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L’essere umano soggetto sottinteso di Lee Madgwick: Stand-by alla White Noise Gallery

    Lee Madgwick Fragments

    Come potrebbe apparire un paesaggio in cui la presenza umana è completamente scomparsa lasciando solo tracce del proprio passaggio? Ce ne dà un’idea Lee Madgwick, artista britannico alla sua prima personale in Italia con la mostra  Stand-by alla White Noise Gallery di Roma fino al 31 maggio 2017. Un’esibizione che si inserisce nella Trilogia del Silenzio, nuovo progetto espositivo declinato in tre mostre in programma dal 28 gennaio al 31 luglio, con la curatela di Eleonora Aloise e Carlo Maria Lolli Ghetti.

    L’abbandono dell’essere umano

    Nove opere in cui la presenza dell’essere umano è solo la traccia tangibile di architetture abbandonate che rimandano ad un passato lontano. Ruderi inseriti in spazi aperti privi di coordinate spazio temporali, in paesaggi mitici assimilabili a quelli della campagna inglese, ma non connotati da alcun aspetto specifico; ricordi dell’artista trasposti su tela quasi destabilizzanti, che trasmettono un senso di solitudine e smarrimento; l’aspettativa di un incontro, anche fortuito, seppur intensa, si dissolve nelle finestre serrate, le crepe nei muri, la luce fievole che filtra da un vetro unico ricordo di un trascorso nostalgico.

    Lee Madgwick - The Lighthouse - 50 x 50cm - acrylic on canvas - 2017

    Lee Madgwick – The Lighthouse

    Un’umanità vista nella sua sfumatura negativa, per quella capacità di abbandonare le proprie opere; tele espressive in acrilico che richiamano alla mente la tradizione inglese della pittura di paesaggio; scorci irreali resi con una minuzia di dettaglio che, probabilmente, mescola un insieme di reminiscenze. Una tale minuzia artistica da indurre l’avventore in errore portandolo a credere si tratti di fotografie e non tele pittoriche.

    Paesaggi malinconici e case spaccate dall’energia della terra

    Paesaggi uggiosi, malinconici, in cui perdersi vagando tra i colori vivi che contrastano con il cielo plumbeo; giochi gonfiabili per bambini inseriti in foreste incantate; barche che navigano solitarie lungo fiumi tranquilli; case spaccate dall’energia della terra. Narrazioni che presuppongono un prima e un dopo ma rimangono bloccate eternamente nel presente dalle abili mani dell’artista.

    Lee Madgwick - Severance - 140x100cm - olio e acrilico su tela - 2017

    Lee Madgwick – Severance

    Mondi a porte chiuse in un’atmosfera satura in cui gli edifici si stagliano divenendo inconsapevoli protagonisti dell’opera; luoghi dispersi avvolti dalla natura che con la sua forza tenta di riappropriarsene infrangendo il robusto cemento divenuto inerme.

    Intimità ed inquietudine

    Elementi, che rappresentano un’intimità, immersi in un contesto senza riferimenti; contesti in cui l’uomo ha perso la propria appartenenza che fanno riferimento ad una percezione apolide della vita e del mondo in cui si muove. Visioni in cui impera la malinconia; non orrore, non angoscia, ma un’inquietudine sempre nascosta dietro l’angolo e percepibile in quella finestra illuminata che immaginiamo celi terrificanti presenze.

    Ilenia Maria Melis

    Lee Madgwick – Stand-by

    White Noise Gallery

    Via dei Marsi, 20/22 – Roma

    www.whitenoisegallery.it

    Ingresso libero

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