Le terme di Roma, le Terme di Diocleziano – Erette in otto anni, le Terme di Diocleziano si presentano come il più grande complesso termale del mondo romano; un’estensione di 13 ettari che racchiudeva, oltre a frigidarium, tepidarium e calidarium, anche biblioteche, palestre. Un complesso che per la sua magnificenza era inserito negli itinerari destinati ai pellegrini in visita a Roma e che vide operare anche Michelangelo a cui fu affidato un progetto di ripristino di alcuni dopo anni di abbandono. Scopriamo insieme questo angolo nascosto di Roma.
A Roma, nei pressi della Stazione Termini, è ubicato uno dei complessi più emblematici della storia romana, le Terme di Diocleziano, ampio stabilimento termale eretto nel IV secolo d.C. e rimaneggiato da Michelangelo Buonarroti. Oggi sede del Museo Nazionale Romano, offre un suggestivo percorso di visita che si snoda tra le imponenti aule delle Terme per proseguire nella natatio, la grande piscina con la sua facciata monumentale. Un viaggio che segue le orme dei frati Certosini in una passeggiata nel Chiostro Michelangiolesco tra scenari verdeggianti e cinguettii in una vera oasi di pace al centro della Capitale. Un itinerario arricchito dal notevole patrimonio archeologico che allestisce le sale del museo.
Non ci festa che fare il nostro ingresso in questo angolo di Roma che ci riporterà indietro nel grandioso passato della Città Eterna.
Le terme nell’antica Roma

Le terme di Roma, le Terme di Diocleziano
Principale luogo di ritrovo nell’antica Roma sin dal II secolo a.C., le terme rappresentavano un’occasione di socializzazione a cui tutti potevano accedere. Dapprima sorte in prossimità di sorgenti naturali, i complessi termali si svilupparono anche per le loro peculiari doti curative. In età imperiale la loro diffusione varcò le porte delle città anche grazie allo sviluppo delle tecniche di riscaldamento delle acque tramite focolai sotterranei.
Le strutture, pur differenziandosi nella forma tra destinate alla plebe e ai patrizi, prevedevano tutte una vasca di acqua fredda (frigidarium) con copertura a cupola, seguita dal calidarium, con bacini di acqua calda; adiacente a quest’ultima era il tepidarium, in cui era ricreato un raffreddamento artificiale. Accanto a questi spazi si svilupparono palestre, natatio (piscine), spogliatoi e saune.
Ma come si lavavano i romani? Dobbiamo abbandonare l’idea di saponi e bagnoschiuma profumati; in loro vece, pietre pomici e paste composte da argilla ed oli. Al termine del lavaggio, a profumare il corpo, oli aromatici ed unguenti orientali.
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Le Terme di Diocleziano, Mirabilia Urbis

Le terme di Roma, le Terme di Diocleziano
Una superficie di 13 ettari ricavata demolendo edifici pubblici e privati nella zona tra i colli Viminale e Quirinale; il più grande edificio termale del mondo romano, eretto in otto anni (298-306). La costruzione del complesso ebbe inizio nell’autunno del 298 al ritorno di Massimiano dall’Africa e terminò il 1 maggio 305 dopo l’abdicazione di Domiziano e Massimiano (ma prima della morte di Costanzo Cloro avvenuta il 25 luglio 306). Delimitate da un recinto con ingresso dal lato nord-est, e da un’esedra sul lato opposto (l’odierna piazza della Repubblica), le Terme di Diocleziano si presentavano nello schema canonico delle terme: una grande basilica centrale, il complesso con frigidarium, tepidarium e calidarium disposti lungo l’asse centrale da cui dipartivano in sequenza tutte le altre aule, due grandi palestre e, allineate con il calidario, due aule ottagone, una delle quali fu utilizzata come planetario dal 1928 sino agli anni Ottanta.
Un complesso termale che per la sua magnificenza non poteva che attrarre curiosi da ogni angolo: citato nelle diverse redazioni dei Mirabilia Urbis, era inserito tra gli itinerari destinati ai pellegrini in visita a Roma. Restaurato nel V secolo, fu utilizzato ancora per pochi decenni prima essere abbandonato alla spoliazione.
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Il progetto di Michelangelo Buonarroti

Le terme di Roma, le Terme di Diocleziano
Oltre mille anni di abbandono per questa meraviglia dell’antica Roma; è il 1561 quando papa Pio IV decide di realizzare all’interno delle Terme di Diocleziano una Basilica, con annessa Certosa, da dedicare alla Madonna degli Angeli ed a quei cristiani periti, secondo la leggenda, nel corso della costruzione del complesso. Il progetto non può che essere affidato a Michelangelo Buonarroti, al tempo impiegato nella Basilica di San Pietro; questi, rispettando la struttura dell’antico edificio, utilizza frigidarium e tepidarium non alterandone le caratteristiche e progetta il Chiostro grande. È probabile però che Michelangelo, morto nel 1564, abbia semplicemente proposto l’impianto affidando poi il compito ad un allievo, forse Giacomo del Duca, che nella fase iniziale partecipa ai lavori. Adiacente al presbiterio della chiesa viene realizzato il chiostro piccolo che va ad occupare parte della grande piscina delle Terme.

