Torna in vita la Domus di Tito Macro ad Aquileia – Dopo un innovativo progetto di valorizzazione e ricostruzione degli ambienti, ritorna in vita la Domus di Tito Macro ad Aquileia, una tra le più vaste dimore di epoca romana tra quelle rinvenute nel Nord Italia, un unicum in Europa. Una ricostruzione coinvolgente che con l’ausilio di apparati museali, permetterà al visitatore di immergersi nei volumi della Domus.
6 milioni di Euro; questo il costo dell’importante progetto di valorizzazione che ha riportato in vita la Domus di Tito Macro ad Aquileia, assicurando la conservazione dei reperti esistenti e garantendo la fruibilità del sito. Un progetto promosso dalla Fondazione Aquileia e finanziato dalla Regione Friuli Venezia Giulia con il contributo di ALES S.p.A., società in house del MIBACT.
Una ricostruzione coinvolgente grazie alla quale il visitatore avrà la possibilità di immergersi nei volumi della Domus di Tito Macro in un affascinate viaggio nel tempo.
“Si tratta di un’impresa particolarmente lunga e complessa ma anche appassionante, frutto di un lavoro corale, di riflessioni, discussioni e scelte non banali, mirate a trovare un equilibrio tra tutela, restauro e ricostruzione filologica, leggibilità e godibilità. Il risultato consente di apprezzare in modo nuovo i resti archeologici, restituendo loro atmosfere, luci e volumi”, ha dichiarato Simonetta Bonomi, Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio del Friuli Venezia Giulia.
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La Domus romana di Tito Macro ad Aquileia
Una superficie di 1.700 metri quadrati in cui si estende un’abitazione di circa 77 metri di lunghezza e 25 di larghezza inserita tra due strade lastricate (decumani) in uno degli isolati meridionali della colonia fondata nel 181 a.C.: questi i numeri della Domus di Tito Macro, una delle più baste dimore di epoca romana rinvenute nel Nord Italia.
Indagata prima negli anni Cinquanta e successivamente tra il 2009 ed il 2015, la Domus fu costruita nel I secolo a.C. e vissuta in modo ininterrotto fino al IV secolo d.C. Il ritrovamento di un peso in pietra con maniglia in ferro con l’iscrizione T.MACR. ne conferma l’attribuzione a Tito Macro, facoltoso abitante di Aquileia.
Il tenore di vita dei proprietari è ben testimoniato dal rinvenimento di un prezioso anello in oro e pasta vitrea databile al II-III secolo d.C., e quello di oltre 1.200 monete tra le quali spicca il sesterzio di Massimino il Trace (235-236 d.C.), l’imperatore che trovò la morte per mano dei propri soldati proprio ad Aquileia.
Attraversato un atrio a quattro colonne dotato di pozzo e vasca centrale per la raccolta dell’acqua, si accedeva alla casa; in asse con l’ingresso, era la sala da ricevimento del padrone di casa (tablino), ornata da un ricco pavimento musivo. Nella parte retrostante era il giardino, dotato di fontana e circondato da un corridoio con mosaici. Su di esso si apriva la sala di rappresentanza; mentre a sud era il triclinio, affiancato da zone giorno ed una stanza da letto (cubicolo). A nord era, invece, la cucina, dotata di un bancone in muratura; nella parte orientale, quattro botteghe e una panetteria con tanto di forno per la panificazione di cui rimangono alcuni resti.
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Il progetto di restauro
L’articolato progetto di valorizzazione ha previsto la risistemazione dell’area della Domus volta a garantire una più ampia fruibilità, nonché l’installazione di una copertura in laterizio monocromo sostenuta da pilastri in rosso pompeiano. Grazie agli interventi eseguiti, il pubblico avrà la possibilità di entrare in un’antica dimora romana comprendendone l’articolazione.
Pulitura e consolidamento sono, inoltre, le altre operazioni effettuate, a cui si aggiunge la protezione di pavimenti musivi, databili tra la fine del I secolo a.C. e la metà del I secolo d.C., per una superficie di 320 metri quadrati. Interventi arricchiti da un allestimento multimediale volto a ricostruire, attraverso l’utilizzo delle moderne tecnologie, le caratteristiche degli ambienti e delle pavimentazioni.
“La valorizzazione della Domus di Tito Macro rappresenta un punto importante di un percorso che la Fondazione Aquileia segue da tempo, allo scopo di raggiungere una migliore fruibilità dei resti della grande città romana. L’obiettivo è rendere ‘parlanti’ i reperti archeologici e le grandi opere d’arte conservate ad Aquileia, aiutando la comprensione nel contesto originalissimo di una città che fu punto d’incontro della romanità con il mondo balcanico e con quello nordafricano e mediorientale. Confidiamo che la Domus di Tito Macro possa richiamare ulteriormente l’attenzione del pubblico, unendosi così ad altri due grandi edifici costruiti dalla Fondazione, l’Aula Meridionale e la Domus Episcopale, che attraggono ogni anno 60.000 visitatori ciascuno” ha dichiarato l’Ambasciatore Antonio Zanardi Landi, Presidente della Fondazione Aquileia.
Ilenia Maria Melis
Area Archeologica di Aquileia – Domus di Tito Macro
Via Antica – Aquileia (UD)

Mi presento, sono Ilenia Maria Melis e vivo a Roma, città dai mille volti, crocevia di culture.
Giornalista & blogger, laureata in Beni Culturali, curiosa per natura, da sempre appassionata di arte, archeologia e viaggi. Nascere in una città come Roma ha sicuramente stimolato il mio amore per l’antichità, per il bello; ogni angolo di questa città è un piccolo gioiello da scoprire, così come ogni borgo della nostra bella Italia.
Il viaggio diviene per me momento di scoperta, conoscenza, sorpresa; emozioni che desidero ogni giorno regalare a chi mi legge piantando il seme della curiosità tra le righe ed il desiderio di conoscere sempre cose nuove, che si tratti di arte o di cibo. E chissà che prima o poi questo semino non germogli e spinga sempre più persone a visitare nuove città, musei, a leggere libri e scoprire quel che di bello si nasconde dietro l’angolo.
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Queste ville antiche mi fanno impazzire. Quando poi vedi i restauratori all’opera, come sul mosaico, ti rendi conto di che lavoro pazzesco ci sia dietro all’aprirle al pubblico!
vero, un lavoro accurato e certosino