Visitare Parma in 3 giorni, itinerario tra arte e buon cibo – Eletta Capitale Italiana della Cultura 2020, Parma brulica di un’intensa cultura che pone al proprio centro la musica, l’arte ed il mangiar bene. A piedi o in bici, impossibile non rimanere ammaliati dal fascino discreto di questa cittadina dell’Emilia Romagna che custodisce importanti opere del Correggio e del Parmigianino, antica capitale del ducato di Parma e Piacenza, capitale gastronomica italiana. Ecco quindi un itinerario per godere delle maggiori bellezze di Parma senza tralasciare qualche pausa di puro gusto parmigiano. Buon viaggio!
Una città dalle mille sfaccettare, in cui i tempi sono scanditi da note musicali che echeggiano lungo le sue vie, interrotte solo dal vociare della gente; ed è proprio passeggiando negli intermezzi di una storia che ha attraversato secoli, che emergono sentimenti e visioni dal passato in un arcobaleno di arti e tradizioni culinarie parmigiane che si traducono in esperienze da vivere. Perdendomi in queste fascinazioni nasce un itinerario tra arte e buon cibo che invita a visitare Parma in 3 giorni con la promessa di tornare a scoprire nuovi angoli della Capitale Italiana della Cultura 2020. Si parte!
Sommario
- Il Teatro Regio di Parma
- Palazzo della Pilotta
- Basilica di Santa Maria della Steccata
- Duomo di Parma
- La Camera di San Paolo
- Parco Ducale
- Museo Casa Natale Arturo Toscanini
- Certosa di Parma
- I dintorni di Parma: la Reggia di Colorno
- Parma da mangiare: il Parmigiano Reggiano, visita al caseificio
- Dove dormire a Parma?
Il Teatro Regio di Parma

Visitare Parma in 3 giorni itinerario tra arte e buon cibo
Cosa vedere a Parma
Un itinerario a Parma non può che partire dalla sua musica, simbolo della città, e quindi dal suo importante teatro, il Teatro Regio, voluto dalla duchessa Maria Luigia di Parma che ne sollecitò la costruzione (1821) preso atto che il vecchio Teatro Ducale non poteva più assolvere alle necessità della città.
Oltrepassata una facciata neoclassica si accede al foyer che accoglie il visitatore circondandolo con ori e marmi; un punto di raccolta scaldato un tempo da tre grate, oggi chiuse, che soffiavano aria calda per ritemprare gli ospiti. Un teatro che ad oggi conserva quasi totalmente l’allestimento originale dell’epoca di Maria Luigia, nota anche come Maria Luisa d’Austria, seconda moglie di Napoleone. Primogenita della casa imperiale d’Austria, Maria Luigia fu una donna dalla profonda umanità, sensibile ed attenta alle necessità dei più deboli, tanto che a lei si deve la costruzione di ospedali ed orfanotrofi; appassionata di musica e cultura, decise di dedicarsi alla città di Parma ed al Ducato, facendo costruire un teatro affinché tutti potessero godere dell’arte.
“Ho nelle mani il modo di rendere felice quattrocentomila anime: di proteggere le scienze e le arti […]. I parmigiani, melomani e gourmet, non chiedono di meglio come programma politico”. |
(Maria Luigia, duchessa di Parma. Lettera ai familiari, 1816) |
Lasciato alle spalle il foyer si apre dinanzi agli occhi la platea di forma ellittica con i suoi 118 palchi disposti su quattro file; sottoposta ad un rimodernamento degli ornati nel 1853, su richiesta del duca Carlo III di Borbone, la platea si spalanca nei suoi bianchi e rossi incorniciati da ori. Sul soffitto, decorato da Giovan Battista Borghesi nel 1828, campeggiano, invece, le figure dei più grandi drammaturghi (Seneca, Goldoni, Alfieri, Euripide, Plauto, Aristofane e Metastasio).
Una curiosità: a Parma la musica va a braccetto con il gusto, infatti, ancora oggi le famiglie si riuniscono prima degli spettacoli nei retropalchi, ereditati di padre in figlio, dai rampolli delle famiglie notabili, per pasteggiare assieme.
INFO: Teatro Regio di Parma, Strada Garibaldi, 16/a – Parma
biglietto intero 5,00 Euro
www.teatroregioparma.it/visita-il-teatro-regio
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Palazzo della Pilotta

