Made in Roma, i marchi nella società antica – Anfore, piatti e lucerne per la storia dei marchi nella società antica in mostra ai Mercati di Traiano fino al 20 novembre 2016.
Sin dall’antichità vetri, piatti, anfore e lucerne recavano impressi simboli distintivi dei propri produttori, non meno di quanto accada oggi; una mostra archeologica, presso i Mercati di Traiano fino al 20 novembre 2016, propone preziosi reperti, provenienti dai più importanti centri di produzione dell’Impero Romano, che testimoniano come marchi, loghi e simboli di proprietà ed appartenenza, circolassero nella società antica: MADE in Roma. Marchi di produzione e di possesso nella società antica.
Made in Roma
Una mostra fatta da materiali minori, ma che racconta una parte del passato legato indissolubilmente alla società moderna; un lavoro corale tra i musei per esporre i pezzi più importanti della collezione, rappresentativi delle diverse classi di materiali inserite nel percorso espositivo. Un’esposizione resa ancor più suggestiva dalla splendida cornice che racchiude al suo interno un tema importante nell’antichità, punto di congiunzione con la realtà moderna.
Un complesso sistema di simboli identificativi e di riproduzione dei valori che risalgono all’origine dell’uomo in una società pre-industriale romana caratterizzata da un imponente sistema produttivo e commerciale con botteghe, aziende, artigiani, corporazioni, sistemi viari, che fu in grado, nel corso dei tempi, di trasformare i diversi popoli a cui si accostava, grazie al desiderio di appartenere ad una communis patria nei confini, nella lingua e nelle usanze. Una concezione che permise di amalgamare tradizioni, storie, valori, tecniche e stili.
Un percorso espositivo animato da apparati multimediali, app scaricabili gratuitamente, in grado di aumentare la percezione della realtà; un tentativo di avvicinare i giovani sempre nel massimo rigore scientifico.
Video MADE in Roma ai Mercati di Traiano
La mostra
La mostra si divide in due sezioni: una prima dedicata a marchi e signa di officinatores e mercatores, gli impresari e commercianti che apponevano i bolli laterizi a testimoniare la vitalità della propria attività imprenditoriale; testimonianze rare che raccontano la storia di 150 officine romane, alcune delle quali gestite da donne, mostrando una finestra aperta sulla società antica.
La seconda sezione raccoglie la produzione ed il commercio marittimo con anfore, botti e marmi segnati dai cavatori, in cui il nome di un determinato artista o di una determinata officina erano simbolo di qualità di un’opera. Qui si possono incontrare anche preziosi vasetti atti a contenere i medicamenta, ma anche alcune glandes, proiettili sui quali erano riportati i nomi dei produttori e le ingiurie contro i nemici; famosa l’invettiva contro Lucio Antonio, fratello del triumviro Marco Antonio, oppostosi al giovane Ottaviano a causa del Bellum Perusinum.
Segni che venivano impressi anche sulla pelle dei legionari come simbolo di orgogliosa appartenenza, così come su quella degli schiavi per dichiararne il legame ad una determinata categoria.
Un viaggio nell’antichità in cui viene approfondito il marchio, il suo design ed il suo utilizzo come veicolo di memoria del suo creatore.
Ilenia Maria Melis
MADE in Roma. Marchi di produzione e di possesso nella società antica
Mercati di Traiano – Museo dei Fori Imperiali
Via Quattro Novembre, 94 – Roma

Mi presento, sono Ilenia Maria Melis e vivo a Roma, città dai mille volti, crocevia di culture.
Giornalista & blogger, laureata in Beni Culturali, curiosa per natura, da sempre appassionata di arte, archeologia e viaggi. Nascere in una città come Roma ha sicuramente stimolato il mio amore per l’antichità, per il bello; ogni angolo di questa città è un piccolo gioiello da scoprire, così come ogni borgo della nostra bella Italia.
Il viaggio diviene per me momento di scoperta, conoscenza, sorpresa; emozioni che desidero ogni giorno regalare a chi mi legge piantando il seme della curiosità tra le righe ed il desiderio di conoscere sempre cose nuove, che si tratti di arte o di cibo. E chissà che prima o poi questo semino non germogli e spinga sempre più persone a visitare nuove città, musei, a leggere libri e scoprire quel che di bello si nasconde dietro l’angolo.
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