Le terme di Roma, le Terme di Diocleziano
Nuovi stravolgimenti si hanno a partire dal 1575 con la trasformazione delle grandi aule delle terme in granai e depositi per l’olio. Ma i cambiamenti più significativi avvengono in seguito al trasferimento a Roma della capitale d’Italia: dopo lo scioglimento della congregazione dei Certosini e l’abbandono della struttura nel 1884, tutta la zona circostante è interessata da grandi interventi urbanistici che vedono la nascita della Stazione Termini.

Le terme di Roma, le Terme di Diocleziano
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Il giardino del Cinquecento

Le terme di Roma, le Terme di Diocleziano
Numerosi i reperti archeologici databili tra I secolo a.C. e III secolo d.C. esposti nel Giardino delle Terme, lì ubicati sino dall’istituzione del Museo Nazionale Romano nel 1889. Un viale conduce al Museo; qui si incontrano personaggi togati a cui fanno da contorno elementi architettonici come capitelli, colonne ed architravi. A dominare il passaggio, la fontana centrale, un cratere colossale di provenienza ignota già utilizzato in età antica come fonte; un esemplare che vanta un unico confronto nel cratere posto davanti alla Basilica di Santa Cecilia in Trastevere.

Le terme di Roma, le Terme di Diocleziano
Una volta entrati nel Museo, un antico corridoio conduce al Chiostro di Michelangelo; sulle pareti, porzioni di affreschi, sarcofagi e statue che lasciano intuire il ricco patrimonio museale conservato nel complesso.
La Basilica di Santa Maria degli Angeli

Le terme di Roma, le Terme di Diocleziano
Michelangelo è anziano quando interviene nel restauro del complesso termale creando un edificio ecclesiastico singolare per la sua epoca, con una spazialità dilatata lateralmente e non longitudinalmente come di solito; un’accortezza utilizzata per rispettare i resti archeologici.
I lavori proseguono oltre la morte di Michelangelo (1564) e nel XVIII secolo vedono l’intervento di Luigi Vanvitelli, pittore ed architetto, che si occupa della decorazione degli interni.
Caratteristica della Basilica è la presenza di una meridiana ideata da papa Clemente XI e commissionata a Francesco Bianchini per il Giubileo del 1700. La luce filtra da un foro cadendo in un punto variabile misurato sulla linea bronzea di 45 metri circa tracciata nel pavimento. Segni zodiacali intarsiati nel marmo segnano l’avvicendarsi delle stagioni.
La presenza di una lapide testimonia l’utilizzo dell’orologio solare fino al 1846 quando fu sostituito dal cannone del Gianicolo: l’istallazione doveva verificare la correttezza del Calendario Gregoriano e determinare la data della Pasqua nel modo nel modo più coerente possibile con i moti del Sole e della Luna.

Le terme di Roma, le Terme di Diocleziano
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Un nuovo angolo nascosto di Roma è stato svelato; la Capitale non smette mai di sorprendere e riservare meraviglie. Voi quale angolo vorreste scoprire? Appuntamento alla prossima passeggiata romana.
Ilenia Maria Melis
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Mi presento, sono Ilenia Maria Melis e vivo a Roma, città dai mille volti, crocevia di culture.
Giornalista & blogger, laureata in Beni Culturali, curiosa per natura, da sempre appassionata di arte, archeologia e viaggi. Nascere in una città come Roma ha sicuramente stimolato il mio amore per l’antichità, per il bello; ogni angolo di questa città è un piccolo gioiello da scoprire, così come ogni borgo della nostra bella Italia.
Il viaggio diviene per me momento di scoperta, conoscenza, sorpresa; emozioni che desidero ogni giorno regalare a chi mi legge piantando il seme della curiosità tra le righe ed il desiderio di conoscere sempre cose nuove, che si tratti di arte o di cibo. E chissà che prima o poi questo semino non germogli e spinga sempre più persone a visitare nuove città, musei, a leggere libri e scoprire quel che di bello si nasconde dietro l’angolo.
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