Visitare Parma in 3 giorni itinerario tra arte e buon cibo
Parma in poco tempo
Si deve probabilmente agli ultimi anni del ducato di Ottavio Farnese (1547-1586) la realizzazione del Palazzo della Pilotta, contenitore di servizi della corte dei Farnese atto ad integrare il sistema delle residenze del ducato. Un progetto di Francesco Paciotto in cui i lunghi corridoi davano vita ad una cittadella; un complesso il cui nome deriva dal gioco nobiliare della pelota che si praticava nei cortili nel corso delle occasioni di rappresentanza. Attualmente al suo interno sono ospitati ben 5 musei in un concentrato di cultura che soddisfa ogni gusto: il Teatro Farnese, il Museo Archeologico Nazionale, la Galleria Nazionale, la Biblioteca Palatina ed il Museo Bodoniano che raccoglie punzoni, matrici e suppellettile tipografico-fusoria dell’officina di Giambattista Bodoni. Un consiglio: controllate bene gli orari di apertura per non incorrere in errore e trovare una di queste meraviglie chiuse.
Il Teatro Farnese

Visitare Parma in 3 giorni itinerario tra arte e buon cibo
È il 1618 quando il duca Ranuccio I convoca Giovan Battista Aleotti, detto l’Argenta, per commissionargli la costruzione di un teatro per festeggiare sfarzosamente la sosta di Cosimo II de’ Medici a Parma in occasione di un viaggio a Milano per recarsi alla tomba di Carlo Borromeo. E cosa c’è di meglio di uno scenografo per progettare un teatro in cui si respirino sfarzo e ricchezza? Reduce da un’accurata ricerca architettonica presso le corti italiane, l’Argenta, realizza un teatro ligneo provvisto di un sistema ingegneristico per scenografie mobili che dapprima nasce quale opera temporanea per impressionare il potente dignitario. E sicuramente avrebbe impressionato Cosimo II de’ Medici che, costretto ad annullare il viaggio per l’insorgere della malattia, non vedrà mai questo capolavoro dell’architettura. Realizzato, nell’antica sala d’arme, sul modello del Teatro Olimpico palladiano di Vicenza, il Teatro Regio accoglie il visitatore con il suo legno rosso del Friuli stuccato per simulare l’utilizzo del marmo; la luce calda circonda una platea capace di ospitare fino a 3000 persone. Uno spazio della meraviglia che non cessa di sorprendere.
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La Galleria Nazionale

Galleria Nazionale, Complesso della Pilotta, Parma
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Spostata da Roma a Parma verso la metà del XVII secolo la celebre collezione Farnese, sancì l’affermazione di Parma a capitale culturale dell’Europa. Un privilegio che ebbe vita breve, però; è il 1734 quando l’intera raccolta è trasferita a Napoli su volontà di Carlo di Borbone. Una spoliazione che lasciò denudate le residenze del ducato ma a cui già nel 1748 il duca Filippo di Borbone e la moglie Luisa Elisabetta di Francia sapranno porre rimedio. Si deve a Maria Luigia d’Austria la trasformazione della Galleria in un museo che doveva dare il massimo risalto alle opere; opere prestigiose in cui si susseguono Leonardo da Vinci, il Correggio, Antonio Canova, il Canaletto, El Greco. Ed è proprio percorrendo le sale volute da Maria Luigia agli inizi dell’Ottocento che ci si imbatte nella splendida opera di Francesco Mazzola detto il Parmigianino, la Schiava Turca (1530); una donna con turbante e pennacchio nella sinistra guarda maliziosamente lo spettatore incantato da tanta delicata bellezza. Abbigliata come in uso per le nobildonne del Cinquecento, la fanciulla reca tra le dita affusolate un ventaglio di piume dall’estremo virtuosismo pittorico. Osservandone il dettaglio è quasi possible percepirne l’eterea consistenza e morbidezza tra le mani. Solo uno degli artefici propri di un grande pittore.
INFO: Complesso Monumentale della Pilotta, piazzale della Pilotta, 15 – Parma
biglietto intero 10,00 Euro
Basilica di Santa Maria della Steccata

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A pochi passi dal Complesso della Pilotta è la chiesa di Santa Maria della Steccata, un edificio ad impianto a croce greca che ricorda la soluzione ideata dal Bramante per la Basilica di San Pietro in Vaticano. Esempio di Rinascimento a Parma, la chiesa fu eretta ad opera di Bernardino e Giovanni Francesco Zaccagni tra il 1521 e il 1539. Siamo alla fine del XIV secolo quando sulla facciata della chiesa viene realizzato un dipinto raffigurante la Madonna che allatta; divenuto oggetto di culto da parte dei parmigiani e dei pellegrini, il dipinto fu protetto da uno steccato: da qui l’epiteto associato alla titolare della basilica.

