Marco Manzo: Orna-Mentale – Il tatuaggio d’autore va in scena fino al 16 dicembre al Complesso del Vittoriano – Ala Brasini con una monografica dedicata alle opere d’arte realizzate da Marco Manzo, tatuatore, visual artist, scultore, incisore e designer di fama internazionale. Una mostra che celebra il tatuaggio che da disegno sulla pelle si fa pittura, scultura e performance.
Marco Manzo, maestro nel mondo dei tattoo, in una mostra che svela come il tatuaggio possa essere una vera e propria opera d’arte; un percorso attraverso 100 opere che vivono tra corpi femminili e fredda materia che, dopo la mostra Tattoo Forever, sottolinea l’ingresso di questa antica arte nei musei di arte contemporanea. Sculture di bronzo, marmo e ceramica in cui è tangibile la mano di Manzo, nella delicatezza del tratto, nelle forme lievi che rimandano a decorazioni barocche.
Il tatuaggio come opera d’arte

Marco Manzo, il tattoo come opera d’arte
Il tatuaggio diviene opera d’arte nelle mani di Marco Manzo. Un percorso che ha visto accogliere il disegno su pelle tra le forme d’arte, non solo espressione delle moda ma sintesi di un linguaggio personale che nel tempo ha conquistato contesti più eterogenei.
Uno stile, quello di Manzo, che ha come punto di partenza il corpo, non il disegno; un desiderio, quello di accentuarne forme e peculiarità percorrendo la strada di una creazione unica, originale e personale. Il disegno si fa quindi conseguenza del percorso espressivo, transito per il fine ultimo della creazione: la bellezza.
Orna-Menta, manifesto d’autore

Marco Manzo, il tattoo come opera d’arte
Un desiderio racchiuso in una parola, Orna-Menta, scomposta in due termini, ma manifesto dell’artista; sunto di uno stilema identificato anche all’estero con il termine di tattoo d’haute couture.
Un tratto che non ha bisogno di cornice, elaborazione della tradizione, fusione di arti in cui si congiungono linguaggio e ornamento.
Opere incisorie che partono da disegni, dallo studio dell’anatomia umana, da quel desiderio di rinascita racchiuso nell’atto del tattoo. Tratteggi che avvolgono il corpo nelle sue linee sinuose “scolpendolo” nelle sue forme, offrendo una nuova percezione visiva. Corpi che da oggetti divengono opera d’arte.
Tatuaggio tra tradizione e innovazione

Un mondo dalle tradizioni antiche che scavano nella storia; una tecnica figurativa che germoglia nella cultura primitiva, nella tribalità. Un’arte che vede nel memento mori dell’iconografia medievale, con le sue danze macabre, i teschi e gli scheletri, la simbologia profonda della fatuità e fugacità della vita.
Concetti resi moderni ed interpretati ad arte da Manzo, capace di contaminazioni tra tatuaggio e scultura, design, alta moda e motori. Reinterpretazioni che traspongono il disegno su incisioni che mantengono loro carattere orna-mentale.
Ilenia Maria Melis
Marco Manzo
Complesso del Vittoriano – Ala Brasini
via San Pietro in Carcere – Roma
fino al 16 dicembre 2018

Mi presento, sono Ilenia Maria Melis e vivo a Roma, città dai mille volti, crocevia di culture.
Giornalista & blogger, laureata in Beni Culturali, curiosa per natura, da sempre appassionata di arte, archeologia e viaggi. Nascere in una città come Roma ha sicuramente stimolato il mio amore per l’antichità, per il bello; ogni angolo di questa città è un piccolo gioiello da scoprire, così come ogni borgo della nostra bella Italia.
Il viaggio diviene per me momento di scoperta, conoscenza, sorpresa; emozioni che desidero ogni giorno regalare a chi mi legge piantando il seme della curiosità tra le righe ed il desiderio di conoscere sempre cose nuove, che si tratti di arte o di cibo. E chissà che prima o poi questo semino non germogli e spinga sempre più persone a visitare nuove città, musei, a leggere libri e scoprire quel che di bello si nasconde dietro l’angolo.
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