Umbria in 5 tappe, cosa vedere tra Orvieto e Montefalco – Il nostro paese offre numerose opportunità se si vuole programmare una vacanza: non solo mare o montagna, ma territori ricchi di storia, bellezze architettoniche e naturalistiche, saperi e sapori che ci invidiano in ogni angolo del monto. Tra tutti, quindi, come non dedicare un itinerario all’Umbria, cuore verde dell’Italia. Un viaggio in 5 tappe che vi porterà a scoprire luoghi più o meno conosciuti tra Orvieto e Montefalco.
Scoprire l’Umbria in 5 tappe è possibile con un’attenta selezione dei luoghi da cosa vedere tra Orvieto e Montefalco. Scopriamoli insieme.
Sommario
- Prima tappa: Orvieto
- Seconda tappa: La Scarzuola
- Terza tappa: Deruta
- Quarta tappa: Bevagna
- Ultima tappa: Montefalco
- Dove dormire in Umbria?
- Borghi e paesi in Umbria

Prima tappa: Orvieto
Dall’alto di una rupe di tufo, Orvieto domina la valle del fiume Paglia, affluente di destra del Tevere. Le sue origini risalgono all’epoca etrusca anche se sono stati individuati insediamenti umani risalenti al VII sec. a.C.
La cittadina si presenta come una piccola bomboniera, con le sue stradine luminose, le case di pietra decorate con fiori variegati. Numerosi i luoghi da visitare, ma quelli da non perdere sono sicuramente il Duomo ed il celebre Pozzo di S. Patrizio.

Disegnato in stile romanico probabilmente da Arnolfo di Cambio, il Duomo di Orvieto, vide l’avvicendarsi di vari artisti (solo per la facciata se ne contano 20). Iniziato nel XIII secolo, dona al visitatore un insieme di emozioni senza tempo. Se già la magnificenza della facciata con i suoi tralci che si avviluppano sinuosi non fosse bastata a sorprendere, ecco che all’interno l’alternarsi delle fasce in bianco e nero, conduce otticamente verso la vetrata absidale. La luce filtra lieve; un organo suona mentre nell’aria si diffonde l’odore d’incenso. Sul transetto di destra è poi il tempo di dedicarsi alla Cappella di San Brizio, in un rincorrersi di una moltitudine di immagini che affolla lo sguardo.
Dalla luce alla sua assenza in un viaggio al centro della Terra, o quasi: eccoci scendere al Pozzo di San Patrizio, un’opera di ingegneria realizzata verso la prima metà del XVI secolo da Antonio da Sangallo il Giovane. Due rampe elicoidali si avvolgono come viti senza fine sprofondando per 54 metri. Per cimentarvi in questa esperienza suggestiva consigliamo scarpe comode.
INFO: Duomo di Orvieto, piazza del Duomo, 26 – Orvieto (TR)
biglietto unico 5,00 Euro
Pozzo di San Patrizio
biglietto intero 5,00 Euro
Seconda tappa: La Scarzuola

(ph. Ilenia M. Melis)
Visita alla Scazuola di Tomaso Buzzi
Adiacente al convento fondato da San Francesco, la Scarzuola è una “macchina teatrale” ideata e concepita dall’architetto Tomaso Buzzi tra il 1958 ed il 1978. Deve il suo nome ad una pianta palustre, la scarza, che il poverello di Assisi utilizzò per costruirsi una capanna.
Si tratta di un complesso di edifici che hanno del surreale e che ricordano quelli del Parco dei Mostri di Bomarzo. Una città ideale costituita da sette scene teatrali, metafore di vita, lungo un tracciato a spirale basato su conoscenze esoteriche ed intuizioni dello stesso artista. Un percorso iniziatico durante il quale è necessario abbandonare gli schemi per percepire la musica delle pietre; un volo della fantasia che si è fatto pietra.
INFO: La Scarzuola, località Montegiove – Montegabbione (TR)
biglietto intero 10,00 Euro
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Terza tappa: Deruta