Visitare Parma in 3 giorni itinerario tra arte e buon cibo

Visitare Parma in 3 giorni itinerario tra arte e buon cibo
Ma ciò che oggi attira orde di turisti e curiosi forse non è più il santo dipinto, ma l’affresco che impreziosisce il sottarco che sovrasta l’altare maggiore: si tratta, infatti, dell’ultima opera realizzata dal Parmigianino. In un mondo fantastico fatto di animali, fiori e frutta, tre vergini savie affrontano otticamente tre vergini stolte; una rappresentazione attinta dalle parabole di Gesù. Le fanciulle, slanciate ed eleganti, sono illuminate ad arte dai bagliori delle lampade che sorreggono leggiadramente; una ricerca di perfezione abilmente raggiunta dal Parmigianino.
INFO: Basilica di Santa Maria della Steccata, piazza della Steccata, 9 – Parma
ingresso gratuito
Duomo di Parma

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Uno dei più preziosi tesori della città, 900 anni di storia per uno scrigno che custodisce sacralità, storia ed arte declinata in capolavori come i bassorilievi di Benedetto Antelani e gli affreschi del Correggio.
Cattedrale di Santa Maria Assunta a Parma

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Edificata dal 1074 in seguito ad un incendio che distrusse la precedente basilica paleocristiana, la Cattedrale di Santa Maria Assunta è un connubio tra scultura romanica e pittura rinascimentale. Un suggestivo luogo di fede che incanta il visitatore per la ricchezza e lo sfarzo dei decori accompagnandolo in un cammino che conduce alla luce.

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Ma il vero capolavoro è rappresentato senza ombra di dubbio dalla cupola affrescata dal Correggio; una grandiosa opera prospettica che pone al centro la Vergine nel momento dell’assunzione in cielo. Ponendosi al di sotto della cupola si ha la sensazione che questa si apra dinanzi ai nostri occhi lasciando entrare una porzione di cielo pronta ad accogliere la Vergine. Una tecnica sopraffina quella di Antonio Allegri detto Correggio, che si fonde con una teatralità capace di raccontare un evento soprannaturale. Le nuvole acquistano consistenza, movimento, e nel turbine di personaggi, la Vergine si libra leggera verso l’alto in un divenire che ha del cinematografico. La luce fa il resto conferendo un alone di sacralità all’opera.
Battistero di San Giovanni Battista a Parma

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Monumento tra i più significativi del passaggio dal romanico al gotico, il Battistero di Parma fu progettato da Benedetto Antelami e costruito tra il 1196 ed il 1216. All’ingresso del Vescovo era riservato il portale che guarda verso nord; qui, nella lunetta superiore, la Vergine incoronata reca in braccio Gesù benedicente; ai lati la genealogia della discendenza del Messia.

Visitare Parma in 3 giorni itinerario tra arte e buon cibo
All’interno la cupola crea fascinazioni che si ispirano ai modelli iconografici bizantini. La volta, suddivisa in sei fasce concentriche, accoglie episodi biblici la cui conoscenza conduce all’Empireo. Dal basso si susseguono gli episodi della vita di Abramo (prima fascia), la vita di Giovanni Battista (seconda fascia), Cristo con la Vergine ed il Battista circondato da re e profeti (terza fascia), gli Apostoli e gli Evangelisti (quarta fascia), la Gerusalemme celeste con le sue mura (quinta fascia).
INFO: Duomo e Battistero di Parma, piazza Duomo – Parma
ingresso gratuito alla Cattedrale Santa Maria Assunta
ingresso Battistero e Museo Diocesano, biglietto intero 8,00 Euro
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La Camera di San Paolo

