Rocca Calascio, cosa vedere in uno dei luoghi più suggestivi d’Abruzzo – Ci sono luoghi che ti rapiscono per il loro fascino malinconico capace di raccontare storie appena accennate; in cui l’aria si fa densa all’echeggiare di saghe e leggende stratificatesi nel tempo; e Rocca Calascio è uno di questi luoghi magici da visitare in Abruzzo, Una meta molto apprezzata dai turisti e dal Cinema che qui ha stabilito i set di numerose pellicole di successo. Vediamo quindi come arrivare e cosa vedere a Rocca Calascio.
Tra i luoghi più suggestivi da vedere in Abruzzo non si può non citare Rocca Calascio, incantevole borgo medievale in provincia dell’Aquila, frazione di Calascio, noto per il suo castello arroccato tra le ruvide rocce.
Considerato uno dei simboli d’Abruzzo, il castello di Rocca Calascio è uno dei castelli più elevati d’Europa così come è posto su un alto crinale che domina le vallate circostanti (1460 s.l.m.). E passo dopo passo, procedendo lentamente verso la meta, comprenderete il motivo di tanto successo: avvolti da una leggera nebbia, vi lascerete trasportare dalle suggestioni emanate dalla Rocca che sin dagli anni Ottante del XX secolo fu utilizzata per numerose produzioni cinematografiche; tra i set più noti posso citare, Ladyhawke, Il nome della rosa, Il viaggio della sposa e The American con George Clooney.
Sommario
- Come arrivare a Rocca Calascio?
- Il borgo di Rocca Calascio
- La chiesa di Santa Maria della Pietà
- Il castello di Rocca Calascio
Come arrivare a Rocca Calascio?

(ph. Ilenia M. Melis)
Rocca Calascio cosa vedere in uno dei luoghi più suggestivi d’Abruzzo
Direzione Calascio, il piccolo borgo situato ai piedi della celebre Rocca abruzzese; una volta giunti in prossimità della meta, consiglio di parcheggiare lungo la strada cercando di non intralciare il traffico; una sbarra potrebbe fermare il vostro avvicinamento in auto al castello. Ma non temete: la salita è tranquillamente affrontabile in auto percorrendo la strada asfaltata. In tutto si tratta di circa 3 km, ma vi assicuro che ne vale la pena.
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Il borgo di Calascio

(ph. Ilenia M. Melis)
Come arrivare a Rocca Calascio
Lungo il sentiero, quando l’asfalto esaurisce il suo corso, iniziano a sbucare lungo la via piccole casupole, citazioni di un delizioso borgo medievale di cui rimangono ruderi, memoria di terremoti e abbandoni. Il piccolo borgo un tempo costituiva un unico organismo fortificato con il castello di Rocca Calascio. Seppur di dimensioni modeste, il borgo di Calascio anticipa le fascinazioni che si percepiranno una volta terminata la salita alla Rocca, con le sue case dal sapore antico e le sue botteghe, frammenti di una vita che non si arrende alle scosse nervose della terra.
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La chiesa di Santa Maria della Pietà
La salita continua e lentamente si fa più sconnessa sottomettendosi ai capricci della natura. E tutto un tratto, dietro a una curva ecco sbucare, candida, la chiesa di Santa Maria della Pietà, piccolo edificio religioso a pianta ottagonale.
Isolata rispetto al Castello, la chiesetta fu costruita tra la fine del Cinquecento e l’inizio del Seicento in segno di ringraziamento verso la Madonna per la vittoria ottenuta sui briganti dagli abitanti locali. La facciata barocca volge a mezzogiorno offrendo il suo volto al sole sfolgorante che illumina il cammino di chi si appresta a visitare il castello di Rocca Calascio.
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Il castello di Rocca Calascio

(ph. Ilenia M. Melis)
Cosa vedere a Rocca Calascio
Ma il nostro cammino non termina qui; e appena recuperate le forze, e una volta riempiti gli occhi di stupore per la delicata visione architettonica, continuiamo a inerpicarci agevolmente lungo la montagna. Già all’orizzonte si palesa imponente la rocca con la sua sagoma che emerge tra le nuvole, quasi in un abbraccio che assume connotati onirici.
Sì, perché sembra quasi che il mistero abbia preso forma nel cielo che le fa da scenario, nell’aria che si fa più fredda, nell’atmosfera densa che si tinge di soffici colori argentei. Se ne scorgono le imperfezioni, ma questo non scalfisce il suo fascino, non attenua l’emozione di vedere la Rocca ergersi tra le rocce.
Edificato nel XII secolo, il castello di Rocca Calascio fu vittima anch’esso dei sussulti della terra verificatesi nel 1703; seguì l’abbandono della Rocca, così come del sottostante borgo. Solo la fortuna cinematografica salvò nel XX secolo il castello dall’oblio. Oggi Rocca Calascio è una delle principali mete turistiche d’Abruzzo, inserita da National Geographic nella lista dei 15 castelli più belli al mondo.
Quattro torri angolari sorvegliavano le strutture interamente realizzate in pietra bianca locale a conci quadrati; all’interno, una scala a chiocciola si inerpica tra le stanze conducendo i visitatori al culmine della Rocca che apre le sue braccia al panorama sulla vallata sottostante. E ora è il momento di godere di ogni dettaglio di questo quadro dai morbidi contorni; dai giochi sinuosi in cui la luce rincorre l’ombra; è ora di ritemprarsi dalla fatiche dell’ascesa e respirare, finalmente, a pieni polmoni l’aria frizzante che ci solletica il viso con la sua gentile carezza.
Il nostro viaggio alla scoperta di Rocca Calascio giunge al termine; se siete alla ricerca di altri luoghi da visitare in Abruzzo, vi consiglio di curiosare nella sezione dedicata alla voce Viaggi/Italia/Abruzzo.
Appuntamento al prossimo itinerario con OrizzonteinViaggio. E se vi è piaciuto l’articolo, lasciatemi un commento.
Ilenia Maria Melis

Mi presento, sono Ilenia Maria Melis e vivo a Roma, città dai mille volti, crocevia di culture.
Giornalista & blogger, laureata in Beni Culturali, curiosa per natura, da sempre appassionata di arte, archeologia e viaggi. Nascere in una città come Roma ha sicuramente stimolato il mio amore per l’antichità, per il bello; ogni angolo di questa città è un piccolo gioiello da scoprire, così come ogni borgo della nostra bella Italia.
Il viaggio diviene per me momento di scoperta, conoscenza, sorpresa; emozioni che desidero ogni giorno regalare a chi mi legge piantando il seme della curiosità tra le righe ed il desiderio di conoscere sempre cose nuove, che si tratti di arte o di cibo. E chissà che prima o poi questo semino non germogli e spinga sempre più persone a visitare nuove città, musei, a leggere libri e scoprire quel che di bello si nasconde dietro l’angolo.
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