(ph. Ilenia M. Melis)
A Deruta la fanno da padroni le antiche fornaci adibite alla produzione della ceramica; una tradizione che sin dal Medioevo vantava di essere una delle più importanti in Italia. Un ciclo che continua ancora oggi spaziando dai prodotti di uso comune sino alle placche votive; motivi che attingono alla memoria con colori e forme che rubano il cuore.
A tal proposito, una visita la merita il Museo della Ceramica che custodisce preziose maioliche per un’immersione totale nei colori.
INFO: Museo Regionale della Ceramica di Deruta, largo San Francesco – Deruta (PG)
biglietto intero 7,00 Euro
Quarta tappa: Bevagna

(ph. Ilenia M. Melis)
Piccolo gioiello umbro, Bevagna è abbracciata da un’imponente cinta muraria che la cinge quasi interamente lungo il suo perimetro.
Oltre alle chiese di San Michele e San Silvestro, una visita la meritano i resti risalenti all’epoca romana: un tempio, un teatro ed una costruzione termale tutti risalenti al II secolo d.C. e che conservano al loro interno splendidi esempi di mosaico a soggetto mitologico tratti dal repertorio marino.
Ultima tappa: Montefalco

Eccoci alla fine del nostro viaggio; ultima tappa Montefalco, nota soprattutto per il suo vino, il Sagrantino. Proprio a questo vitigno sono dedicate le vigne della splendida campagna circostante.
Entrati in città consiglio di visitare la chiesa-museo di San Francesco, una sintesi di storia, cultura e tradizione di Montefalco. Costruita tra il 1335 e il 1338 dai frati minori, fu il terzo insediamento francescano nell’ambito montefalchese, ma il primo entro le mura. Qui gli affreschi di Benozzo Gozzoli denominati Storie della vita di San Francesco, ed una Natività del Perugino.
E dopo una piacevole passeggiata per le viuzze sulle tracce di antichi vitigni, perché non appagare il corpo con un po’ di buon vino addentrandosi in uno delle numerose cantine che costellano i dintorni di Montefalco. C’è solo l’imbarazzo della scelta.
INFO: Complesso Museale di San Francesco, via Ringhiera Umbra, 6 – Montefalco (PG)
biglietto intero 7,00 Euro
Dove dormire in Umbria?
In questo girovagare in lungo in largo è necessario un luogo accogliente in cui sostare per la notte; se volete rilassarvi e godere del silenzio e della natura, nonché di uno splendido paesaggio, il mio consiglio cade su un B&B in pietra che vi rimarrà nel cuore. A 40 km da Todi, 20 da Perugia e 14 km da Marsciano, La Corte del Daino offre ai suoi visitatori camere dotate di ogni confort ed un giardino curato in cui far colazione la mattina o rilassarsi dopo le lunghe giornate.
INFO: La Corte del Daino,
Borghi e paesi in Umbria
L’Umbria è fatta anche di piccole realtà, piccoli borghi dimenticati che regalano scorci suggestivi e frammenti di vita semplici in cui riscoprire l’eco del silenzio. Solo per citarne alcuni che abbiamo visitato, Panicale, Montecastello di Vibio, Montegabbione, Paciano, San Venanzo (dove potrete assaggiare la Sella, tipico salume tutto da gustare), Tavernelle.
Ora non vi resta che prenotare: buon viaggio!
Ilenia Maria Melis
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Mi presento, sono Ilenia Maria Melis e vivo a Roma, città dai mille volti, crocevia di culture.
Giornalista & blogger, laureata in Beni Culturali, curiosa per natura, da sempre appassionata di arte, archeologia e viaggi. Nascere in una città come Roma ha sicuramente stimolato il mio amore per l’antichità, per il bello; ogni angolo di questa città è un piccolo gioiello da scoprire, così come ogni borgo della nostra bella Italia.
Il viaggio diviene per me momento di scoperta, conoscenza, sorpresa; emozioni che desidero ogni giorno regalare a chi mi legge piantando il seme della curiosità tra le righe ed il desiderio di conoscere sempre cose nuove, che si tratti di arte o di cibo. E chissà che prima o poi questo semino non germogli e spinga sempre più persone a visitare nuove città, musei, a leggere libri e scoprire quel che di bello si nasconde dietro l’angolo.
Per maggiori info ABOUT
Anche io questa estate ho girato un po’ per l’Umbria, e senza dubbio le tappe da te citate sono fondamentali… Da non perdere anche la Scarzuola, poco conosciuta ma che merita una visita!
Sì, veramente molto suggestiva anche La Scarzuola, vale un viaggio per la sua particolarità