Dettaglio volta affrescata dal Correggio
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Inseguendo le orme di Correggio ci rechiamo alla volta dell’ex monastero di San Paolo che custodisce la Camera della Badessa o Camera di San Paolo, affrescata da Antonio Allegri nel 1518-1519.
Nei primi decenni del suo priorato la badessa Giovanna da Piacenza avviò la sistemazione architettonica del monastero; risale, infatti, a questo periodo la decorazione ad affresco di una stanza del suo appartamento privato da parte di Alessandro Araldi (1514). Citazioni bibliche affollano il soffitto della camera in un’iconografia che non soddisfa completamente la Badessa; desiderando una decorazione dal respiro più moderno, non legato a stilemi quattrocenteschi, Giovanna da Piacenza chiama il Correggio per affrescare una stanza attigua a quella dell’Araldi. Il colpo d’occhio è sorprendente: un illusorio giardino si apre sulla volta ad ombrello realizzata da Giorgio Erba nel 1514. Canne di bambù incorniciano un pergolato al centro del quale campeggia lo stemma della Badessa. Delicati puttini si affacciano in questo trionfo di vegetazione in atteggiamenti giocosi che alludono alla caccia. Sul camino, la dea Diana, casta divinità, in riferimento alla dote della badessa Giovanna da Piacenza.
INFO: Camera di San Paolo, via Macedonio Melloni, 3/A – Parma
biglietto intero 6,00 Euro
www.baniculturali.it/cameradisanpaoloparma
Parco Ducale

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Attraversato il ponte Verdi un grande parco nel cuore di Parma permette di ritemprare l’animo passeggiando nei viali alberati incorniciati da platani ed ippocastani; è il Parco Ducale, oltre 20 ettari di verde in cui i larghi viali disposti a raggiera raggiungono il Palazzo Ducale, sede del RIS di Parma, le Serre Comunali e la Serra degli Aranci, il Palazzetto Eucherio Sanvitale e la Fontana del Trianon. Un giardino settecentesco dove, alle geometrie realizzate dall’architetto francese Petitot, si sommano scenari romantici abitati da statue ed oggetti d’arredo.
INFO: Parco Ducale, via John Fitzgerald Kennedy, 10 – Parma
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Museo Casa Natale Arturo Toscanini

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A pochi passi dal Parco Ducale, un museo celebra la grandezza di uno dei più grandi interpreti della nostra storia, Arturo Toscanini; una fama senza eguali che trova le proprie radici nella casa natale dell’artista che oggi ospita un museo a lui dedicato. Qui nasceva il 25 marzo 1867, al numero 13 del borgo San Giacomo, oggi borgo Rodolfo Tanzi, da una famiglia povera, operaia e patriottica.

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E varcando la soglia di quella che potrebbe sembrare un anonima abitazione ci si rende conto dell’orgoglio alimentato da una famiglia semplice eppur appassionata di musica lirica. Si ha l’impressione di fare un salto indietro nel tempo; gli arredi e le suppellettili sono originali e sulle pareti campeggiano i ritratti di famiglia. Dettagli che tracciano un percorso emozionale fatto di sacrifici e dedizione che condussero Toscanini al successo. Da Torino alla Scala di Milano, dal Brasile a New York dove, in seguito ad una trombosi cerebrale, morì nella sua villa di Riverdale.
INFO: Casa Natale Arturo Toscanini, borgo Rodolfo Tanzi, 13 – Parma
ingresso gratuito
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Certosa di Parma

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Dirigendosi verso la periferia di Parma si raggiunge la Certosa di San Girolamo detta Certosa di Parma, un complesso di edifici che fu dapprima monastero di Certosini (per 500 anni), poi fabbrica di tabacchi, riformatorio ed oggi sede della scuola di Polizia Penitenziaria. La Certosa di Parma, un luogo che non può che evocare l’omonimo capolavoro di Stendhal da cui sembra che lo scrittore, nel corso di un soggiorno a Parma, abbia tratto ispirazione per l’infelice storia d’amore tra Fabrizio Dongo e Clelia.

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I dubbi che vi assaliranno una volta raggiunta la meta saranno vari, ma fidatevi, siete nel luogo giusto; dovete varcare la porta della scuola e mettervi nelle mani degli addetti della Polizia Penitenziaria che, da novelli Virgilio, sapranno guidarvi alla scoperta di questo gioiello.
Molto danneggiato a causa dei numerosi riusi intercorsi nel tempo, il complesso risulta parzialmente visitabile solo nell’area del chiostro e nella chiesa barocca.
INFO: Certosa di Parma, viale Certosa, 20 – Parma
ingresso gratuito
www.turismo.comune.parma.it/certosa
I dintorni di Parma: la Reggia di Colorno

