Vai al contenuto

Storie dell’arte per quasi principianti. Il libro di Valter Curzi

    Storie dell'arte per quasi principianti, Valter Curzi - Orizzonte Cultura

    Un libro che risponde ad una necessità, quella di rendere l’arte maggiormente fruibile e comprensibile, anche ai non addetti ai lavori. Troppo spesso chi abita in città dal forte tenore culturale, come ad esempio Roma, è talmente assuefatto alla bellezza da non saperne coglierne le sfumature, da non saper vedere con occhi nuovi ciò che lo circonda. Talvolta è anche il vuoto culturale che rende difficoltosa la fruibilità dell’arte. Proprio su queste tracce si interroga il libro di Valter Curzi, un’opera che vuole trasformare l’incontro con l’opera d’arte in una festa dove consapevolezza e godimento dialogano tra loro.

    Un testo indirizzato sì agli storici dell’arte principianti, ma non solo: anche a chi ha voglia e curiosità di vedere le cose attraverso punti di vista differenti; ai curiosi che riescono a non essere sempre accondiscendenti accettando tutto ciò che gli viene detto. Un invito all’arte studiato anche in virtù di un’importante riflessione: bisogna infatti considerare che difficilmente ciò che non è comprensibile entrerà di merito tra gli “oggetti” della conservazione. E questo dovrebbe farci pensare.

    Prendendo in prestito la definizione di Erwin Panofsky, l’opera d’arte è l’oggetto di un’esperienza estetica in cui si condensano forma, idea e contenuto, tre elementi legati alla consuetudine visiva del fruitore, ma anche alla sua “attrezzatura culturale”. Un bagaglio culturale che si diversifica in base al territorio di appartenenza ed alle discipline di studi incontrate nell’arco della vita. Proprio su questi fattori si deve basare l’esperienza offerta dallo storico dell’arte; questi deve, infatti, essere in grado di offrire un’esperienza estetica al fruitore moltiplicandone la percezione visiva ma anche emozionale. Questo deve essere l’imperativo soprattutto in un Paese che ha fatto della continuità artistica il fondamento della propria storia. Una bussola per sapersi orientare nella ricchezza impareggiabile del nostro patrimonio artistico, imparando a leggerne strade, monumenti ed opere. Nuove forme che hanno caratterizzato i secoli, ancora oggi ricche di fascino. Una memoria dell’occhio, caratteristica precipua degli storici dell’arte, che si fonde con la capacità di dare un senso alla raccolta di immagini, dando un senso cronologico e storico alle stesse.

    LEGGI ANCHE   Vasari per Bindo Altoviti: il Cristo portacroce

    Curzi Storie arte per quasi principianti
    Storie dell’arte per quasi principianti. Il libro di Valter Curzi

    Storie dell’arte per quasi principianti di Valter Curzi si dimostra essere una lettura che invita il lettore a guardare le cose con occhi nuovi tracciando ramificazioni attraverso la letteratura e la storia dell’arte. Un gioco di rimandi continui tra ciò che è dentro e ciò che è fuori il museo articolato in cinque capitoli, dieci conversazioni, che affrontano la storia dell’arte tra Quattrocento e Settecento.

    Un libro che può apparire difficile ma che si legge con facilità immergendo il lettore nelle vicissitudini degli artisti, entrando nelle botteghe dell’arte in cui si sono creati grandi capolavori. Un uso approfondito della ricerca storica applicata per meglio comprendere i fenomeni artistici. La risposta ad una domanda: cosa fa chi guarda l’opera d’arte? Un quesito spinoso che ha sia una risposta individuale che sociale. Così Valter Curzi, un professore, si rivolge a studenti i quali hanno sì fatto una scelta sociale, ma offrendo loro infiniti modi sfruttabili anche da un quasi principiante. Il principio di un progetto di ricerca su se stessi che ha inizio nel momento in cui è il docente stesso a mettersi in dubbio interrogandosi su cosa stia facendo nel momento dell’insegnamento.

    Guardare, ripeto spesso, non significa saper vedere e tantomeno comprendere. Anche l’attitudine nell’esercizio di lettura di un dipinto richiede un’educazione dell’occhio facilitata dalla visione diretta dell’opera d’arte. C’è bisogno di tempo e di qualche conoscenza per sapere decifrare un soggetto e per cogliere logiche spaziali e soluzioni compositive apparentemente banali ma non scontate, soprattutto se si considera che la cultura visiva dell’artista…”.  

    (Valter Curzi, Storie dell’arte per quasi principianti)

    LEGGI ANCHE   In mostra l’obiettivo sensibile di Robert Mapplethorpe

    Valter Curzi considera il linguaggio un elemento strutturale e non una veste di contenuti che calibrano la comunicazione in base al livello di intelligenza di chi si pone di fronte all’opera d’arte: una sensibilità nel cogliere contenuti, più o meno nascosti, secondo la capacità culturale di chi guarda. Contenuti che, nella loro purezza, non sono messi radicalmente in discussione. Un linguaggio semplice, usato in base all’interlocutore a cui si rivolge.

    Il punto di vista è quello di un professore capace di porsi domande, di interrogarsi riguardo a cosa accade fuori dall’aula, a cosa vede chi si pone di fronte all’opera d’arte. Ed è in quel preciso istante che le informazioni si radicano nella percezione di chi legge grazie ad esempi di lettura che suscitano curiosità. Un libro dall’effetto irradiante, in cui i temi trattati sono scelti in base alla loro esemplarità.

    Così Valter Curzi nel suo Storie dell’arte per quasi principianti offre un modello, un modo sistematico per interpretare l’opera d’arte, offrendo strumenti che rendano il patrimonio maggiormente fruibile, ma soprattutto più semplice da comprendere. Ne risulta un libro di testo sulla metodologia della storia dell’arte ricco di esempi intriganti, tutti da scoprire, come quello della Derelitta attribuita a Sandro Botticelli; un esempio di lettura iconografia erronea mediata dalla letteratura Ottocentesca.

    Ilenia Maria Melis

    Storie dell’arte per quasi principianti

    di Valter Curzi

    160 pp.

    19,00 Euro

    Skira editore

    Rispondi

    %d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: