Raffaello, Il giovane favoloso, il libro di Costantino D’Orazio – Raffaello Sanzio, un talento il cui eco risuona tra le righe del nuovo libro di Costantino D’Orazio, storico dell’arte e curatore museale che, in occasione dei cinquecento anni dalla morte del genio urbinate, dedica al pittore rinascimentale un ritratto letterario costruito per mezzo delle parole dei protagonisti dei suoi dipinti. Una rassegna di interviste impossibili che appassionano ed incuriosiscono il lettore conducendolo per mano in una visione intima di Raffaello.
Costantino D’Orazio, storico dell’arte presso la Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, e curatore museale, dopo aver inanellato successi grazie a numerosi saggi dedicati ai maggiori artisti del passato, cambia registro offrendo al lettore un’inconsueta modalità per approfondire il pittore urbinate con Raffaello, Il giovane favoloso, libro edito Skira; una narrazione intrigante attraverso la voce dei compagni di strada e degli amici dell’artista. Un racconto del lato più privato, della personalità e della vita di Raffaello; una storia tra le righe in cui sentimenti e pettegolezzi costruiscono un ritratto dell’Urbinate mai tentato prima.
Raffaello tra le righe

Raffaello, Il Giovane favoloso, il libro di Costantino D’Orazio
Pochi i documenti autografi giunti fino ad oggi ed utili a ricostruire la genesi di un personaggio di tale spessore, scritti che ne mostrino personalità ed opinioni. Testimonianze a cui suppliscono le epistole rese dai personaggi ritratti da Raffaello, documenti unici che fanno scoprire il carattere umano del genio del Rinascimento. Un ritratto che il tempo non ha sbiadito, stratificandosi per mezzo di racconti ed aneddoti quanto mai affascinanti.
Una sfida raccolta da Costantino D’Orazio, grazie al quale ogni dipinto apre finestre inaspettate sulle vicende dei soggetti rappresentati, sulle vite rocambolesche di duchi, papi, cortigiane, umanisti e condottieri.
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Dietro ad ogni ritratto una storia

Raffaello, Il giovane favoloso, il libro di Costantino D’Orazio
A cinquecento anni dalla sua morte, Raffaello Sanzio non smette di sorprendere per un talento che non ha conosciuto confini, per la grazia, l’armonia e la dolcezza rese su tela negli sguardi delle donne e degli uomini ritratti. Un pittore oltre il suo tempo, capace di indagare nei segreti più intimi dei suoi soggetti, di dedicare ad ognuno di loro, ad arte, una vera e propria storia da raccontare, fatta di dettagli nascosti o appena celati, emozioni e paesaggi in cui perdersi. Ritratti che svelano sottili personalità, incertezze, sofferenze di modelli che il genio Urbinate conosce bene, anime in cui scavare con la maestria di un attento psicologo.
Un percorso battuto di volto in volto, bruciando le tappe di un sentiero che a soli 25 anni lo conduce ad occupare prestigiosi cantieri sbaragliando una concorrenza fatta di artisti del calibro di Luca Signorelli e del Perugino.
Una galleria di immagini dietro alle quali non si nascondono semplici storie, ma esperienze, aspirazioni, sogni e dolori dei protagonisti ritratti; trasposizioni che mettono in luce la capacità dell’Urbinate di ascoltare, di osservare facendo tesoro delle intime confessioni per rendere ancor più veritieri i propri dipinti, regalando ad ogni soggetto egual dignità.
“come nostro Signore ha creato l’uomo e la donna a sua immagine, così Sanzio ha dipinto figure che sembrano vivere di vita propria. Non ha imitato la Natura, l’ha superata in modo così sublime da farci disperare che in futuro possa esserci un altro maestro altrettanto capace“.
(Pietro Bembo da Raffaello. Il giovane favoloso di Costantino D’Orazio)
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Parole e pittura

Raffaello, Il giovane favoloso, il libro di Costantino D’Orazio
Sottili giochi di forme, sapiente uso delle ombre, dei contrasti, delle consistenze, ottenute da una pittura ponderata, illuminata: “Di ogni singola parte del mio abito emerse la consistenza: il damasco rosso delle maniche; la stoffa leggera plissettata della gonna, su cui si posa l’ombra leggera della mia mano che preme sul ventre“. Così Costantino D’Orazio fa parlare La Gravida (1505-1506), dama raffigurata da Raffaello di cui non è nota l’identità.
Sottili abilità sfruttate per rappresentare amici e potenti: “Non mi ero mai reso conto di quanto fossero carnose le mie labbra e di quale sensualità fossi capace di esprimere“, racconta Bindo Altoviti, banchiere amico del Sanzio; e continua: “Quella mano sul petto è talmente languida da simulare modestia e timidezza, due qualità che non mi sono mai appartenute“. Una capacità di perfezionare la realtà lasciando trasparire caratteri intimi o aspettative dei soggetti, pur non perdendo mai di vista la destinazione ed il committente dell’opera. Questo era Raffaello Sanzio, un abile stratega che sapeva “giocare” con la politica per puntare sempre ad obiettivi più prestigiosi.
Un gioco a cui partecipano cardinali e papi; tra tutti, papa Leone X, raffigurato in un ritratto da camera che lo coglie con la barba incolta, quasi in una situazione dimessa, mentre legge un manoscritto miniato con una lente. Un oggetto che mette in luce una debolezza fisica del Papa, pur mostrando una ricchezza che si svela nei piccoli dettagli mostrando un personaggio di livello.
Forse questa la chiave del successo di Raffaello tra i committenti del tempo: il sapiente uso politico della propria arte che si andava a fondere con la capacità di tessere relazioni proficue per la propria carriera. Tasselli di una storia che Costantino D’Orazio riesce perfettamente a ricostruire fornendo al lettore, tra le righe, nelle parole dei personaggi, frammenti d’arte che portano dentro le opere di Raffaello, facendo rivivere tessere di storia dell’arte poco conosciute. Un’abile penna che racconta un genio della pittura rinascimentale.
Ilenia Maria Melis
Raffaello. Il giovane favoloso
di Costantino D’Orazio
Skira Editore
184 pagine

Mi presento, sono Ilenia Maria Melis e vivo a Roma, città dai mille volti, crocevia di culture.
Giornalista & blogger, laureata in Beni Culturali, curiosa per natura, da sempre appassionata di arte, archeologia e viaggi. Nascere in una città come Roma ha sicuramente stimolato il mio amore per l’antichità, per il bello; ogni angolo di questa città è un piccolo gioiello da scoprire, così come ogni borgo della nostra bella Italia.
Il viaggio diviene per me momento di scoperta, conoscenza, sorpresa; emozioni che desidero ogni giorno regalare a chi mi legge piantando il seme della curiosità tra le righe ed il desiderio di conoscere sempre cose nuove, che si tratti di arte o di cibo. E chissà che prima o poi questo semino non germogli e spinga sempre più persone a visitare nuove città, musei, a leggere libri e scoprire quel che di bello si nasconde dietro l’angolo.
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