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Un viaggio a Parma non esime dalla visita alla Versailles dei Duchi di Parma, il Palazzo Ducale di Colorno, noto anche come Reggia di Colorno. A circa 20 km da Parma sorge questo splendido complesso monumentale, una elegante dimora signorile circondata da un giardino al’italiana costruito agli inizi del XVIII secolo dal duca Francesco Farnese sui resti della rocca di Colorno.
Dichiarata Palazzo Imperiale da un decreto di Napoleone (28 novembre 1807), la reggia ospitò, dopo i lavori di ristrutturazione, Maria Luigia d’Austria che ne fece una delle sue residenze predilette.
Dopo l’Unità d’Italia e la cessione al Demanio dello Stato Italiano da parte dei Savoia, il palazzo venne spogliato dei propri arredi per essere adibito ad ospedale psichiatrico; un riuso che ne condizionò la struttura rimasta inviolata per volere di Maria Luisa di Parma. Ma i danni maggiori si ebbero con la conversione ad uso abitativo; sul finire degli anni Settanta i lavori di restauro intrapresi dell’Amministrazione Provinciale hanno portato alla riapertura del piano nobile ed alla ricostruzione del giardino alla francese voluto da Maria Luigia.

Visitare Parma in 3 giorni itinerario tra arte e buon cibo

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Cosa vedere a Parma
Lo scalone napoleonico conduce agli appartamenti ducali; dalla prima torre che dà sul giardino la vista spazia sino all’altra che affaccia sulla piazza. Undici porte, tutte sulla stessa linea, che aprono la vista a stanze dalle dimensioni intime e dal gusto propriamente francese. Camini in marmo, pavimenti con intarsi policromi in cui si rispecchiano le decorazioni a stucco ed affresco dei soffitti per un viaggio sfarzoso in un’epoca che ha lasciato il segno; l’assenza degli arredi non leva nulla alla bellezza del palazzo. Con un po’ di immaginazione si può udire il vociare degli ospiti, o echeggiare il suono del fortepiano che musicheggia allegramente.

Visitare Parma in 3 giorni itinerario tra arte e buon cibo
A completare il prestigioso complesso, oltre ad un giardino dai tratti geometrici, la Cappella Ducale di San Liborio, una chiesa annessa alla Reggia fatta edificare fa Francesco Farnese nel 1722. Da notare l’affresco della cupola, un chiaro rimando all’opera del Correggio affrescata nella Cattedrale di Santa Maria Assunta a Parma.
Luoghi che incantano, che fanno sognare, e che raggiungono l’apice nell’Osservatorio Astronomico dell’Appartamento del duca Ferdinando di Borbone: suggestiva la volta affrescata con la rosa dei venti accompagnata dai segni zodiacali; ma anche il grande effetto illusionistico regalato dalla balconata dipinta alla estremità delle pareti. Accorgimenti sinonimo di ricchezza che fanno sognare ad occhi aperti i visitatori.
INFO: Reggia di Colorno, piazza Garibaldi, 26 – Colorno (Pr)
biglietto intero con visita inclusa 7,00 Euro
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Parma da mangiare: il Parmigiano Reggiano, visita al caseificio

Visitare Parma in 3 giorni itinerario tra arte e buon cibo
Sveglia presto, si parte alla volta di Langhirano per visitare un caseificio del Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano, la Società Agricola Saliceto, e scoprire come viene realizzato questo prodotto d’eccellenza della gastronomia parmigiana.
Un’azienda agricola che da oltre 70 anni tramanda un’attività artigianale che pone le sue basi sul lavoro agricolo della terra, sulla cura degli animali per un latte di alta qualità. Esperienza, passione, gesti che si tramandano per generazioni, una sapienza di un tempo che ancora oggi dà vita a prodotti genuini che nella lunga maturazione affinano le proprie caratteristiche. Questo il segreto della Società Agricola Saliceto: un susseguirsi di sequenze che durano pochi minuti; non si deve perdere un attimo, ne vale la qualità del Parmigiano Reggiano.

