Tota Italia, la mostra alle Scuderie del Quirinale – Alle Scuderie del Quirinale, Tota Italia. Alle origini di una Nazione, la mostra curata da Massimo Osanna e Stéphane Verger che fino al 25 luglio 2021 racconterà il processo di romanizzazione del nostro Paese, mosaico di genti e tradizioni. Un percorso attraverso le tappe che condussero all’unificazione sotto le insegne di Roma, dal IV secolo a.C. sino all’età giulio-claudia.
Inaugurata alle Scuderie del Quirinale lo scorso 12 maggio alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, Tota Italia, la mostra che, riprendendo già nel titolo la formula del giuramento di Augusto, ripercorre, passo dopo passo, le tappe che condussero Roma a conquistare il proprio ruolo e il proprio spazio relazionandosi con culture e popoli della scena Mediterranea. Momenti che anticiparono quell’unificazione sotto il segno di Roma che non le impedì di conservare la propria suddivisione in regioni, ricchezza e varietà delle nostre tradizioni.
Un percorso attraverso 400 reperti tra statue, elementi d’arredo e ceramiche, opere significative di una varietà espressiva che concorre alla formazione dell’Italia augustea e dell’Impero. Un percorso espositivo che si snoda attraverso due filoni: la varietà dei popoli italici prima dell’unificazione romana e la fase successiva all’unificazione romana dalle guerre puniche sino all’età di Augusto.
Tutti Romani
“Ormai (gli Italici) sono tutti Romani.”
(Strab. V 1,10)
Così affermava il geografo Strabone agli inizi del I sec. a.C. parlando dell’Italia. Una condizione merito del sistema politico creato da Augusto. Il principato, per lui, rappresentava il punto di arrivo di un processo che aveva portato Roma alla conquista dell’Italia e alla costruzione di un impero universale. Un mosaico di disuguaglianze che sotto una corretta amministrazione aveva garantito pace, sicurezza e prosperità.
Roma, una città che il Principe trovò di mattoni e ricostruì in marmo; un rinnovamento edilizio attuato secondo gli ordini architettonici e gli stili ornamentali propri dell’arte greca che doveva essere parte di un rinnovamento culturale, etico e religioso. Tra i restauri più noto, quello dell’antico tempo di Giove Feretino in cui Romolo aveva consacrato l’armatura di Acron, re di Caesina, ucciso in duello (Res Gestae 19,2).
Un’iniziativa che lo poneva sulla scia del primo re di Roma eleggendolo a rifondatore della città.
È il 32 a.C. quando le comunità d’Italia prestano spontaneamente giuramento a favore della guerra contro Marco Antonio; un atto abilmente sfruttato anche ai fini dell’autorappresentazione del Princeps. Un concetto di unione già applicato nel 90 A.C. dagli Italici nel corso della guerra sociale contro Roma. Un processo di unificazione che toccherà il suo culmine con l’età di Augusto divenendo un formidabile strumento di consenso: la diversità divine collante dell’identità interna di una nazione nata da un mosaico di culture e popoli. E come cementare l’identità interna di una nazione se non attraverso i tratti della vita quotidiana, i rituali, l’architettura e le decorazioni pittoriche, simboli concreti dell’appartenenza ad un’unica cultura.
Un nuovo ordine politico che garantiva pace e prosperità alla collettività e alle colonie che lo stesso Augusto nelle Res Gestae si vantava di aver fondato.
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Le opere in mostra
Un viaggio tra i popoli italici; un’occasione unica per vedere riuniti reperti dall’alto valore storico provenienti dalle maggiori realtà museali presenti sul territorio italiano. Opere come il Trono decorato a rilievo delle Gallerie Nazionali Barberini di Roma, il Pugilatore e il Busto di Ottavia Minore del Museo Nazionale Romano – Palazzo Massimo alle Terme. E ancora, l’eccezionale Sostegno di mensa con due grifoni che attaccano un cerbiatto del Museo Civico di Ascoli Satriano o il celebre Rilievo con scena di battaglia tra un cavaliere greco e un persiano custodito presso il Museo Archeologico Nazionale di Taranto.
Trentasei prestatori fra Musei Statali, Civici e Soprintendenze di Stato che dal Veneto alla Calabria hanno fatto rete per raccontare le origini della storia del nostro Paese in un momento cruciale per il patrimonio culturale animando gli animi di un sentimento di rinascita.
Ilenia Maria Melis
Tota Italia. Alle Origini di una Nazione
Scuderie del Quirinale
via XXIV Maggio, 16 – Roma
fino al 25 luglio 2021
CATALOGO EDITO ARTEM

Mi presento, sono Ilenia Maria Melis e vivo a Roma, città dai mille volti, crocevia di culture.
Giornalista & blogger, laureata in Beni Culturali, curiosa per natura, da sempre appassionata di arte, archeologia e viaggi. Nascere in una città come Roma ha sicuramente stimolato il mio amore per l’antichità, per il bello; ogni angolo di questa città è un piccolo gioiello da scoprire, così come ogni borgo della nostra bella Italia.
Il viaggio diviene per me momento di scoperta, conoscenza, sorpresa; emozioni che desidero ogni giorno regalare a chi mi legge piantando il seme della curiosità tra le righe ed il desiderio di conoscere sempre cose nuove, che si tratti di arte o di cibo. E chissà che prima o poi questo semino non germogli e spinga sempre più persone a visitare nuove città, musei, a leggere libri e scoprire quel che di bello si nasconde dietro l’angolo.
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