organi come il cuore la sorgente delle passioni. Al contempo, anche la Chiesa dichiara il suo interesse per gli studi anatomici offrendo nuovo impulso agli artisti. Le opere di anatomia salgono di rango facendosi rivelazione della presenza divina modellata sulla forma umana e sulla sua conoscenza; riproduzioni che devono comprendere anche le parti interne, strumento privilegiato per ricomporre l’apparente disordine dei fenomeni di un’entità superiore.
Tra gli artisti che hanno inaugurato la possibilità di una visione dell’interno del corpo umano spicca sicuramente Leonardo da Vinci, colui che non disegna la scienza, fa esso stesso scienza.
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Studi che si fanno sempre più approfonditi con l’avanzare della tecnologia in grado si vedere oltre l’immaginario; una sapienza, acquisita nei secoli, spinta fino alle attuali tecnologie di digitalizzazione ed all’intelligenza artificiale. Modalità che si riflettono anche nel mondo dell’arte che inizia ad esplorare una rilettura delle convenzioni artistiche ampliando la riflessione sulla forma del corpo, sulla sua liberazione, indagando (Giuseppe Penone).
Opere che diventano effigi di un tempo ignoto e minaccioso che si mostra dinnanzi agli occhi con la sua crudezza, rappresentazione simbolica della caducità della vita.
Ilenia Maria Melis
Sublimi Anatomie
Palazzo delle Esposizioni
via Nazionale, 194 – Roma
fino al 6 gennaio 2020

Mi presento, sono Ilenia Maria Melis e vivo a Roma, città dai mille volti, crocevia di culture.
Giornalista & blogger, laureata in Beni Culturali, curiosa per natura, da sempre appassionata di arte, archeologia e viaggi. Nascere in una città come Roma ha sicuramente stimolato il mio amore per l’antichità, per il bello; ogni angolo di questa città è un piccolo gioiello da scoprire, così come ogni borgo della nostra bella Italia.
Il viaggio diviene per me momento di scoperta, conoscenza, sorpresa; emozioni che desidero ogni giorno regalare a chi mi legge piantando il seme della curiosità tra le righe ed il desiderio di conoscere sempre cose nuove, che si tratti di arte o di cibo. E chissà che prima o poi questo semino non germogli e spinga sempre più persone a visitare nuove città, musei, a leggere libri e scoprire quel che di bello si nasconde dietro l’angolo.
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