Società Agricola Saliceto
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Società Agricola Saliceto
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Ma come nasce il Parmigiano Reggiano? La visita all’azienda agricola del Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano, accompagnata da spiegazione e dimostrazione, saprà colmare ogni curiosità. L’unicità del Parmigiano Reggiano ha inizio nell’alimentazione delle mucche che deve rispettare un rigido disciplinare; 600 litri di latte per produrre un’unica forma.
Il prezioso latte della sera viene conservato per essere unito a quello del mattino; il tutto viene versato nelle caldaie per poi procedere alla coagulazione naturale del latte tramite l’aggiunta del caglio e del siero innesto. Circa 25 minuti per passare dallo stato liquido alla cagliata e poi ancora alla cottura; raccolto il composto in una tela di lino, viene depositato nella fascera che conferirà la forma definitiva. Ci vorranno però 12 mesi di stagionatura perché il formaggio si possa fregiare del marchio di Parmigiano Reggiano.

Società Agricola Saliceto
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Mangiare a Parma
Il re dei formaggi a questo punto è pronto per essere degustato in una merenda che prevede ben tre tipologie di assaggio: 12, 24 e 30 mesi, per veri intenditori. Un gusto conosciuto in tutto il mondo, sinonimo di benessere e qualità Made in Italy.
INFO: Società Agricola Saliceto, via A. Toscanini, 1 – Mulazzano Ponte, Lesignano de’ Bagni (Pr)
costo della visita e della degustazione 10,00 Euro
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Dove dormire a Parma?

Visitare Parma in 3 giorni itinerario tra arte e buon cibo
Siamo giunti alla fine di questo ricco itinerario per la città di Parma; ma a questo punto si pone un quesito, dove dormire? Nessun problema: se siete alla ricerca di un luogo tranquillo lontano dal caos cittadino l’Antica Grancia Benedettina fa al vostro caso. All’interno di un antico monastero benedettino, oggi moderna azienda agricola, è stato ricavato un grazioso B&B dalla caratteristica atmosfera rurale dotato di ogni confort. Una colazione ricca vi farà svegliare al meglio per affrontare le passeggiate parmensi: biscotti, torte fatte in casa, uova, pane fresco tutti giorni e gli immancabili prodotti del territorio, Prosciutto di Parma e Parmigiano Reggiano. I proprietari, cortesi e disponibili, sapranno accontentare ogni desiderio. E ultima chicca, ma non meno importante, l’annessa bottega vi tenterà con salumi artigianali, vini di propria produzione, miele e quant’altro. Non vi resta che prenotare!
INFO: Antica Grancia Benedettina, Corte di Sanguigna, 136 – Colorno (Pr)
Ora il nostro itinerario alla scoperta di Parma Capitale Italiana della Cultura 2020 è veramente giunto al termine. Le bellezze da visitare sono molte, ma vi lasceranno il desiderio di tornare per gustare altre prelibatezze e scoprire nuovi angoli di questa splendida cittadina.
E voi avete visitato Parma? Cosa vi è piaciuto? E se non l’avete ancora vista, non perdete tempo; nel corso del 2020 e 2021 saranno numerose le attività che la città di Toscanini dedicherà alla cultura. Buon viaggio!
Ilenia Maria Melis

Mi presento, sono Ilenia Maria Melis e vivo a Roma, città dai mille volti, crocevia di culture.
Giornalista & blogger, laureata in Beni Culturali, curiosa per natura, da sempre appassionata di arte, archeologia e viaggi. Nascere in una città come Roma ha sicuramente stimolato il mio amore per l’antichità, per il bello; ogni angolo di questa città è un piccolo gioiello da scoprire, così come ogni borgo della nostra bella Italia.
Il viaggio diviene per me momento di scoperta, conoscenza, sorpresa; emozioni che desidero ogni giorno regalare a chi mi legge piantando il seme della curiosità tra le righe ed il desiderio di conoscere sempre cose nuove, che si tratti di arte o di cibo. E chissà che prima o poi questo semino non germogli e spinga sempre più persone a visitare nuove città, musei, a leggere libri e scoprire quel che di bello si nasconde dietro l’angolo.
Per maggiori info ABOUT
Parma è sempre fascinosa sia sotto l’aspetto culturale che quello gastronomico. Nonostante la caduta del ducato di Parma e Piacenza è rimasta un fulcro di inestimabile valore ed importanza e non a caso il MiBACT l’ha eletta Capitale Italiana della Cultura 2020. Devo assolutamente tornare a visitarla perchè come hai segnalato tu anche nel 2021 saranno numerose le iniziative messe in atto da questa città nel campo della cultura, delle arti e della musica.
R.
Hanno in corso un sacco di belle iniziative e mostre; è una cittadina che merita per la sua ricchezza culturale: assolutamente da visitare